La decima giornata è stata caratterizzata dalle performance di ben cinque fuori quota. Andrea Candoni (classe ’92 ed esordio assoluto in campionato) autore dell’eurogol con cui il Cedarchis è passato in vantaggio nel big-match in casa del Campagnola, Mattia Concina (classe ’93) protagonista della doppietta con cui la Folgore ha riagguantato la Pontebbana, Gabriele Cimenti (classe ’93) ha firmato la rete partita del Rigolato contro il Malborghetto, Simone Carnelutti (classe ’93) ha centrato il sette a 5’ dal termine che ha consentito a Il Castello di superare un ostico Ravascletto, Manuel Gonano (classe ’93) autore del pareggio nel match poi perso in casa dei campioni in carica del Real Ic e Davide Del Frari (classe ‘91) neo acquisto dell’Illegiana artefice della quarta rete nella lontana Sappada. Tutte o quasi reti decisive a confermare che la scelta federale di volere i “fuori quota” come fatto obbligatorio anche nel Campionato Carnico si sta dimostrando quanto mai azzeccata.
Sorge invece spontaneo l’invito agli allenatori ad avere maggiore fiducia verso i giovani in quanto ci sono ancora delle resistenze, a parte qualche eccezione (per questioni di risultato), scegliendo la maggiore esperienza dei “senatori”, ma l’esperienza i giovani calciatori la conseguono solo giocando e non certo ammuffendo in panchina e poi magari ci si lamenta perchè vanno a giocare con gli amatori.
Renato DAMIANI
17 Comments
by daniele kravanja
Tutto giusto, caro Renato… Ma se i fuori quota non li hai in organico (e mi riferisco alle società prive del settore giovanile…) dove li vai a prendere ? Chi li ha, se li tiene. E chi non li ha in futuro dovrà rassegnarsi a non potersi iscrivere al campionato. Questo per umilmente controbattere alla tua affermazione secondo la quale la scelta del fuori quota obbligatorio anche nel Carnico sia “…quanto mai azzeccata”. Non sono per niente d’accordo. E ripeto che la norma, quest’anno, è ancor più penalizzante rispetto a quella dello scorso anno. Infatti un “fuori quota” deve risultare presente in campo per tutti i 90 minuti. Quindi, per assurdo, ogni squadra che ne schiera uno all’avvio e si trova a doverlo sostituire con un altro “fuori quota”, dovrebbe avere la panchina formata solo da “fuori quota” perchè se quello che entra si fa male, quello che lo sostituisce si fa male, quello che sostituisce il sostituto si fa male, e via così… Questa regola va ripensata. Era meglio prima con l’obbligo dei due in lista (uno in campo subito e l’altro in panchina). Era meglio, ma comunque non andava bene lo stesso perchè si prestava a “giochetti”.
Bisogna studiare una soluzione .
Mandi e grazie per lo spazio.
by Lorenzo
E’ vero che molte volte gli allenatori non si fidano molto dei fuori quota, ma ci sono anche altri giocatori, con magari qualche anno in più, non necessariamente anziani o senatori, che con molta passione e molto impegno che si preparano tutta la settimana e poi sono “costretti” a guardare le partite dalla panchina perchè le società sono obbligate a far giocare i fuori quota. I ragazzi sono a conoscenza del fatto che uno deve essere in campo, e di questo magari qualcuno se ne approfitta.
Bisognerebbe valutare le presenze in campo in questo campionato dei giocatori che l’anno scorso erano titolari perchè fuori quota.
by Gianluca Gaspari
Scusate se mi fisso con un mio pallino, ma il termine fuoriquota in sè secondo me è sbagliatissimo. Vado per i 35 quest’anno, e fra me e il mio compagno di squadra Zammarchi, che di anni ne ha 18, quello “fuori” casomai sono io, non lui. Se proprio proprio dobbiamo distinguere i giovani dai meno giovani, facciamolo chiamandoli semplicemente “giovani”, così almeno non sembra di parlare di giocatori estranei al nostro movimento che devono giocare perché così vuole il regolamento.
Fatta questa inutile puntualizzazione “linguistica”, vorrei aggiungere che questo stratagemma secondo me non tutela i vivai, anzi, prepara solo il campo a delle compravendite di giovani promettenti dalle squadre in cui crescono a quelle in cui andranno a giocare “da grandi”. Secondo me per tutelare i vivai basterebbero 2 righe: non si possono iscrivere al campionato di Prima Categoria le società che non abbiano almeno una squadra attiva nel settore giovanile.
Detto questo, condivido quanto affermato da Renato: largo ai giovani, diamo loro lo spazio che meritano, così magari anche l’annuale diatriba tra dilettanti e amatori verrebbe meno.
Saluti
Gianluca
by Bruno Tavosanis
Il problema, Gianluca, è che ci sono 10 squadre che fanno il Torneo Juniores, 11 che fanno i Giovanissimi e 15 che fanno gli Esordienti. Significa che, adesso come adesso, in Prima Categoria dovrebbero giocare sempre le stesse squadre. L’unione delle forze non manca (esempio Ardita-Rigolato-San Pietro-Sappada, Ovarese-Comeglians-Ancora eccetera), perché numericamente è impossibile costruire una squadra solo con i giocatori del luogo, salvo i comuni più grandi. A me, comunque, la regola piace, anche perché vedo che rispetto al primo anno lo Juniores, nella maggior parte dei casi, non gioca solo perché deve: esempio Pelli del Ceda, Gale del Campa, Stefanutti del Real, Gonano dell’Ovarese, Danna del Cavazzo e cito non a caso alcune delle principali squadre del Carnico. Chissà se senza regola avrebbero giocato comunque.
PS. Condivido che “fuori quota” non sia corretto, essendo questo termine tradizionalmente utilizzato per indicare chi è più “vecchio”, non chi è più giovane. Tipo la Coppa America, con Messico e Costarica che hanno portato l’Under 23 + qualche fuoriquota, appunto. Io lo utilizzavo fino alla passata stagione, ora preferisco Juniores.
by Matteo
Con la regola dei fuoriquota molti giovani che il pallone non sapevano nemmeno cos’era sono entrati a far parte delle società del carnico (soprattutto quelle senza settore giovanile). Poi magari non saranno sbocciati dei fenomeni ma solo il fatto di avvicinarsi alla realtà e alla vita di una società è una cosa positiva. C’è anche da dire che le squadre con settore giovanile ‘promuovono’ in prima squadra i fuoriquota più bravetti e quindi gli altri che non trovano spazio ma hanno voglia e passione possono sempre trasferirsi alle società limitrofe (se si evitano stupidi cavilli e opposizioni di dirigenti egoisti). Chiaramente il valore effettivo dei fuoriquota è variabile. A tutti farebbe piacere avere un centravanti ’93 come Manuel Gonano o un portiere ’91 come Pelli. Però bisogna considerare che diversi giocatori che hanno iniziato a giocare grazie a questa nuova regola, passata l’età, hanno mantenuto la posizione di titolare. Soprattutto in terza e in seconda, mentre in prima forse questa faccenda è vissuta ancora come un peso. Per dovere di cronaca Renato ha scordato due fuoriquota dell’Ancora che hanno partecipato alla cinquina di sabato: Mirco Cleva e Giovanni Agostinis, entrambi classe ’92.
Saluti
by Alessandro Agostinis
Grande Mattia!!! Ma noi non avevamo dubbi!!! Ciaoo e continua così!!!
by rassati loris
sarei curioso di sapere se qualcuno ha fatto una statistica, in questi ultimi anni, di quanti giovani hanno continuato a giocare, assiduamente, dopo l’anno d’obbligatorietà. o se questa euforia della decima giornata di “Carnico” è dovuta alla ormai prossima sagra del “borgat “. Sono in sintonia con quanto detto dal Sig. Kravanja e a mio avviso il discorso “nuoveleve” ha solo spostato l’utile di alcune società, messo in crisi dal problema svincolo. voglio vedere quando lo svincolo (se) verrà tolto a tutto il settore giovanile. . . In ultimo ma penso più importante per la sopravvivenza del campionato di calcio più bello, evitiamo scimiottamenti col CALCIO di Marte e cerchiamo d’insegnare più fondamentali ai nostri “nuoveleve” magari con tecnici più umilmente preparati. un saluto Il mister rassati
by Daniele Kravanja
Ringrazio mister Rassati. Magari persona scomoda ed a qualcuno antipatica… A me no, anzi. Lui conosce il calcio. E il movimento del Carnico ha bisogno di personaggi (anche sanguigni…) come lui. Mandi Loris.
by Madrassi Lorenzo
Faccio i miei complimenti a Mattia per la doppietta da vero BOMBER in Prima! Sperando che sia solo l’inizio con l’augurio per 100 di queste doppiette!!!!BRAVO MATTIA
by luca
Penso che Gale sia il più forte fuori quota quest anno…
by Stefano Molin
Sono d’accordo col Presidente Kravanja e Mister Rassatti: non è con le regole che si addestrano i giovani calciatori! Qualsiasi Società cerca sempre, in tutti i modi, di tenere vicini allo sport i giovani del Paese. E chi ne ha pochi, poteva, prima della famigerata regola dei “fuoriquota”, farsi anche prestare dei giovani, a titolo gratuito, da squadre di categoria superiore o di paesi più popolosi. Adesso ciò è molto più complicato perchè chi ha giovani se li tiene, o li cede con contropartite… Ad esempio il Comeglians è stato storicamente il trampolino di lancio per i giovani dell’Ovarese, ma ultimamente ciò non avviene quasi più, e non so se tutti i giovani di Ovaro giocano di più adesso, come fuoriquota nella squadra locale, o se giocavano di più un tempo in prestito al Comeglians o al Rigolato, ecc.. Ricordo che nel lontano 1995, la squadra de Comeglians, affidata al Mister d’eccezione Carlo Tolazzi, era composta quasi completamente da giocatori del ’78 e ’79 che avevano appena concluso gli allievi con l’Ovarese (tra gli altri Pucher, Marini, Gortan, ecc.). Arrivò penultima, ma la crescita dei ragazzi, dalle prime disastrose sconfitte alle vittorie finali, anche con squadre in lotta per la promozione, ha entusiasmato tutti, tant’è vero che, l’anno successivo, molti sono andati a Ovaro in prima squadra in prima categoria. Con la regola dei “fuoriquota, è difficile che ciò possa ancora accadere…
by Mattia Squecco
Presidente Kravanja credo che il concetto da lei espresso al messaggio 1 non sia del tutto veritiero. E’ ovvio che le squadre senza vivaio fanno più fatica delle altre, ma giovani,nonostante ciò che si dice in giro, ce ne sono molti e molti anche volenterosi! Magari nn tutti hanno un esperienza nel calcio collinare…..chi ha orecchie per intendere intenda!!! Oltretutto mi pare che a Malborghetto si sia aperto un canale privilegiato con la Moggese e la possibilità di giocare sia gli under sia il campionato”senior” dia una mano, mentre il primo anno gli 89 e i 90 persero tale opportunità! Inoltre è inutile batterla con la storia dei cambi!!! E’ a discrezione dell’allenatore la scelta dei giovani da avere e mi sembra che tale numero si attest sui tre in rosa. Se tutti si rompono la squadra gioca in dieci!!! Punto.
by Andrea
Per chi non crede ai fuoriquota, ieri l’Illegiana ha vinto tre a zero sbloccando il risultato proprio con uno di loro: Jacopo Scarsini!!!!!!!
by Daniele Kravanja
@Mattia Squecco. Registro e rispetto la Sua opinione. Come Lei non è d’accordo con me, io non lo sono con Lei. Mi permetto solo di mettere in dubbio la Sua conoscenza del regolamento. Ma quali tre giovani… E quale discrezionalità dell’allenatore. La regola è chiara : ogni squadra deve avere in campo, dal primo all’ultimo secondo di gara, almeno un “giovane”. Pena : partita persa. La questione l’ho sollevata in occasione dell’assemblea delle società e il Delegato Figc Zanier mi ha dato ragione. E’ una norma che secondo me va rivista. Mandi
by Roberto Lenisa
x @luca… Il fuoriquota più forte adesso e per i prossimi due anni è e resterà solo Mattia Concina chi ha avuto il piacere di giocarci insieme può darmi ragione è un giocatore completo e quando avrà accumulato esperienza da accostare al talento ragazzi sarà leader di questa competizione. Non lo dico solo perchè sono suo amico ma perchè ci credo mi spiace solo non vengano ad osservarlo squadre importanti perchè se lo merita sia per il carattere che per l’impegno che per le doti
by Jacopo Scarsini
Grazie Andre per avere ricordato il mio gol :)) maaaa,ci conosciamo già<????? :))) un salutone a tutti e forza illegiana 🙂
by pierino
ai miei tempi, quando giocavo in eccellenza c’era la regola “inversa” a quella dei fuoriquota di adesso, nel senso che non potevano scendere in campo (o essere in lista) più di 5 giocatori oltre i 27 anni; potrebbe essere una soluzione da studiare. mandi
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