Riceviamo e pubblichiamo quanto ci ha scritto Rino Rainis, storico dirigente del Cedarchis.
Ora che tutto è compiuto è doveroso gettare un sassolino nell’acqua affinché in ogni cerchio ognuno trovi le risposte a tanti inutili parole . Sono una persona concreta e mi impegno per i fatti non per le chiacchiere , non è pertanto mia intenzione innescare infinite discussioni sul sito, fondamentale per la libertà di opinione, ma che a volte denota purtroppo un’arretratezza mentale e sportiva spaventosa. Voglio solo chiarire alcuni concetti : siamo nell’albo del calcio carnico i più titolati tra scudetti e coppe , qualcosa vorrà pur dire , chi s’impegna in questo campionato sa quanto sia difficile raggiungere simili risultati e le ormai retoriche e oserei dire infantili polemiche sul settore giovanile lasciano il tempo che trovano visto che oltretutto l’iscrizione al Carnico non lo prevede.
I bambini non si inventano e quindi pieno merito a chi riesce a farlo, ma basta demonizzare e additare come Società di pochi principi chi non lo può attuare, a volte non è una scelta ma proprio un’impossibilità ed è grave che ciò non sia ancora chiaro ( per la cronaca il “Ceda” ha svolto attività giovanile per 5 anni ).Chi ha la fortuna di avere un folto vivaio dovrebbe esserne felice perchè può attingere ad esso , cosa che se vogliamo proprio puntualizzare non sempre viene fatto preferendo comunque giocatori di maggiore esperienza, quindi un po’ di ipocrisia traspare, come traspare dagli ormai noiosi e pungenti attacchi su presunti investimenti faraonici, vi assicuro che è non per questo che si vince , la prova sono le molte Società che investono e non raggiungono comunque traguardi prestigiosi con continuità . Voglio ricordare che l’anno scorso siamo stati letteralmente massacrati dalla stampa e non solo come Società che ormai non ha nulla da dire, quasi fosse obbligatorio vincere sempre o per presunti sbagli sbandierati da improvvisi paladini della giustizia che rasentavano il ridicolo . Se non abbiamo risposto non è perché ciò non ci abbia ferito ma per un pizzico di umiltà e di intelligenza che ancora ci appartiene e ci ha fatto desistere dall’alimentare innumerevoli ulteriori assurde polemiche .- A tal proposito volevo ribadire , senza presunzione , che il ciclo del Ceda si chiuderà se e quando lo vorremo noi ( è probabile, direi inevitabile che ciò accada ) ma è triste averlo letto insistentemente senza un minimo di rispetto quasi a volerne fare uno sterile ” gossip “. La risposta a ciò e l’ottavo scudetto . Voglio ringraziare tutti coloro che ci stimano, ci supportano e ci sono vicini con sincero affetto e contrariamente a ciò che sembra sono molti o comunque sono quelli che contano . Dai locali “Warriors” a tutto il pubblico , ai mitici ragazzi di Manzano e Villa Vicentina presenti al nostro primo scudetto e presenti ora, ai simpatizzanti degli anni passati che ci sostengono ancora , a tutte le persone che non conosco personalmente ma che mi chiamano la domenica sera per sapere il risultato perché impossibilitate a sintonizzarsi su Radio Studio Nord . Un grazie al Presidente, al Presidente Onorario , ai dirigenti, agli sponsor a tutti i collaboratori nessuno escluso, naturalmente al mister e ai giocatori che non hanno mollato mai . Visto che lo scudetto è di tutti parlo al plurale : siamo felici, siamo paghi, ma chissà che il prossimo obbiettivo non possa essere il numero 9 . Mi congratulo infine con tutti, vincitori e vinti di ogni categoria per lo sforzo e l’impegno profuso con l’augurio di un sempre più sano divertimento e perché no la possibilità per tutti di provare un giorno la soddisfazione e la gioia di un risultato come il nostro. Un abbraccio a tutti.
Rino RAINIS
19 Comments
by Marco
A parer mio non si “ha la fortuna di avere un folto vivaio”, non è un terno al lotto, ma una scelta precisa e voluta da una società di calcio. Con tutti gli oneri ed onori del caso. Nulla vieta comunque di collaborare con altre società dello stesso comune o comune limitrofo ; ). A buon intenditore….
by Mara
Chapeau Rino!!!!
by Gianpi
Premessa: impeccabile il grande Rino.
Ci sono vari luoghi comuni: non si trova parcheggio in centro, non esistono più le mezze stagioni, il caffè più buono si beve a Napoli ecc… Ultimante si è pensato di aggiungere un nuovo luogo comune, che però fa un pochino ridere: il Ceda non ha un vivaio. Sarebbe probabilmente il caso di chiedersi dove si troverebbero i ragazzi per permettere a tutte le squadre del Carnico di allestire le squadre giovanili.
Si cerca sempre di trovare il pelo nell’uovo, probabilmente quale sintomo di invidia sportiva: mancanza di un vivaio, ciclo finito ecc…, però i numeri non mentono mai e sono tutti dalla parte del Ceda; Granzotti 30 gol, Rella e Quaglia 8 scudetti (tutti in giallorosso) e aggiungiamoci pure Maicoal Cescutti (fa la differenza nel torneo), la dirigenza con i fratelli Rainis, il Presidente ed il Presidente Onorario, il Mister, i Warriors.
C’è ancora qualcuno che si chiede perchè il Ceda ha vinto o se lo scudetto è meritato?
by Massimo Radina
Giovedi alle 18 Rino Rainis ospite a Terzo Tempo. Parleremo con lui di questa vittoria (complimenti) e naturalmente dei sassolini.
by fenix
ricordo ke cedarchis dista da arta (di cui è una frazione) 2 km ed è confinante con cadunea ed imponzo, quindi vista anche la carenza di ragazzi ditemi voi come potrebbe allestire un settore giovanile!è il solito commento quando non si sa che altro dire!d’accordo con Rino poi sul fatto che sia certo piu’ grave avere un settore giovanile e attingervi solo marginalmente…invece di pescare a piene mani e questo cosa significa?che alla fine le 3-4 squadre di vertice giocano per vincere il campionato e non si risparmiano cercando in giro i giocatori piu esperti…e con rimborsi spese (x usare un eufemismo) importanti, NESSUNA esclusa!si potrebbero aggiungere tante altre cose comunque complimenti alle pantere, complimenti a Rino, al picconatore Edo, e a Flavio grande persona!ciao
by zagaria giovanni
al presidente chiementin,dirigenti,allenatore e a tutti i giocatori i miei complimenti per aver portato in casa giallorossa l’ottavo scudetto.
by walter bugliani
Ciao grande Rino!
ho letto con attenzione la tua lettera e concordo con tutto, da sempre il mondo “Ceda” è circondato da voci, supposizioni, invenzioni fatte da chi naturalmente non conosce il mondo Ceda.
Io ho avuto la fortuna di farne parte per 3 stagioni proprio negli anni che hanno preceduto il primo scudetto, quindi quando si cercava di passare dai “vecchi” leoni (o pantere..) ai giovani giocatori pronti a dare tutto per il tanto sospirato traguardo.
Quindi personalmente ritengo che SOLO chi ha fatto parte dell’ambiente giallorosso sà quali sono i sacrifici, la passione, l’entusiasmo, la “pazzia” che ci ha messo da sempre e ci mette tuttora che stà dietro le quinte di questa società.
Ciò non toglie che vi siano altre squadre del carnico i cui dirigenti sputano l’anima per i propri colori, sia BEN CHIARO, ma sono sicuro che chiunque sia passato nell’orbita Ceda lo ricorderà per sempre come lo ricordo io..
by christian not
complimenti vivissimi per la vittoria che avete conseguito ve la siete meritata. domenica 23 ottobre affronterò la squadra più forte del campionato. colgo l’occasione per dare l’addio al calcio seppur con malincuore. di nuovo complimenti a presto
by ignazio
non servirebbe farlo sul sito visto che abbiamo la fortuna di commentare e analizzare quando lo vogliamo, e magari sorridere di quanti per qualsiasi motivo sono contro il grandissimo CEDA… ma qui sono curioso di leggere quante altre baggianate si riescono a pensare e scrivere quando non si riesce ad essere altrettanto capaci. Chi non conosce bene la realtà Cedarchis non può comprendere.
Grandissime congratulazioni a tutti
by georgia
e bravo Rino !!!!!!
by Jean-Claude Bedi
Mi scuso xchè mi intrometto in un debatito che non mi riguarda xchè non essendo carnico ne italiano. Partiamo di un ragionamento logico ! Il ” ceda” è l’unica squadra a non aver settore giovanile ? Credo di non. E l’unica a aver giocatori che vengono da fuori e esperti ? Non, i giovani non trovano spazio xché in carnia non fanno vincere ( è quello che sento su quasi tutti i campi). E chi chiamate giovani ? I giocatori di 23, 25 anni ? Nel calcio a questa età se non sei bravo, non lo sarai più.. Che cosa cerca il calcio italiano ? I risultati subito… Allora xchè attacare il “ceda” ? Una sola ragione : è invidia, ipocrisia, gelosia e la consapevolezza di non riuscire a fare come il “ceda”, x momento è la più forte. Cerchiamo di essere onesti con noi stessi e non nascondersi. Il buon senso chiede di rispettare le idee degli altri e di proseguiro nostro camino se pensiamo essere su la strada giusta e non chiedere agli altri di fare come noi… J.J Rousseau, filosofo francese diceva : “il più forte non è cosi forte x essere sempre il migliore”.. Forza al ” ceda”, al sappada, al campagnola e a l’illegiana.. E complimenti agli amici di castello e a tutti i protagonisti del campionato… Spero che mi avete capito nonostante l’italiano storto..
by Marco Bertossi (il castello)
per Bedi…
il tuo italiano è decisamente migliore rispetto a quello di molti italiani…cmq come diceva un mio compagno di squadra, quest’anno eri una spanna sopra gli altri e non solo nella nostra categoria. Complimenti a te, spero tu possa essere felice e star bene nella nostra terra.
Marco
by Gianpi
Mi riallaccio ad un estratto dal post del grande Rino: “siamo nell’albo del calcio carnico i più titolati tra scudetti e coppe” per chiedere se esiste un Albo d’Oro della Supercoppa Carnia e se sì perchè non viene pubblicato.
by Roberto
Al carissimo sig. Rainis, che personalmente non conosco nemmeno di vista, volevo ricordare
che e’ sempre molto facile dispensare “monologhi” piu’ o meno interessanti al folto popolo del
Web Carnico dall’alto del “Carro dei vincitori”.
I complimenti e le testimonianze di rallegramento al raggiungimento della vittoria in qualsiasi
competizione a cui partecipiamo non si sono mai fatti mancare e pensare di togliersi i sassolini
dalle scarpe sono il vero “monologo” della natura umana.
Quei sassolini, quando va tutto per il verso giusto, non serve toglierli dalla scarpa anzi, escono
da soli, scompaiono… eppure sono sempre li… ma non li sentiamo…
L’umilta’ e’ la dote delle persone sagge,le quali dosano i propri pensieri e parole nei modi e al
momento giusto, non di certo da “sopra” e/o “sotto” al quel figurativo sopracitato “carro”.
Chi vince ha sempre ragione e farebbe meglio a godersi la gioia che il traguardo riserva, senza
cavalcare oltremodo l’onda della sensibilità calcistica della gente carnica e non.
Complimenti al Cedarchis, ai suoi tifosi ma soprattutto …A tutto il Carnico per la splendida stagione
che e’ riuscito a regalare in ogni dove!
Roberto “I’L.R.”
by Venir Elvio
Penso di essere uno dei pochi ‘friulani’ non giocatori a far parte di una squadra carnica. Io 8 anni fa iniziai la mia esperienza con il Ceda: ai tempi pensai di viverla solamente un paio di anni, invece capii che questa Società aveva qualcosa di speciale. Per questo motivo, anche se ho già vissuto per 4 volte l’emozione più grande con questa squadra, penso di continuare a collaborare affinchè il Ceda possa ottenere il record del carnico: il 9° scudetto!! FORZA CEDA!!
by Gabriele
Una domanda: oltre a Granzotti, quanti sono i giocatori che dalla nascita vivono a Cedarchis?
by Venir Elvio
Per Gabriele : tengo a precisare che Cedarchis è una frazione di Arta Terme e che è composta da 150 persone. Attualmente nel grande Ceda, oltre Granzotti, i giocatori che dalla nascita vivono a Cedarchis sono Candoni, Rella ( il quale ha vinto tutti gli scudetti) e Faccin.
by carlo toson
Rino Rainis, amico di una vita, inizia il suo intervento con parole tra il solenne e il sarcastico: “Ora che tutto è compiuto è doveroso gettare un sassolino nell’acqua affinché in ogni cerchio ognuno trovi le risposte a tanti inutili parole”. Ho aspettato le reazioni.Invano. Speravo che finalmente si aprisse un dibattito serio sul tema forse piu’ importante trattato all’interno di questo spazio: il ruolo che hanno/dovrebbero avere le societa’ del Carnico rispetto al territorio. Con Rino, e con tanti altri, ne abbiamo parlato molto, e speravo che il suo intervento provocasse reazioni almeno degne della bagarre dello scorso anno, quando il Ceda non vinceva e si rendeva antipatico con un ricorso bizzarro accolto da un’ancor piu’ bizzarra Federazione. Se ricordo bene, (in ogni caso il blog del carnico conserva digital memoria) piovevano insulti di ogni tipo: “non sapete perdere”, “non fate il settore giovanile e quindi non create cultura calcistica”, ecc.
Devo dire che in quel caso specifico irrisi anch’io al maldestro tentativo di rovinare la festa agli amici di Ovaro. Oggi che il Ceda e’ tornato vincente nessuno osa chiedere conto a Rainis di quelli che comunque sono temi sui quali confrontarsi:” cosa dev’essere oggi una societa’ del carnico rispetto alla comunita’ di riferimento?”
Si tratta di valori sportivi sicuramente. Introdurre una regola che imponga di far giocare un giovane sottende ad una richiesta (da parte di chi? rivolta a chi?) di educazione allo sport, di una necessita’ della comunita’ sportiva di disporre di allenatori preparati e di competizioni adeguate che consentano di far crescere i ragazzini. Ma in Carnia non si tratta mai solamente di valori sportivi. Qui, piu’ che altrove, il valore di aggregazione sociale della squadra e’ fondamentale. In questo senso le squadre del carnico coprono aree ormai lasciate scoperte dalla comunita’ sociale e dalle istituzioni, scuola in primis.
Allora cosa dev’essere oggi una societa’ del Carnico? Su questo argomento avrei voluto leggere commenti ai sassolini di Rino, anche per dimostrare che non siamo il solito paese da “piazzale Loreto”, come ormai sospetta anche Berlusconi.
Del Ceda devo dire, dopo anni di perplessita’ e discussioni, di averne scoperto la modernita’. Quando la comunità tradizionale si spegne e scompare, una nuova forza piu’ vitale prende il suo posto e diventa essa stessa comunita’.
Quello che era il paese, con la sua rete di affetti, emozioni e mutua assistenza, e’ diventata una societa’ di calcio incorporando case, abitanti, parroco, osteria e tutto il resto. Era il loro sogno, dei Rainis e i loro amici, lo hanno interpretato e realizzato cosi’ come piaceva a loro. Non e’ forse un diritto di tutti realizzare i propri sogni?
by Leonardo Silverio
Tutti i miei complimenti e saluti a Rino e a tutta la squadra del Ceda. Una società seria e vincente. Non serve aggiungere altro, i fatti contano più delle parole, come dice il caro Rino. Un complimeno anche a Bedi, gran giocatore, ma anche persona acuta e colta, a quanto pare.
Comments are closed.