Thomas Cocchetto, trent’anni a settembre, è uno dei nomi nuovi del Carnico. L’attaccante rossoblu chiude il girone d’andata a quota sei gol, cifra ragguardevole per un giocatore che disputa il suo primo campionato Carnico. L’ultima doppietta (quella che ha spalancato le porte al larghissimo successo di San Pietro) è arrivata grazie ad un rigore e ad un colpo di testa. A portarlo ad Arta è stato … l’amore. Un torneo di calcio nella bassa friulana, qualche tempo fa, gli fece conoscere Elisa, una ragazza di Arta, sorella di Stefano Di Monte, ex giocatore termale attualmente tesserato col Timaucleulis.
E’ stato il pallone (grande passione di Thomas) insomma a rotolare verso un destino comune per la ragazza carnica ed il giovane di Ponzano Veneto, provincia di Treviso. Dalla loro unione è nata una bambina, Alice, e molto più prosaicamente l’approdo alla maglia rossoblu. Cocchetto colpisce immediatamente per la facilità di calcio (a Treviso giocava in Promozione) e per la naturalezza con la quale è in grado di usare entrambi i piedi, qualità, questa, che gli permette di sfornare anche assist di pregevole fattura e di essere sempre molto pericoloso nei calci da fermo: rigori e punizioni, nell’Arta, sono compito suo e bisogna dire che le capacità balistiche sono di assoluta qualità. Thomas è uno che prende il calcio tremendamente sul serio, denotando in certi frangenti, un atteggiamento quasi da professionista. Ad Arta è stato accettato benissimo dal gruppo, riuscendo ad imporsi soprattutto come grande motivatore nei confronti dei più giovani, ai quali non fa mai mancare consigli e suggerimenti. Ragazzo molto apprensivo, vive le partite con molta partecipazione ed a volte la tensione gli gioca brutti scherzi (vedi l’attacco di tachicardia di qualche settimana fa).
(dal Gazzettino)