Pronto, Valentino Nimis? Quasi inutile chiederti da dove provieni…
«Già, il mio paese d’origine è proprio Nimis».
Sul tuo Profilo Facebook fra nome e cognome hai inserito anche «Prince». Sei un fan del milanista Boateng?
«Sì, ma c’è dell’altro. Il mio padrino di battesimo era definito «il principe di Nimis». È un modo per ricordarlo».
Come sei arrivato nel Carnico e in particolare al Trasaghis?
«Sono stato contattato da una persona vicina a mister Maurizio Fedele. Oltretutto avevo giocato assieme a suo figlio Gabriele, anche lui in biancoverde. Ho accettato subito, perché volevo provare un’esperienza in estate. Del resto sono un pò pigro e allenarmi al freddo non mi entusiasma».
Quali sono le tue caratteristiche?
«Ho sempre giocato a centrocampo, soprattutto sulla tre quarti, mentre a Trasaghis faccio la seconda punta. Ho una buona qualità tecnica ed un gran tiro con entrambi i piedi».
Nel tuo curriculum c’è anche un’esperienza all’Udinese.
«Due anni negli Allievi Nazionali. Era cresciuto a Nimis, passando successivamente al Donatello. Poi di seguito Manzanese in serie D, Cassacco, Tarcentina, Sesto Bagnarola, Brian e Lavarian Mortean».
Cosa ti è mancato per fare quel piccolo quanto difficilissimo passo in più?
«Tanti piccoli tasselli: un pizzico di fortuna, il procuratore giusto, l’impossibilità di avere a 17 anni la testa di un ventiseienne, quale io sono ora. Aggiungo che la politica dell’Udinese nel settore giovanile non mi convince molto; bisognerebbe dare più spazio ai ragazzi friulani».
Ritorniamo al Carnico. Quali erano le tue conoscenze?
«Semplicemente nessuna, non avevo mai visto una partita. Mi avevano parlato di un calcio «maschio», ma in realtà le botte te le danno in tutti i campionati. Diciamo che qui ho trovato arbitraggi più all’inglese».
Hai segnato 8 gol, pochini per un giocatore come te, concordi?
«Vero, qualche occasione l’ho sprecata. Ma spero comunque di arrivare a 15»
Il Trasaghis è a metà classifica, senza più particolari obiettivi. Quali motivazioni troverete da qui a fine stagione?
«Intanto sabato affrontiamo il Cedarchis e battere la capolista non sarebbe male. Poi dobbiamo cercare di prendere l’impegno più seriamente; agli allenamenti siamo pochissimi, alle partite mancano sempre molti giocatori».
Domanda finale classica per i nuovi arrivati nel Carnico: ci sarai anche nel 2013?
«Penso proprio di sì. Non so dove, ma in ogni caso il mio allenatore resterà Fedele».
(dal Gazzettino)