Con la replica ufficiale dei Mobilieri, che riportiamo qui sotto, ed anche su richiesta del presidente dell’A.S.D. Bordano Marvis Picco, chiudiamo il discorso sulla vicenda relativa alla partita Bordano – Mobilieri. È doveroso, però, da parte della redazione sottolineare il comportamento signorile e distensivo del presidente della società biancorossa che ha voluto, con un telefonata personale ai gestori del sito, ridimensionare l’accaduto, scagionando, da parte sua, il giocatore Boria dei Mobilieri dalle accuse cui era stato fatto oggetto.
Nel gergo sportivo si definisce “responsabilità oggettiva della Società” il fatto che un giocatore, piuttosto che un dirigente, si renda protagonista di particolari episodi in qualsiasi situazioni legate all’attività federale pertanto riteniamo doveroso intervenire per chiarire quanto successo domenica scorsa a Bordano.
Tutto, e ripetiamo tutto, è scaturito da una rimessa laterale a favore del Bordano che viene rimessa in gioco da un giocatore dei Mobilieri. Sullo sviluppo dell’azione Vidali sigla il goal del pareggio (al 94°). Si può anche condannare la “furbata” ma è fin troppo facile dimenticare che allo stesso episodio, ma a parti invertite, si era assistito nel primo tempo e che, nel secondo, con il pallone abbondantemente oltre la linea di fondo, un giocatore di casa continuava a giocare mettendo una pericolosa palla al centro. Ma di episodi del genere, si sa, se ne vedono ogni domenica.
Il fatto che poi tutti abbiano esultato per la rete del pareggio pensiamo che rientri abbondantemente nella normalità.
Quello che invece è scandaloso è proprio la violentissima reazione dei giocatori della squadra che fino a quel momento era in vantaggio. Prima si sono scagliati contro l’arbitro e subito dopo si è assistito ad un vero e proprio assalto ai nostri, panchina compresa. Per quanto riguarda le offese razziste sarebbe bene che ci venissero indicate in quanto nessuno dei presenti le ha sentite ed il fatto che questa accusa sia stata fatta solamente il giorno dopo l’accaduto e non immediatamente, ci pare molto strano e poco coerente. Fa molta tristezza pensare che un nostro tesserato venga accusato (facendo nome e cognome su un sito pubblico) di un gesto così vile, che non rientra assolutamente nel suo carattere e nella sua educazione, solo per ripicca. Quel che è certo, invece, è che i ripetuti “figli di p.” e “Carnici di m.” da parte di giocatori e tifosi del Bordano si sono sentiti più volte e a questo punto ci chiediamo se questa non sia una forma di razzismo a tutti gli effetti. Il portiere ed alcuni giocatori sono stati trattenuti a stento e non è assolutamente vero che Boria si è buttato a terra per fare una sceneggiata, è stato spinto violentemente da un giocatore avversario. Il guardalinee ha colpito più volte arbitro e giocatori mentre il nostro si è prodigato per cercare di dividere le varie mischie sentendosi insultare e rischiando lui stesso di essere malmenato. Sottolineiamo il comportamento dei nostri giocatori che, di fronte ad un vero e proprio assalto, hanno saputo mantenere la calma rimanendo sul terreno di gioco ed evitando che la situazione potesse ulteriormente degenerare.
Anche fuori dal terreno di gioco si sentivano frasi del tipo:- “Ce l’avete con noi” oppure:- “Avete fatto di tutto per favorire il Cercivento” (crediamo non serva sottolineare la grande rivalità tra la nostra Società ed i nostri “vicini di casa”) e, mentre i giocatori uscivano, venivano applauditi e ringraziati per l’”impegno”. Avremmo dovuto forse regalare la partita?
Al sig. Mauro Pizzo, che ha avuto delle bellissime parole per il ns. mister, ricordiamo che Paolo non si era neanche accorto del fallo laterale perché impegnato a guardare da un’altra parte e che si è limitato ad esultare vedendo un suo giocatore segnare un goal; inoltre, per valutare una Società, non basta leggerne la definizione sul vocabolario. Ci si informa prima sull’attività che svolge, chi è il Presidente, chi sono i consiglieri e in quale ambiente fanno crescere – da oltre cinquant’anni – decine e decine di giovani calciatori.
Al vice presidente Niccolini, che ci definisce “Società vile, disonesta e maleducata”, rispondiamo che se tutto questo lo motiva per una rimessa invertita lo invitiamo ad una attenta riflessione e che, per quanto riguarda l’equità del risultato finale, è giusto ricordargli che se il primo tempo finiva 4 a 0 non c’era assolutamente nulla da dire e che nel secondo abbiamo sbagliato un calcio di rigore e preso un palo a portiere abbondantemente battuto. Ma non è certamente di questo che ci dobbiamo giustificare.
Vogliamo invece apprezzare l’intervento di Lorenzo Tiepolo che riconosce il momento di nervosismo e chiede scusa per le intemperanze associandoci alle frasi di incoraggiamento rivolte ai propri compagni.
Auspichiamo infine che il tutto possa essere chiarito magari di fronte ad una birra e ad un piatto di pasta, quella pasta che gli eventi non ci hanno permesso di gustare domenica scorsa.
La società
A.S.D. MOBILIERI SUTRIO