LA STORIA DEL CARNICO IN PASSERELLA A TOLMEZZO

La storia di quella che lo storico presidente della Figc tolmezzina Giacomo Cortiula definì a suo tempo il “calcio della montagna” in passerella ieri in occasione della presentazione del libro “60 anni di Carnico”, curato da Renato Damiani e Massimo Di Centa, tenutasi al teatro “Candoni” di Tolmezzo. Tanti ricordi e un pizzico di commozione nelle parole di chi viene raccontato nel libro ed era presente in sala, applausi per chi non c’è più (compresa la storica firma del Gazzettino Carlo Di Monte) e per chi, nonostante il trascorrere degli anni, non ha perso la passione per questo campionato semplicemente unico nel suo genere.
Introdotta dal presidente della Regione Renzo Tondo, la cerimonia è proseguita con il saluto del sindaco di Tolmezzo Dario Zearo, presidente di quel Cavazzo che ha vinto il titolo 2012 con in panchina Marino Corti, al quale è stato chiesto di raccontare il libro da un particolare punto di vista, peraltro molto apprezzato dalla platea. Il delegato della Figc carnica Emidio Zanier, all’ultimo mandato, ha polemicamente rimarcato come siano state pochissime le amministrazioni comunali che abbiano contribuito finanziariamente all’opera nonostante si parli del loro territorio, mentre l’assessore provinciale alla Montagna Luca Marcuzzo, bujese, ha affettuosamente manifestato l’invidia della zona Collinare nei confronti del Carnico. Conclusioni affidate a Renzo Burelli, in una delle sue ultime uscite ufficiali da presidente della Figc regionale. I veri protagonisti sono stati comunque i “Personaggi” raccontati nel libro, da Otello Petris ad Angelo Ortobelli, da Enzo Cainero (portiere del Paluzza campione nel 1968) allo stesso Cortiula, passando fra gli altri per Edo Rainis, Diego Mattia (il più titolato in assoluto nella storia del campionato con 8 scudetti da giocatore e tanti trofei da dirigente), Giuliano Voltan, Stefano De Antoni e Stefano Vidoni, che il giorno precedente aveva realizzato il gol decisivo nella supercoppa vinta dal suo Real con il Cavazzo. Inevitabile poi l’accenno di Renato Damiani alla trasmissione radiofonica da lui ideata nel ’91, “A tutto Carnico”, un record di longevità. Fra i presenti anche il presidente degli arbitri regionali Gilberto Dagnello.

(dal Gazzettino)

10 Comments

  • Posted 15 Ottobre 2012 19:17 0Likes
    by Stefano Biasizzo

    Buonasera a tutti.
    Ieri è stata un occasione in cui ho ascoltato e capito più valori e dinamiche sul Carnico che non in 7 mesi di campionato!!! Quando sentirò,per l’ennesima volta,sui campi del Friuli schernire un calciatore dicendogli,”ma và tal Carnich”, bè spero proprio che succeda, perchè non sà cosa si perde!
    Sempre ieri devo dire che c’erano 3 super persone che mi hanno messo in difficoltà perchè non riuscivo a collegare i loro volti e le loro voci alle loro giacche e cravatte,comunque elegantissimi,però in un campo da calcio secondo mè siete più belli.
    Renato,Massimo,Bruno complimenti davvero.
    Mandi

  • Posted 15 Ottobre 2012 19:34 0Likes
    by Massimo Di Centa

    Caro Stefano, grazie per le cose belle che hai detto (e non solo in questa mail …). Se nella giornata di ieri hai capito tante cose, beh, vuol dire che qualcosa di buono riusciamo a fre per questo Carnico. Sono le persone con la tua capacità, il tuo garbo, la tua educazione, la tua misura a rappresentare un valore aggiunto al puro e semplice evento agonistico. Se tutti qyelli che arrivano nel Carnico hanno il tuo spessore non ci resta che dire: avanti, c’è posto!
    Per qunto riguarda giacche e cravatte ti do ragione: noi siamo uomini di campo, lì siamo più veri ;).

  • Posted 15 Ottobre 2012 20:51 0Likes
    by Bruno Tavosanis

    Negli ultimi 20 anni ho messo la cravatta 4 volte: un matrimonio (ero il testimone…), due collegamenti Sky (lì te tocca) e ieri (per scelta una tantum). Quindi caro Stefano non preoccuparti, ci si rivede vestiti “normali”!

  • Posted 18 Ottobre 2012 09:26 0Likes
    by carlo toson

    Credo di aver scritto diverse volte che il racconto e’ spesso molto meglio della realta’. Nel caso del carnico e del vostro modo di raccontarlo vale anche di piu’. La realta’ non esiste. Esistono invece tanti modi di interpretarla e possiamo lavorare per far emergere il bello che c’è, che poi secondo un ideale estetico classico significa anche, inevitabilmente, buono.
    Se si potesse applicare a larga scala, magari iniziando proprio dalla Carnia, probabilmente si riuscirebbe ad invertire questa spirale di sfiducia e pessimismo. Potremmo provare a mandare a scuola da voi tanti dei prossimi candidati alle elezioni regionali. Complimenti.

  • Posted 18 Ottobre 2012 19:26 0Likes
    by Massimo Di Centa

    I complimenti di Carlo Toson equivalgono ad una … laurea. Grazie Carlo, un abbraccio sincero, Massimo Di Centa.

  • Posted 19 Ottobre 2012 16:16 0Likes
    by Dino Del Fabbro

    Credo che il vestito ( con o senza cravatta ) più bello del carnico sia proprio il vostro sito che continuate a condurre in maniera esemplare ed esaustiva unitamente alle trasmissioni radiofoniche che danno luce agli avvenimenti del calcio nostrano, magari non eccelso dal punto di vista tecnico ma che offre un’infinita passione, stampata sui volti di giocatori, dirigenti e sostenitori che hanno un argomento su cui ruotare entusiasmi e delusioni della settimana.
    Tolto il carnico cosa resta a molti dei pochi giovani carnici?
    Complimenti alla redazione che ho la fortuna di conoscere in toto, sia dal lato professionale che da quello umano…e i risultati si vedono. Buon lavoro a tutti.
    Un saluto al grande Carlo Toson purtroppo anche lui una eccelsa mente carnica emigrata.

  • Posted 25 Ottobre 2012 11:04 0Likes
    by nereo

    “Per il momento è tutto, linea a te Renato” cosi ha chiuso il suo intervento Massimo Di Centa domenica 14 alla presentazione del libro sui 60 anni del carnico. Leggendola e rileggendola la passione l’entusiamo e ‘impegno che i due autori hanno messo traspare tutta. Complimenti vivissimi. mi onoro di far parte della famiglia di a “tutto Carnico” dove capitano e vice ( solo per questioni anagrafiche) Massimo e Bruno sono i leader di una squadra che è stata la scommessa vincente del suo allenatore, Renato Damiani,il vero ” Special One”. Mandi

  • Posted 25 Ottobre 2012 21:46 0Likes
    by Massimo Di Centa

    Siamo noi che ci onoriamo ad averti come AMICO. Grande Nereo, grazie per le bellissime parole e per la sincerità con la quale so per certo che le hai dette.

  • Posted 26 Ottobre 2012 10:23 0Likes
    by Daniele Candido

    Ho avuto il piacere di acquistare il libro per i primi 60anni del Campionato Carnico.
    Seppur superficialmente l’ho sfogliato e devo dire che il lavoro fatto è stato ottimo e veramente enorme, complimenti.
    Però dopo tanti complimenti, debbo dire che mi dispiace non aver trovare uno spazio per descrivere una Presidentessa come Clara D’Agaro che ha portato una realtà decentrata come Rigolato, dall’anonimato della terza categoria all’olimpo del Carnico. Inoltre, non ho trovo nemmeno un personaggio ed un giocatore come Gino Candido che ritengo abbia fatto la storia del Campionato…trovandoci per esempio Patric Adami (non me ne voglia!!) che pur bravissimo giocatore, ma a mio avviso non paragonabile a Gino.
    Dato che si parla di Campionato Carnico, sarebbe stato bello dare uno spazio a tutte le Società e non solo a quelle che hanno vinto qualcosa…ma per questo, forse ci vorrebbe almeno un’intera enciclopedia. Grazie

  • Posted 27 Ottobre 2012 13:15 0Likes
    by Massimo Di Centa

    Ho più volte ripetuto che la scelta dei personaggi è stata difficilissima e purtroppo qualcuno non ha trovato lo spazio che avrebbe meritato. Tu hai fatto dei nomi, Daniele, nomi che avrebbero meritato più risalto, ma allo stesso modo ce n’erano altri. Così , di getto, penso a Darmo Gerussi, Carmine Sbordone, Daniele Primus e ancora chissà quanti. Patrick Adami è stato inserito perchè esempio di attaccante moderno (tecnica, velocità e, purtroppo, facilità di … infortuni). Gino Canido l’ho definito il giocatore più divertente, ma purtroppo per lui, nel suo decennio altri hanno vinto di più e le vittorie, quasi sempre, ti consegnano alla storia. Poi, è chiaro, Daniele, che tutto è opinabile. Ciao ciao.

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