Martino Quaglia, presidente dell’Ancora, interpretando il pensiero di tutta la dirigenza ed anche della gente di Prato Carnico, ha voluto ringraziare pubblicamente Nicola Capellari per tutto quello che ha dato alla squadra del suo paese. Condividiamo in pieno il pensiero di Martino, aggiungendo i nostri ringraziamenti per aver avuto la fortuna di conoscere una persona in gamba e di averne potuto raccontare la sua grande storia calcistica.
Grazie Nicola, per tutto quello che hai dato a questa Società e a questa squadra, per la serietà, l’impegno a la passione autentica che ci hai messo, quella passione che ti ha permesso di superare alla grande i numerosi (e gravi) infortuni che hai subito nel corso di questi anni a partire dal primo allorché in uno scellerato scontro con il portiere del Fusca subisti la frattura scomposta di tibia e perone. Circostanza resa ancora più dolorosa dal fatto che il giorno successivo avrebbe dovuto essere il tuo primo giorno di lavoro una volta ultimati gli studi…
Grazie Nicola, per lo spirito di sacrificio e l’attaccamento alla maglia, quella maglia che hai indossato pressoché ininterrottamente (salvo le parentesi di Illegio e di Sutrio) fin dal lontano 1994 quando, appena sedicenne, debuttasti in prima squadra contro il Cedarchis. Pur giocando contro quelli che a fine campionato si sarebbero laureati campioni carnici, il mister Fabiano Mecchia non ebbe alcuna esitazione a mandarti in campo dal momento che tu, spronato dall’incitamento continuo di Don Ruggero – tuo primo e grande tifoso assieme a papà Danilo – ti muovevi già come un veterano dialogando, senza il minimo timore reverenziale, con dei mostri sacri come Gino Capellari, Renzo Timeus, Ermes De Rivo, Claudio Novello, Luca Rupil e Silvano Agostinis.
Tanti sono gli aneddoti legati alla tua splendida persona, in particolare mi viene in mente quel giorno al campo dei pini di Villa Santina (sponda Folgore) quando in seguito all’(ingiusta) espulsione del portiere Plazzotta ed essendo privi del portiere di riserva, indossasti i guanti senza alcun indugio per erigerti a ultimo baluardo difensivo anche se poi il risultato finale di certo non ci arrise e i tanti gol incassati (mi sembra 5 anche se non tutti imputabili al tuo operato) fecero piangere tuo figlio Alex posizionato dietro la porta.
O come quella volta che, al momento della compilazione della lista, ti assegnai la maglia numero 2 con la conseguenza che tu non rispondevi all’appello fatto dall’arbitro perché abituato, ormai da tempo, a portare sulle spalle il 9 o il 10….
Oppure come quella volta contro il Comeglians che riuscisti nell’impresa di sbagliare 2 rigori in rapida successione anche se alla fine dell’incontro realizzasti comunque una incredibile cinquina che contribuì a farti vincere la speciale classifica cannonieri con ben 33 reti all’attivo. Che dire poi di quella volta a Gemona quando, convalescente a causa di uno dei tanti infortuni che hanno condizionato la tua carriera, facevi il segnalinee pur di star vicino alla squadra e in un momento di stanca dell’incontro ti accomodasti tranquillamente in panchina scatenando le ire del direttore di gara che ti riprese per nome visto che ti conosceva da una vita…. Oppure a Resia, arbitro Ferigo, quando dopo un fallo piuttosto evidente commesso da un nostro difensore all’interno dell’area e culminato con l’inevitabile concessione del calcio di rigore andasti a protestare platealmente dal direttore di gara asserendo che si era sbagliato e che quello non era assolutamente fallo, per poi rassicurare l’attonito Ferigo dicendo che stavi scherzando…..
Grazie Nicola, per tutti questi scampoli di vita – non solo sportiva – che abbiamo condiviso assieme e per tanto altro ancora che mi risulta difficile sintetizzare in queste poche righe; grazie per essere stato un autentico leader in campo anche dopo aver cambiato ruolo passando, per colpa dell’età e dei troppi acciacchi, da prima punta a perno del centrocampo assieme al totem Lorenzo Bergagnini. Adesso il testimone lo passi con orgoglio a tuo nipote Luca Del Fabbro, che è riuscito a coronare il sogno che cullava fin da piccolo di giocare assieme allo zio, e ai tanti giovani che ci siamo riproposti di valorizzare con la speranza, un domani quanto mai prossimo, di poter schierare fra le nostre file anche tuo figlio Alex attualmente tesserato con il settore giovanile del Cavazzo (chissà che effetto farebbe alla nonna Gioconda!)
Ciao Nik, ci vediamo sui campi a incitare e sostenere i tuoi (ormai ex) compagni con l’auspicio che i nostri giovani facciano tesoro dei tuoi insegnamenti e della tua sagacia calcistica.
17 Comments
by tony11
Persona solo da ammirare e imparare,
bravo e basta.
by Cludio Allotta
Un giocatore che ogni allenatore avrebbe voluto nella sua squadra e un allenatore che ci giocava contro e che non lo vedeva in formazione tirava un sospiro di sollievo.
by La Marinaia
Ringrazio il Presidente Martino Quaglia per le belle parole sul ‘Cobra’ e,per non rendere triste l’addio al calcio (quello giocato ovviamente ehehehe) del Nick,suggerisco una festa con tanto di giro di campo del ‘soggetto in questione’ accompagnato da tanti applausi.Quel pizzico che basta per metterlo leggermente in imbarazzo prima di tornare a casa e sentirmi amorevolmente dire ‘tu sees una shtronsa!’ 🙂
Sempre forza Ancora!
by Daniele Quattrini ( Verzegnis)
Ho avuto il piacere e l’onore di giocare con Nik quando facevamo entrambi l’invernale Collinare.
Che dire, leggere le parole del presidente dell’ Ancora non fa che confermare le impressioni che mi sono fatto conoscendolo.
Persona strepitosa sotto ogni aspetto. Giocatore , umile e cinico sotto porta, uno che sa trattare la palla, ma anche i compagni e gli avversari. Una sicura certezza.
Metterlo di fianco ai giovani è d’obbligo , farli crescere con una guida del genere è un investimento che pochissime società possono permettersi.
Tanto di Cappell…. o (Massimo Di Centa quest’ultima è scuola tua 🙂 )
by Daniele CANDIDO
Anche se in campo abbiamo avuto diversi scontri verbali e divergenze calcistiche…martedì leggendo l’articolo-intervista sul Gazzettino in cui comunicavi la tua “sofferta” decisione di non giocare più, mi é davvero dispiaciuto, immaginando la tua grande passione e sapendo quanto importante sia per te l’Ancora.
Complimenti Nicola per quanto hai dato, e complimenti per le tue indubbie qualita tecniche.
…se pensi a Nicola Capelari pensi all’Ancora, se pensi all’Ancora non puoi non pensare ed identificarla a Nicola Capellari…ottimo giocatore e bandiera dell’Ancora.
Daniele Candido
by Idalio Fruch
Non posso che condividere in pieno il profilo tracciato dal presidente Quaglia relativo a Nik per il suo straordinario modo di interpretare tutte le componenti del mondo del nostro calcio Carnico, prima, durante, e nel dopo partita. Persona e atleta di alto spessore, ero proprio io, allenatore dell Ancora il giorno di quel brutto infortunio in coppa contro il Fusca privandoci Nicola per tutta la stagione. Un appassionato di calcio come te deve assolutamente calcare ancora i campi della Carnia, adesso puoi farlo e sono sicuro , molto bene da allenatore.
by Bruno Tavosanis
Visto che è stata citata da Daniele, ecco l’intervista uscita sul Gazzettino.
Pronto, Nicola Capellari? Gira la voce che tu abbia deciso di chiudere la carriera a 35 anni.
«Sì, lo confermo. Purtroppo il ginocchio non tiene più: ogni volta che faccio un cambio di direzione sento una fitta».
Quando è maturata la decisione definitiva?
«Due settimane fa. Nel 2010 mi ruppi il legamento crociato e il menisco della gamba destra; l’anno scorso sono stato operato di nuovo e il medico mi disse che con il calcio avevo chiuso. Ho comunque effettuato la preparazione e giocato qualche partita, ma poi ho dovuto arrendermi. Aggiungo che a 20 anni mi era rotto tibia e perone sinistri, a 30 la mandibola».
E’ stata una scelta sofferta?
«Molto, perchè il calcio è la mia unica passione extrafamiliare. Inoltre, vivendo ad Amaro, avrò difficoltà a mantenere i rapporti con gli amici della Val Pesarina, che conservavo soprattutto grazie all’Ancora».
Ricordi quanti gol hai segnato in una carriera che ti ha visto giocare un anno a Illegio, due a Sutrio e soprattutto sedici a Prato Carnico?
«Francamente no, non sono un appassionato di numeri. Ricordo comunque che a fine anni ’90 feci 32 reti in una stagione»
Il difensore più forte che hai incrociato?
«Faccio due nomi: Fabio Del Fabbro dell’Ardita e Francesco Pradetto del S.Pietro».
Molti, a ragione, sostengono che avresti potuto ambire a categorie superiori. Sei d’accordo?
«Chissà, forse senza quel grave infortunio ad inizio carriera, avrei potuto provarci. Peraltro Enzo Zearo, all’epoca allenatore del Tolmezzo, mi chiese di andare da loro, ma io rifiutai. Non avevo ancora la passione che è invece maturata in seguito»
Dicono che non ti fai vedere alle partite dell’Ancora perchè guardare e non giocare ti fa stare troppo male.
«E’ vero. Temo mi ritorni la voglia, visto che ho detto stop troppe volte. Questo però è definitivo e a breve andrò a seguire i miei compagni, certo».
Domenica il gol vittoria in Val Resia è stato segnato da Luca Del Fabbro, tuo nipote. Quasi un passaggio di consegne, nonostante ruoli completamente diversi.
«Sono contentissimo, è ovvio, ma deve ancora crescere ed acquisire esperienza. Peraltro anche lui ha rifiutato il trasferimento a Tolmezzo. Tutto suo zio!».
Oltre al suo uomo simbolo, l’Ancora ha perso anche la supertifosa “La Marinaia”, protagonista su blog e social network. E’ infatti lo pseudonimo di tua moglie Giulia…
(ride, ndr) «Vorrà dire che il tifo lo sposteremo sul nostro Alex, tesserato con i Pulcini del Cavazzo».
Bruno Tavosanis
by Igor Gollino
Mi associo a tutti i commenti postati in precedenza.
Nicola sei certamente uno degli attaccanti più forti che abbia marcato (o tentato di marcare!) e sicuramente se non ci fosse stato quel maledetto infortunio che Idalio ha ricordato, i campi di calcio che avresti calcato sarebbero stati ben altri… il ricordo che conservo di te è quello di un ragazzo che nella sua semplicità ed umiltà e riuscito a dare un contributo concreto importantissimo alla comunità di Prato Carnico ed in particolar modo all’Ancora ed a tutto il Campionato Carnico.
Tuttavia se in futuro ti verrà voglia di dare qualche calcio ad un pallone, senza particolari pretese, sappi che la squadra degli Amatori Rigolato ti accoglierebbe a braccia aperte…!
A presto Nik…!
by Fermo Intorre
Come sempre Martino sa scrivere e colpire nel segno e nei sentimenti. Complimenti Presidente.
Nicola ovvero Nik. Sarà dura non vederti in campo e negli spogliatoi a ripetere il tuo motto “tre punti che camminano”. Ti conosco praticamente da sempre da quanto andavi in giro per Prato per mano con Monica ed avevi più o meno due anni. Ho avuto il piacere di allenarti e di apprezzare quanto sei positivo sotto tutti i punti di vista. Non dico altro ma solo grande, grandissimo Nik!!!
by Mecchia Fabiano
Aaahhhh Nicola qui si che si poteva scrivere la storia e che storia… una storia da albero dei talenti
nessuno a 16 anni si poteva permettere di giocare in tutti i ruoli dal portiere all’attaccante passa ndo per il centrocampo al trequartista al laterale offensivo e difensivo a marcatore e perfino libero..vero Nicola quel mezzo tempo col Real dei Vidoni De Toni Candido quando eran giovani e correvano e tu da solo li dietro hai anticipato tutte le traiettorie chiuso tutti gli spazi e fermato tutte le loro velleità offensive..se volevi..potevi..ma tu eri un uomo da due libretti due spazi due volti due anime un allenatore spinge stimola spreme per ottenere non solo un vantaggio per il collettivo,ma anche per mettere una persona a confronto con se stesso una famosa parabola dei talenti dice se hai cento talenti devi farli fruttare rendere e i progressi tecnici tattici sportivi avvengono se si lavora e si prende coscienza delle proprie doti e dei propri limiti, ma tu avevi due libretti.. eppur hai tenuto duro nonostante gli infortuni hai continuato il tuo percorso calcistico e questo ti fa merito anche perchè le persone che sanno giocare a calcio devon giocare a calcio per aiutare le altre a sollevarsi dalla mediocrità per essere di stimolo e miglioramento in un epoca di decadenza fisica, di generazioni distratte da troppi gadget elettronici, di un calcio più cascato che giocato,di vocalisti della domenica, di gambe a strascico nell’area di rigore in attesa che l’arbitro ci caschi…anche un uomo dai due libretti va bene anzi va benissimo perchè comunque nel suo tempo qualcosa ha lasciato..non tutti siamo perfetti,ti faccio una confidenza Nicola avevo un solo libretto ma lo firmavo dalla prima pagina all’ultima è dura essere genitori e figli allo stesso tempo..
Ciao Fabiano
by maurizio
Troppi complimenti (ancorchè pienamente meritati) fanno pensare ad un’orazione funebre …
Visto che sei vivo e vegeto (e avrai la possibilità di rimediare come dirigente e/o simpatizzante e/o tifoso e/o … vedi Tu) io voglio tirarTi le orecchie per le volte (non numerosissime, per la verità) in cui hai saltato i dopo-partita (o dopo-allenamento) preferendo la Marinaia ai Marinai.
Ciao Nick.
by ferigo,marco
Io di Nicola posso solamente dire che prima di essere un calciatore stupendo è un a persona fantastica,ogni volta che arbitravo lui ,ero contento perchè in campo si poteva fare battute dialogare e scherzare sempre senza eccedere ognuno mantenendo il propio ruolo;spero vivamente che la sua esperienza e le sue doti umane non vadano sprecate e le metta al servizio dei giovani calciatori,arrivederci dell’ex arbitro Ferigo.
by lorenzo sala
Un grandissimo abbraccio all’ attaccante ( assieme ad IVAN TOCH) più forte con cui abbia mai giocato.E’ stato un onore averti come compagno di squadra anche se purtroppo solo in rappresentativa. Mi sarebbe piaciuto molto averti al mio fianco all’ AUDAX. Mandi e a presto LORENZO SALA
by Roberto Cappellari
Senza dubbio il compagno che mi ha insegnato di più! Se sono cresciuto così tanto negli ultimi tre anni devo tanto ma davvero tanto a lui. Un giocatore fantastico, una bandiera per la nostra Ancora, la passione per il calcio fatta a persona, persona a dir poco splendida!
Quando ho saputo della sua decisione, mi ha colto davvero una gran malinconia. Avevo ancora tanta voglia di giocare con il Cobra, e sono convinto che anche lui avesse tanta voglia e tanto da dare per questa maglia!
La prima cosa che mi viene in mente se penso a questi anni (non voglio dire che sia il ricordo più bello, per non sminuirne altri mille) è sicuramente la partita di Tarvisio il mio primo anno all’Ancora, dove causa la squalifica di Giacomo, il Nick è tornato alle origini facendo coppia davanti con me. Mi ha fatto fare un figurone, mai giocato con tanta facilità!
Ora non farti prendere dalla malinconia e vieni a seguirci la domenica che abbiamo ancora tanto bisogno di te!
GRAZIE DI TUTTO BARBA NICK!
Roberto
by Federico Venier
Cavolo…quanto era difficile starti dietro…!!! 🙂 grazie per le 1000 battaglie leali… È stato un piacere giocare contro te… Ciao…
by monica
Non essere triste Nik, il calcio non è tutto……………ma è bello.
La sorella che non volevi sugli spalti.
by Matteo Agostinis
Non mi ripeto sui complimenti al giocatore, pragmatico, intelligente, lucido…ma sulla persona e in particolare sul compagno di squadra. Un’umiltà infinita nonostante la classe sopra il comune, una parola di incoraggiamento sempre pronta per tutti i compagni, uomo spogliatoio a 360°, leader, trascinatore, una di quelle bandiere che rimangono nel cuore di chi ha avuto l’onore e il piacere di condividerci allenamenti, partite e dopo partite. Grazie Nik !!!
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