BORDANO – PONTEBBANA 3 – 1
GOL: pt 33’ Polverino; st 22’ Tiepolo, 34’ Polverino, 45’ Cappellaro.
BORDANO: Chiandetti, Pagavino, Polverino (40’ st Franceschetto), Scherff, Alessandro Picco, Danilo Bressan (15’st Brolllo), Collini, Pascolo, Tiepolo (44’st Marco Picco), Nimis (30’st Puglisi), Zoccolan. All. M. Pittoni.
PONTEBBANA: Allotta, Malmassari (40’st Galtarossa), Alessio Azzola, Cappellaro, Baron, Donadelli (37’ st Manuel Azzola), Bedi, Luca Del Bianco, Gollino (46’st Bricchi), Marcon, Buzzi. All. R. Del Bianco.
ARBITRO: Cattani di Tolmezzo.
NOTE: ammoniti A. Picco, Buzzi, Pagavino, Del Bianco e Franceschetto. Spettatori 800 circa.
VILLA SANTINA. Sono passati 31 anni da quando le “furie rosse” (allora le chiamavano così) del Bordano alzarono la Coppa verso il cielo di Villa. 31 anni: tanti, davvero tanti e tante, davvero tante cose sono cambiate: al campo di Villa non ci sono più i pini, per esempio. Le “furie rosse” sono rimaste tali solo nel ricordo, perché la divisa di questo Bordano è precisa a quella del Borussia Dortmund (gialla e nera). I Picco in squadra sono meno, molti meno e su quella Coppa si era depositata un po’ di polvere. Ci avevano provato, le “furie” a spazzarla via 5 anni dopo, ancora a Villa e ancora in finale coi Mobilieri, ma un gol di Isaia Moro ne aveva spezzato i sogni. E così adesso di polvere ce n’è su quella coppa. Polvere? Ci vorrebbe uno … spolverino, qualcosa per mandarla via, insomma. O forse basta un … Polverino? Ma sì, dai: è proprio lui, infatti, che al minuto 33 di un primo tempo dominato fin lì dagli uomini di Pittoni, colpisce di testa nel cuore dell’area di rigore un pallone proveniente da sinistra. La parabola è perfetta, Allotta è scavalcato (messo male, come tutti i suoi compagni di difesa) e il Bordano è in vantaggio! Giusto così: troppo timida la Pontebbana, che si affida al trio Bedi – Marcon – Gollino, ma non riesce mai a far paura. Il primo tempo si chiude col minimo scarto a favore del Bordano ed una sensazione di impotenza da parte dei biancocelesti. Vorrei ma non posso, è la sintesi del primo tempo di Cappellaro e compagni. Sono contati, un po’ acciaccati ed esausti i ragazzi pontebbani: gira e rigira sono sempre gli stessi a giocare, perché questo inverno è successo qualcosa per cui chi doveva arrivare non è arrivato e qualcuno che c’era è andato. Nemmeno il furore agonistico che doverbbe animare chi si gioca un trofeo per la prima volta riesce ad animarli. Dagli spogliatoi, però, esce una squadra leggermente più motivata e l’inizio della ripresa sembra regalare qualcosa di diverso. Niente di particolare, per carità, ma Bedi aggiusta la luna e l’estro, si carica la squadra sulle spalle e prova a dare la scossa: arriva sino nella propria metà campo a prendere palla per proporre. Un suo filtrante che libera Marcon in area è una delle cose più belle della partita, così come l’azione imbastita qualche minuto dopo, con Cappellaro che si attarda dando modo alla difesa di recuperare. La sensazione, però, è che per tentare il pari la Pontebbana si scopra un po’ troppo, lasciando spesso i propri difensori all’uno contro uno con quella furia di Tiepolo che ha voglia di fare qualcosa di importante, per placare la fame insaziabile dei suoi sentimenti, pronti a scattare ad ogni gol segnato. E allora capita che a metà ripresa, un lancio di Polverino raggiunga “Tiepolone” all’interno dell’area di rigore: ci sono lui ed un difensore della Pontebbana. Lorenzo mette giù la palla, la sposta per liberare il tiro e … gooooooooool! Una sassata in diagonale che infila Allotta sul palo lontano, ad un niente dall’incrocio dei pali. Un gol da attaccante di razza, festeggiato con una corsa sotto la tribuna, una tribuna vociante e festante che agli occhi di Lorenzo, adesso, sembra vuota, anzi no, ci sono due persone: suo papà e Damiano. Il gol del raddoppio è una sentenza quasi inappellabile, quasi perché il calcio sa essere strano e non si sa mai. Ma la sentenza diventa definitiva esattamente 9’ dopo, quando ancora Tiepolo va via sull’out di sinistra. Non lo tengono, quelli in maglia biancazzurra, e lui si beve oltre 30 metri di campo per poi liberare Polverino al centro dell’area: tocco di Davide e 3 a 0. Ora sì che si può davvero iniziare a pensare alla festa! Il gol di Cappellaro, nel finale, è il premio alla Pontebbana arrivata fin qui con pochi uomini. Ancora qualche minuto e poi inizia la festa. La Coppa vola a Bordano sulle ali di una farfalla (ci voleva, dai, la battuta!). E’ la Coppa di Chiandetti, “matto” finché si vuole, ma portiere vero!La Coppa di Pagavino, stufo di vivere dei racconti di papà Renè che gli ripete “Io, quando giocavo io, io quì io là …”. Adesso Omar potrà dirgli: “Papà, io ho vinto la Coppa!”. E’ la Coppa di Polverino, l’eroe che non ti aspetti e viene fuori quando conta. E’ la Coppa di Scherff, uno di quelli che puoi metterlo a giocare dove vuoi, tanto lui sa giocare dappertutto! E’ Coppa di Alessandro Picco, perché è il solo Picco nell’11 iniziale, ma è un Picco … altissimo ed anche bravo. E’ la Coppa di Danilo Bressan, figlio unico in finale (il gemello Diego è infortunato). E’ la Coppa di Collini. Che giocatore, ragazzi! Ogni volta che lo vedo mi sembra sempre più forte e personalmente lo ritengo uno dei 3 migliori di questa stagione. E’ la Coppa di Pascolo, grinta (a volte anche troppa, vero David?) e prepotenza fisica. E’ la Coppa di Tiepolo e tutti, ormai sappiamo perché. E’ la Coppa di Nimis, capace di sacrificare (quando serve) il suo grande talento per corse e rincorse a favore del collettivo. E’ la Coppa di Zoccolan, per la straordinaria prova in finale, dove si è speso in un lavoro oscuro che non è sfuggito però ai chi capisce di calcio. E’ la Coppa di chi l’ha vista dalla panchina o ha partecipato solo a qualche minuto di partita. A simbolo di tutti loro, prendiamo Filippo Picco: giocatore e ragazzo straordinario, squalificato e quindi assente, ma meritevole di alzare il trofeo nel cielo di Villa, perché uno come lui c’è, anche quando non … c’è! E poi (lasciatemelo dire) è la Coppa della novità, perché alzi la mano chi avrebbe pronosticato una finale del genere. Ho sentito commenti non simpatici del tipo “Che finale del c. ..”. Eh no, io non ci sto! Chi arriva ad una finale ha il diritto di essere rispettato e applaudito. Ed ho il sospetto forte che molti di quelli che si sono espressi in tal senso sono gli stessi che dicono “Che noia, vincono sempre quelli, in finale vanno sempre le stesse” e via dicendo. Una finale Cavazzo – Villa o Real – Cedarchis avrebbe avuto più appeal, forse, ma questa è stata la finale che potrebbe avere un significato enorme. Forse il Carnico sta cambiando ed anche a questi livelli la crisi economica può spostare equilibri che sembravano ormai immutabili. Proprio per questo bisogna ringraziare il Bordano e la Pontebbana. Che hanno giocato una finale vera. E meritata!
5 Comments
by Alex
Grande Max gran bel articolo che riassume in pieno il clima della finale di coppa carnia che si poteva assaporare al campo dei pini!!!!
by gianni pavon
io la coppa l’ho vinta nel 82 insieme ai molti Picco che giocavano allora.rivincerla ieri sera come tifoso mi ha ripagato di tutti i sacrifici fatti nei 10 anni di dirigente.un lavoro lungo fatto con l’aiuto di molti dirigenti e allenatori che hanno collaborato alla crescita della societa’.l’impegno il lavoro costante e la serieta’ alla fine pagano sempre.complimenti alla dirigenza attuale e un pensiero particolare a una persona che non e’ piu’ con noi ma che sicuramente ieri sera ha festeggito per questa vittoria Di Marino Antonio.Grazie ragazzi , Gianni Pavon
by Barei alessandro
Complimenti al bordano ed al suo grande presidente Marvis Picco ripagato di tutti i sacrifici fatti in questi anni, e complimenti anche alla Pontebbana società che dimostrano tutto il loro spessore e la loro passione per questo campionato sempre piu difficile, saluti a tutti. Alessandro Barei
by Picco Marvis
Grazie Massimo,
non servono altre parole, che un affettuoso e sincero grazie, per il tuo bellissimo articolo.
Marvis
by Alan Moresca
Da Milano un abbraccio ed un saluto a Bordano!!!Son contentissimo per questa vittoria anche se non ho potuto parteciparvi come tifoso ma sempre più orgoglioso di avere origini friulane proprio per la passione e la determinazione che questo popolo mette per costruire obiettivi per la comunità!!
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