DIONISIO REGALA LA FINALE AL CAVAZZO

Angelo Dionisio, il match winner
Angelo Dionisio, il match winner

Sarà il Cavazzo a giocarsi la finale della Coppa Carnia 2014. Nella semifinale di Arta, la squadra di Negyedi supera i Mobilieri in una partita piuttosto bruttina, con scarsissime emozioni e occasioni da gol col contagocce. Basti pensare che il gol che decide il match al 31’ del secondo tempo (inzuccata di Dionisio su cross dalla fascia laterale da calcio di punizione) è l’unico tiro effettuato dal Cavazzo nello specchio della porta. Poche conclusioni anche per i Mobilieri, che hanno esercitato un maggior possesso palla trovando però tutti gli spazi chiusi. Gli oltre 400 spettatori accorsi allo “Zuliani”, insomma, non ricorderanno questa semifinale (ottimamente diretta da Canci) come un confronto memorabile. Perfetta, invece, l’organizzazione da parte del Cedarchis. Al termine della gara spazio ai commenti dei protagonisti. Iniziamo dall’uomo che ha deciso il confronto, Angelo Dionisio. «E’ senza dubbio il gol più importante che ho realizzato da quando sono tornato nel Carnico – esordisce l’attaccante – perché ci porta in finale. L’unico obiettivo concreto che ci è rimasto, visto che in campionato il distacco è importante, anche se lotteremo sino alla fine».
Raccontaci del gol.
«Niente di particolare; noi in queste situazioni di palla inattiva, cerchiamo sempre con dei blocchi e dei movimenti di liberare qualcuno per la conclusione. In questa circostanza, però, abbiamo fatto un po’ di confusione che però evidentemente ha disorientato anche la difesa dei Mobilieri. Mi sono trovato abbastanza solo nel cuore dell’area e non è stato difficile colpire il pallone di testa a botta quasi sicura».
E la finale?
«Chi vivrà vedrà. Le finali sono partite speciali, dove è veramente difficile fare previsioni. Ci sarà comunque, da parta nostra la giusta tensione. A loro mancheranno Gonano e Zanier? Beh, un bel vantaggio, anche se poi, magari, sbuca il protagonista decisivo che non ti aspetti».
Dalla parte dei Mobilieri, si faceva molto affidamento su Maurizio Vidali ed invece “Meuta” ha vissuto una serata difficile come tutti gli attaccanti in campo.
«Una partita equilibratissima – dice il giocatore di Ovaro – dove non ti davano mezzo metro. Io credo che di occasioni da gol vere e proprie non ce ne siano state».
Ti dispiace non poter disputare la finale contro la tua ex squadra?
«Mi dispiace non poter giocare la finale, indipendentemente da chi avessimo trovato di fronte. Sono molto deluso, perché ci credevo. Stiamo attraversando un bel periodo, giocando bene e facendo anche risultato, a parte la sconfitta col Fusca nell’ultimo turno, che però forse abbaimo affrontato pensando anche a queta semifinale».
E adesso di qui alla fine della stagione che Mobilieri dobbiamo aspettarci?
«Guai mollare. Vogliamo continuare nel nostro percorso di crescita e confermare il 4° posto dello scorso anno».
Opposti, naturalmente, gli umori dei due tecnici. Paolo Di Lena, però, non fa drammi.
«E’ chiaro che sono deluso. Ci abbiamo messo il cuore, perché ci tenevamo molto a questa finale. E’ stato un confronto giocato molto sulle schermaglie tattiche. Logico che a deciderlo si stato un episodio».
Mister, qualcosa però in occasione del gol non ha funzionato, vero?
«Effettivamente una sbavatura c’è stata, è saltata una marcatura e Dionisio è stato bravissimo a sfruttare la situazione».
E ci sarebbe qualcosa che cambieresti nelle tue scelte?
«Sostanzialmente direi di no. Magari avrei potuto inserire De Luisa nell’ultima mezzora, per dare un po’ di peso all’attacco, effettivamente un po’ leggerino. Ma per schierare Carlo, avrei dovuto dirottare Vidali sull’ esterno, stravolgendo troppo un modulo che nelle ultime partite ha dimostrato di funzionare».
Di umore decisamente migliore è Jozsef Negyedi, che sottolinea subito la difficoltà del match.
«Una grande fatica! – esclama “Bepo” -. C’erano in campo due squadre prudenti e con molta attenzione alla fase difensiva. Io e il mio collega Di Lena evidentemente ci temevamo a vicenda e per questo ne è venuta fuori una contesa molto bloccata. Difese ben schierate e molto alte: difficile per gli attaccanti trovare spazi».
Cosa farai adesso in questa settimana che vi separa dalla finale di Villa di mercoledì 13?
«Intanto cominciamo a pensare alla Moggese, avversaria di domenica. Loro hanno un estremo bisogno di punti e quindi se la giocheranno alla morte. Ecco, io non voglio vedere cali di tensione da parte dei miei giocatori. Le partite che mancano di qui alla fine del campionato vanno vissute con molta intensità».
Ma mister, credi ancora nel titolo?
«So che è dura, ma fino a che non interviene la matematica voglio giocarmela».
Stai parlando tanto di campionato. E’ un modo per non pensare alla finale?
«Ma no, dico solo che mantenendo sempre la giusta tensione si può fare molta strada. Se cominciamo a “scegliere” dove e come impegnarci vuol dire che non siamo abbastanza maturi. Quindi ora pensiamo alla Moggese e poi da domenica sera alla finale».

4 Comments

  • Posted 10 Agosto 2014 13:39 0Likes
    by Luca

    Chi incassa i proventi dei biglietti della finale Ovarese – Cavazzo?

  • Posted 10 Agosto 2014 21:36 0Likes
    by Massimo Di Centa

    Un terzo il Cavazzo, un terzo l’Ovarese e un terzo la Federazione, come sempre.

  • Posted 12 Agosto 2014 08:15 0Likes
    by Luca

    Come mai anche alla Federazione? Vorrei capire il motivo per piacere.

  • Posted 13 Agosto 2014 14:44 0Likes
    by Massimo Di Centa

    La Federazione perchè organizza il tutto. Succede così a tutti i livelli.

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