Dieci scudetti in 40 anni di storia, il primo nel 1994, l’ultimo quest’anno, il che significa che negli ultimi 20 anni il Cedarchis ha vinto un anno sì ed un anno no! Numeri da record, numeri già pronti ad entrare nella storia del campionato Carnico. Sono stati questi numeri a “pretendere” una festa davvero grandiosa, articolata su due momenti: il primo, basato sulle premiazioni, è avvenuto nella sala conferenze dell’Hotel Savoia di Arta Terme; il secondo, che prevedeva un banchetto davvero prelibato, è stato organizzato presso il Gran Hotel Gortani. Ma andiamo con ordine.
La cerimonia del “Savoia”, curata da Renato Damiani, si è aperta con il saluto delle autorità: il sindaco di Arta, Peresson, ha ricordato che anche la squadra di calcio troverà un posto nella storia della frazione termale accanto a nomi illustri come quello di Luigi Candoni (nel campo teatrale) e Gio Batta Morassi (in quello musicale). Dopo gli interventi del presidente regionale della F.I.G.C. Gianni Toffoletto e dell’ex numero uno del comitato tolmezzino Mino Cortiula, si è passati alle premiazioni: i primi a ricevere l’omaggio sono stati tre soci fondatori del sodalizio giallorosso ed ancora attivissimi all’interno della società, vale a dire i fratelli Edo e Rino Rainis ed Orsolino Chiapolino. E’ stata poi la volta delle 10 formazioni campione. Sono stati chiamati sul palco il presidente, l’allenatore ed il capitano di ognuna delle 10 squadre e tutti hanno voluto testimoniare con un ricordo la stagione che li ha visti protagonisti. C’è stato anche un momento particolare, molto toccante: quando cioè, Rino Rainis, distinguendosi per l’ennesima volta per delicatezza e sensibilità ha voluto omaggiare con un premio che lui stesso ha pensato Cristian Sandri, sfortunato giocatore del “Ceda” che dal 2006 vive sulla sedia a rotelle per un incidente che gi ha tolto la libertà di movimento ma non la voglia di vivere e tifare per il suo Cedarchis. Cristian non se lo aspettava ed è apparso visibilmente commosso, ricevendo l’applauso fragoroso e spontaneo degli oltre 300 presenti. Un riconoscimento particolare a Roberto Quaglia e Fabio Rella (presenti in tutti i 10 scudetti) ed un ricordo per Alessandro Bais, uno dei più grandi calciatori che abbia calcato i campi del Carnico. Chiamati sul palco anche i “Warriors”, i tifosi più scalmanati dell’intero Carnico, dei quali ogni tanto si sottolineano gli eccessi in negativo, dimenticando tutte le belle iniziative di cui spesso si rendono protagonisti (ultimo esempio lo striscione esposto a Sutrio nella finale di Supercoppa per esprimere solidarietà alla popolazione di Genova colpita dall’alluvione di alcuni giorni fa). Dopo il “trighet” proposto dal trio Oscar Candoni, Dino e Riccardo Granzotti ecco i protagonisti della stella: chiamati sul palco, uno ad uno, per la standing ovation, i giocatori hanno ricevuto gli applausi dei presenti. Quando è stata la volta di Marco Copetti, agli applausi si è unito un brivido di commozione, perché sembrava che tutta la sala volesse stringersi attorno a Marco. Nessuno potrà ridargli la sua Chiara, ma la vicinanza e l’affetto della grande famiglia giallorossa sono stati per lui motivo di aiuto e conforto nei mesi che hanno seguito la tragedia che l’ha colpito,
Gli invitati si sono poi trasferiti al Gran Hotel Gortani, per un banchetto davvero sontuoso, rallegrato dalla musica proposta da Cris DJ e Pietro Berti, abilissimi (ma non c’erano dubbi) a scegliere brani degli ultimi 40 anni, lo stesso spazio temporale occupato dalla società giallorossa. La serata è stata ripresa dall’emittente locale V.T.C. che nei prossimi giorni manderà in onda il resoconto dell’avvenimento.
Una grande festa, insomma, una festa da campioni. Una festa da numeri uno. Una festa da Cedarchis, campione ed indiscutibilmente numero1!
1 Comment
by michele+puntel
congraturazioni e complimenti alla società ed alla squadra PIU FORTE del carnico
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