Il destino, a volte, sembra divertirsi a rendere incredibili le vicende della vita. Il successo che il Paluzza ha colto contro il Cedarchis porta la firma di Matteo Zammarchi. Niente di strano, verrebbe da dire, anche perché “Teo” è bravo e di gol ne ha già fatti e tanti altri ne farà. Di strano, però, c’è che a lui il Cedarchis, durante l’inverno, aveva fatto una corte spietata. Con Granzotti in partenza, Boreanaz non disponibile da subito e i vecchi guerrieri con un anno in più, uno come “Teo” avrebbe fatto davvero comodo per portare qualità, freschezza e voglia di vincere. Ed invece non se n’è fatto niente e lui è rimasto a Paluzza e proprio con la maglia del Paluzza ha infilato al “Ceda” la doppietta che sprofonda i campioni sempre più giù in classifica. Il primo gol è un piccolo capolavoro per preparazione e semplicità di esecuzione. Il secondo segnato trasformando un rigore con grande sicurezza. Settimana da incorniciare questa per Matteo: prima della doppietta al “Ceda” infatti c’era stata la tripletta realizzata al Rapid in Coppa: davvero niente male! Al termine della partita con i giallorossi, sorseggiando una birra al chiosco, “Teo” era tranquillo come al solito, perché lui è fatto così: quando le cose vanno bene è sereno e pacato, ma quando non girano è capace di reazioni incredibili, lasciandosi andare anche a gesti esagerati, come l’espulsione rimediata ad inizio campionato per un fallo assurdo. La birra che sorseggiava allo “Zuliani” aveva il sapore dolce del premio meritato e lui si godeva il momento, circondato dai complimenti dei compagni e quelli (pieni di rimpianti, forse) degli avversari. Lui proviene da una famiglia in cui il calcio è di casa e forse non è un caso se abita in via Mulines, a pochi metri, cioè, dal campo di Paluzza, dove si allena da quando ha cominciato a tirar calci a un pallone. Iniziò, forse, per emulare papà Pierangelo (il “Piri” originale!), giocatore di Paluzza, Ravascletto e Campagnola. Pierangelo era un jolly, nel senso più stretto del termine, perché era duttile in campo e spassoso fuori, sempre pronto alla battuta ed alla risata. Suo fratello Luca (che ha vestito le maglie di Paluzza e Real) è “Luca Piri”, per continuare in qualche modo la dinastia. Luca, di tutti e 3, è forse il più calciatore, nel senso che sa abbinare fisico e giocate essenziali, praticità e qualità. Matteo, infine, è “Piri picciul” e forse, nel suo piccolo, ha saputo condensare il carattere burlone del padre e le doti tecniche del fratello ed il risultato che ne è venuto fuori è sorprendente: “Teo” infatti si avvia a diventare calciatore completo e speriamo che questo accada, anche perché finalmente, nella vita, riuscirebbe a … completare qualcosa. Infatti, finora, molte delle cose che ha intrapreso non le ha portate a compimento: studiava per diventare cuoco ma poi ha lasciato perdere ed è stato un peccato, perché se tra i fornelli aveva la stessa fantasia che ha in campo avrebbe preparato capolavori per il palato. Altra cosa che non ha portato a termine, il conseguimento della patente di guida, dopo essersi iscritto regolarmente a scuola guida. Nella vita fa il barman, naturalmente vicino casa a Paluzza, perché deve andare a lavoro a piedi … Ama la pesca e la briscola, altre attività in cui dicono che se la cavi bene: spesso pubblica sul suo profilo Facebook foto con trote che dovrebbe aver pescato lui stesso. Diciamo “dovrebbe” perché conoscendolo magari non è da escludere un acquisto pur di fare la sua bella figura … Bravo anche a briscola, si diceva: durante l’inverno è facile vederlo impegnato nei vari tornei organizzati nei bar della Carnia e spesso torna a casa con premi gastronomici di livello, come quelli vinti “Alla Pagoda”, il locale del suo amico Giacomino Dario.
Se qualcuno gli chiede: “Ma sei contento di essere restato a Paluzza?” “Teo” non è affatto ipocrita. “Sarei anche andato via, ma non ho l’età per essere svincolato e quindi non potevo decidere io”. Ecco in questa riposta leale c’è tutta la genuinità di un ragazzo in gamba e sicuramente spontaneo, contento della sua vita semplice fatta di cocktail, macchiati, trote, salmerini, carichi, briscole e quei gol realizzati che diventano sempre di più …
6 Comments
by Teo
Grazie mille Max,grazie di cuore..:)
by Gian Luca Pittino
Teo… tu ses un mito!
by Loris Missana
Conoscendo il “Piri originale” da tempo immemorabile e, atteso che da quanto leggo il “Piri picciul” ne è la fotocopia (magari con qualche anno in meno), non posso che complimentarmi con tutti loro (compreso Luca Piri 🙂 , ovviamente, che non conosco).
by Luciano Patat
Grande Teo! Ho avuto il piacere di conoscerti quando abbiamo militato assieme nel Silteo C5 dell’amico Gianluca e da subito ho ricavato l’impressione di un ragazzo in gamba.
E’ un piacere vederti in campo (anche se ogni tanto dovresti dare un freno alla tua esuberanza giovanile…), ma anche fare due chiacchiere fuori. Grande giocatore, tecnica e velocità una spanna sopra a molti, e con anche una simpatia innata. Mito e basta.
Ora, Teo, vedi di continuare così, anzi meglio… perché ne hai tutto il potenziale! In bocca al lupo, meriti il meglio.
Superflui, invece, i complimenti al grandissimo Massimo Di Centa, capace di scrivere articoli mai banali, con uno stile frizzante e “umano” che spesso è merce rara in chi scrive. Coinvolgere nella lettura non è mai facile, anzi, ma tu ci riesci sempre benissimo.
Un saluto a tutto il Carnico.
Luciano Patat
by Massimo Di Centa
Troppo buono Luciano. Nei miei articoli cerco sempre di raccontare l’uomo perima del calciatore. Magari sarà retorico, ma è estremamnte giusto. Grazie per le belle parole.
by Daniele Candido
Grande Teo…quando si dice giovani in rampa di lancio che hanno quel qualcosa in più!
Condivido in pieno il commento di Luciano Patat anche su Massimo Di Centa…ma vorrei aggiungere che scive bene(lo si sa!!), con obbiettività, raccontando sempre la verità (vedi il caso di Amaro – Val del Lago)….complimenti!
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