“Ma come, proprio il giorno di Ferragosto inaugurano i nuovi spogliatoi?”. La domanda, in effetti, sembrava pertinente, perché tra grigliate e gite verso il mare, in tanti, forse, avrebbero potuto essere assenti. Avrebbero potuto, perché, poi, nella realtà non è andata così. C’era tanta gente, ma proprio tanta, infatti, all’”Emidio Mentil” per l’inaugurazione dei nuovi spogliatoi del campo di Timau e conoscendo la gente timavese caratterizzata da un fortissimo senso di appartenenza non c’è proprio da stupirsi. Magari potrà apparire strano a giornalisti più affermati che si possano spendere tante parole per l’inaugurazione dei nuovi spogliatoi, perché non stiamo parlando di quelli del “Beranabeu”, ma per noi poveri cronisti di montagna anche questo, nel suo piccolo, è un evento … La manifestazione è iniziata con il saluto del Sindaco Massimo Mentil, nella sua doppia veste di ex capitano e primo cittadino, uno che, insomma, con le fasce (o al braccio o attorno al petto) ha confidenza … E’ stato strano vedere uno come Massimo, sempre disinvolto, a volte dissacrante e col sorriso sempre pronto, tanto emozionato nel ricordare Tullio Mentil, Daniele Primus e Lorenzo Matiz, tre personaggi storici della comunità sportiva (e non solo) ai quali è dedicata la struttura. Massimo li ha ricordati con poche ma semplici parole, forse perché loro, quando erano in vita, di parole non ne hanno mai usate molte, preferendo i fatti. I tre sono stati vivi e presenti anche nei discorsi di Luciano Bulliano, attuale presidente, e di Flavio Mentil, presidentissimo storico dei biancazzurri. Il primo ha rivendicato una sorta di “Capriol pride”, ovvero lo spirito che dovrebbe animare tutti quelli che indossano la maglia azzurra col “capriolo sul petto”, l’altro ha ricordato brevi frammenti del suo passato. Il tecnico comunale Renato Matiz ha chiuso la serie degli interventi, ripercorrendo la storia dell’impianto timavese, da quando gli spogliatoi erano solo un’ipotesi e ci si cambiava in qualche casa disponibile e si faceva la doccia, anzi, ci si lavava nel vicino torrente But, rischiando le caviglie tra i ciottoli sconnessi e una bella bronchite tra i flutti freddi dell’acqua. Poi è stata la volta degli omaggi ai parenti di Tullio, Daniele e Lorenzo: un mazzo di fiori ed una targa ricordo, cose semplici, insomma, ma significative. A colpire è stato il rispettoso silenzio che ha accompagnato la consegna degli omaggi. Occhi lucidi per molti e la mente che andava a ricercare i volti tra i ricordi di Tullio, Lorenzo e Daniele. Daniel, Catia e Simona, figli di Tullio; Gina, mamma di Daniele e poi i cari di Lorenzo: la moglie Daniela con i figli Marvin ed Eleonora e poi mamma Lucia, accompagnata dalla sorella di Lorenzo Raffaella. Parole sussurate, sguardi complici e l’abbraccio spontaneo di Rudi, amico di Lorenzo, ad Eleonora. Ecco, quell’abbraccio tra i due può essere eletto a simbolo del pomeriggio: è sembrato l’abbraccio, ancora più grande, di tutta Timau -Tischlbong-Tamau (scegliete voi la dizione che vi piace di più) a chi non poteva esserci, ma c’era, altro che se c’era!
E’ poi seguita la partita tra vecchie glorie biancazzurre ed attuali giocatori del Timacleulis. Quattro squadre messe su coinvolgendo tutti quelli che hanno indossato la maglia “col capriolo sul petto”, quindi almeno una cinquantina di persone a cambiarsi e fare la doccia: niente da dire, un collaudo coi fiocchi per la struttura. Un gruppo nella stanza della squadra di casa, l’altro in quella per gli ospiti e Massimo Mentil a cambiarsi in una stanzina con all’esterno la targhetta “Ufficio”: non c’è niente da fare, Massimo ormai non sa stare senza il suo ufficio personale! Il risultato? E chissenefrega! Abbiamo rivisto in campo Celso, Rudi, Nereo, Amato, “Checco” tutta gente di livello, gente che su questo campo ha versato sudore e passione. E Remo Maieron? Ma come, non c’era il bomber? Quello che, richiesto dalla Gemonese disse: “ Se vi serve un pullmino per la società vado e con i soldi che incassate lo comprate”. No, no, tranquilli, il bomber c’era, solo che ultimamente non ha più il fisico del bomber: col tempo, agli uno-due coi centrocampisti ha preferito i prelibati cjalcions della sua Cleulis ed il risultato é sotto gli occhi di tutti e sotto la … polo che non gli sta propriamente attillata. Ma lui per il Timaucleulis quello che doveva fare lo ha fatto. E bene, se è vero che la sua leggenda è ancora tale sotto la Crete …
Gli spogliatoi sono bellissimi, moderni e funzionali. A non convincere è il chiosco, posizionato dalla parte opposta del campo e la cosa rappresenterà un bel dilemma per lo spettatore: “Voi a bevi un tai o scietti un gol dai caprioli?”. Per il momento la scelta sarà dolorosa, ma conoscendo la gente timavese, una soluzione vedrete che la troveranno. Ah, se ci fosse stato il Tullio … Lui qualcosa avrebbe già escogitato!
E’ stata una bella giornata, insomma, una di quelle che in Carnia riescono ancora a fare notizia. Perché quassù ci accontentiamo delle cose semplici e genuine, che non meritano il sarcasmo e l’ironia di chi di questa gente davvero non ci ha capito niente! …
2 Comments
by domemico
Erano gli anni settanta la prima volta che ho varcato l’ ingresso dei vecchi spogliatoi del campo sportivo di Timau, allora, facevo parte della della squadra dei pulcini, si giocava undici contro undici, allenatore era il compianto professore Agostino Maieron di Paluzza. Tullio, Daniele e Lorenzo facevano già parte della società dei caprioli. Dopo quarantacinque anni tornare per inaugurare gli spogliatoi intitolati a queste tre persone speciali è stato veramente toccante ed emozionante…!!!
Domenco Moro
by lorisrassati
tra i tantissimi caprioli, tra cui saluto con profonda amicizia Remo Majer, e il grande Giulio Matiz mi piacerebbe sapere se c’era il migliore di tutti?
Un certo Bellina, Claudio Bellina per l’esattezza.
forza TimauCleulis.
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