Una promozione, quella del Timaucleulis, che ha dell’incredibile. Un girone di ritorno che ha il suono della marcia trionfale, perché è nel periodo decisivo che i “caprioli” si arrampicano in classifica. Un successo figlio del gruppo, dell’unione di intenti e di tutte quelle alchimie che non sempre rientrano nelle spiegazione tecniche. L’esordiente tecnico Di Bello ha fatto un lavoro eccellente ed i suoi meriti è giusto sottolinearli. A voluto con sé Stefano Vidoni, ma il bomberone non è stato “il” protagonista, ma “uno dei” protagonisti. Che adesso andiamo a veder più da vicino.
CHRISTIAN FERIGO dopo alcuni anni torna a Timau … ci mette uno schiocco di dita a re-inserirsi portando come bagaglio qualità e quella tranquillità necessaria ad un reparto difensivo, ed in generale ad un gruppo, con diversi giovani.
ERIK BELLINA pur non allenandosi quando chiamato in causa dà il suo contributo in un ruolo “delicato” che più di altri non può prescindere da allenamento e “ritmo partita”.
PRIMUS GABRIELE si guadagna spazio dimostrando voglia di migliorarsi frutto della consapevolezza dei propri limiti. In un ruolo che forse ad inizio stagione non ”sentiva” offre un alto rendimento puntando sulla tenuta mentale e sulla semplicità e concretezza di gioco.
PAOLO PUNTEL inizia la stagione in un ruolo e la termina in un altro. L’aspetto meno evidente ma più significativo della sua stagione? Utilizzato in un ruolo dove non mancano i “contatti” gioca l’intero girone di ritorno in “diffida”. Segni di una crescita “mentale” …con margini di miglioramento tecnico-tattici su cui lavorare.
IGOR MATIZ a discapito della ancor giovane età è uno dei senatori. Attaccamento alla maglia, impegno e duttilità tattica fanno di lui una pedina importante nelle dinamiche del gruppo fuori e dentro il campo.
FEDERICO BELLINA dopo un anno di inattività per un brutto infortunio… rientra in campo come nulla fosse accaduto dimostrando quel mix di maturità e ”spensieratezza” che è raro trovare in un ragazzo della sua età. Gioca poco nel ruolo che predilige ma si mette a totale disposizione ascoltando e facendo suo ogni suggerimento e consiglio.
ALEX PUNTEL al primo anno a “pieno regime” in prima squadra dimostra le qualità di cui dispone.
Cresce sacrificandosi anche in fase difensiva senza perdere le qualità offensive di cui dispone.
Come per il coetaneo Federico Bellina l’attaccamento alla maglia, l’età e gli ampi margini di miglioramento fanno di lui il capriolo del futuro.
GABRIELE MORASSI arriva, frutto di scelta personale, da un anno e mezzo di inattività e per certi versi lo paga ma solo dal punto di vista atletico. Impegno, serietà, mentalità e voglia di migliorarsi fanno di lui in primis un ragazzo e di conseguenza un calciatore di sicuro affidamento.
CHRISTIAN MARSILIO altro ragazzo della linea verde….Parte centrocampista, passa punta, ritorna centrocampista, parte dall’inizio, subentra a gara in corso, subentra negli ultimi minuti … sempre dando il 100% in “silenzio”.
DANIEL CANCIANI PROCHACZKA uno dei 2 “vecchietti” della squadra … si guadagna spazio dando sempre il massimo e con un lavoro che, per una punta, non è “classico” ed a volte è poco apprezzato dai meno attenti. Contribuisce non poco all’esito di questa stagione!
STEFANO VIDONI l’altro “vecchietto” della squadra! Parte come vice allenatore ma alla prima partitella sul campo di allenamento già capisce e capisci che è ancora un calciatore.
Lo vedi allenarsi, lo vedi nello spogliatoio, lo vedi col gruppo … non lo distingui dal ragazzino smanioso di giocare e… capisci tutto di Vido. Valore aggiunto fuori dal rettangolo verde ancor prima che sul campo.
EROS DI RONCO capriolo D.O.C.! Il lavoro lo tiene troppo lontano dal campo, ma appena può c’è sempre! Giocare ed allenarsi poco ed avere ugualmente il rispetto di tutto il gruppo dà l’idea del “valore” del ragazzo come calciatore ed, in primis come, come persona.
MANUEL MORO anche per lui il lavoro lo porta via più dagli allenamenti che dalle partite. Ma la domenica in campo i minuti che gioca la squadra li aspetta e li sente.
SEBASTIAN DELLI ZOTTI altro elemento della linea verde. Problemi personali ne pregiudicano gran parte della stagione. Il ragazzo ha tecnica e sagacia tattica … per essere “completo” deve trovare la necessaria “garra”.
FEDERICO TRELEANI il “guidatore” del treno! Eleganza e personalità. Attento e lucido nella lettura della partita, a stagione in corso si “ritrova” a giocare in ruolo nuovo nel quale si muove a suo agio pur avendo ampi margini di miglioramento.
STEFANO DI MONTE a Timau da diversi anni, è attaccato alla maglia e lo dimostra con impegno e serietà malgrado non trovi moltissimo spazio. L’approccio mentale alle partite è il suo punto di forza … ma a volte diventa un boomerang.
CRISTOBAL MAIERON lavoro e, nella seconda parte della stagione, impegni calcistici di altro genere ne limitano la presenza; ma quando c’è la maturità e il senso critico a 360 gradi sono un valido contributo.
CRISTOPHER DONEDDU si unisce al gruppo a stagione ormai inoltrata ed, in aggiunta, il lavoro gli limita la possibilità di lavorare sul campo a pieno regime con la squadra. Quando chiamato in causa da, tuttavia, sempre il suo contributo.
FILIPPO ESPOSITO si unisce al gruppo a preparazione quasi finita. La lontananza dal campo da alcuni anni e l’impossibilità di allenarsi con continuità ne limitano la crescita atletica, sopperisce con impegno e grinta e con qualità tecniche da non sottovalutare. L’inserimento in un “ambiente” ed in un calcio per lui del tutto nuovo non si fanno sentire.
SIMONE GORTAN da Paularo a Timau. L’ambiente timavese e “clevolano”, è una seconda casa e lo dimostra con impegno e serietà sia fuori che dentro al campo. Con ironia diventa spesso la “vittima sacrificale” fungendo da “parafulmine” per le tensioni del gruppo che lo apprezza e lo stima.
GIULIANO CANDONI le sue qualità tecniche non si discutono!… ma quando lavora anche sulla “quantità” diviene l’arma in più. L’aspetto più importante ed “intrigante” è che le sue potenzialità non sono ancora del tutto espresse.
GIACOMO MATIZ forte della sua esperienza sportiva ad alto livello, prima come atleta ed ora come tecnico, ha l’intelligenza e la maturità di non far mai “pesare” questo suo “background”. Tutt’altro … Anzi, lo mette, e si mette, a disposizione di tutto il gruppo, staff tecnico incluso, per crescere insieme.
RUBEN DEL NEGRO tecnicamente migliorabile ed una buona “esuberanza” fisica farebbero di lui un prospetto su cui lavorare, ha però altre priorità e decide di non completare la stagione sul campo pur restando a far parte del gruppo.
MARCO KARL WIEDERGUT i suoi 16 anni si “sentono” … L’inesperienza, la giovane età e lo sfumato inserimento in un settore giovanile ne limitano l’impiego.
ANDREA SASSU – FABRIZIO CRAIGHERO – WALTER MAIERON disputano la prima parte della stagione, in seguito, per ragioni e con modi diversi, si “chiamano fuori”. La loro “uscita” toglie qualcosa dal punto di vista tecnico ma paradossalmente contribuisce alla crescita del gruppo “spingendo” i compagni ad una costruttiva auto-critica.
GIACOMO DI BELLO era alla sua prima esperienza nel Carnico. Finisce con una promozione non propriamente preventivabile. C’è molto di suo, insomma, nel successo timavese: il buon senso, la capacità di capire ed adattarsi ad un ambiente particolare, il grande merito di saper sfruttare la parte migliore di ciascuno dei suoi giocatori. Punta sul gruppo ed alla fine ha ragione. “Pippo”, insomma, lo sa come si fa …