L’ultimo posto in classifica ed una serie lunghissima di risultati negativi ha convinto la dirigenza del Comeglians ad esonerare Andrea Stua. Non si sa ancora a chi sarà affidata la gestione tecnica della squadra per l’ultima parte di campionato. C’era stato un tentativo per convincere Walter Fina (storico giocatore biancorosso) ma lo stesso ha rifiutato per impegni di lavoro. Si parla allora di Stefano De Antoni, uno degli allenatori simbolo della Carnia. Vedremo. Abbiamo contattato Andrea Stua per farci raccontare come è andata: é un Andrea Stua profondamente amareggiato quello che ci parla della fine del suo rapporto col Comeglians.
«Sicuramente l’ultimo posto in classifica – ammette Stua – è emblematico di come le cose non stiano andando affatto bene.
Ma si sapeva, del resto: la nostra società ha avuto problemi abbastanza seri tanto è vero che era in forte dubbio anche la nostra iscrizione al campionato».
Quella dell’esonero dell’allenatore, però, è quasi una consuetudine quando i risultati non arrivano.
«Sì, di solito funziona così, ma qui a Comeglians nessuno a inizio stagione poteva nutrire ambizioni. Ci sono rimasto male, inutile negarlo. Perché non me lo aspettavo: ho portato ad indossare la maglia biancorossa tanti amici, proprio per salvare la società e poterla far partecipare al campionato. Questo forse se lo sono dimenticato. Mi piacerebbe che i tanti allenatori che ogni domenica commentano dal chiosco si spendessero per la squadra come ho fatto io».
Ti ha fatto male l’ingratitudine, insomma …
«Certo! Conosco i miei limiti di allenatore ma l’impegno, la passione e l’amore che ho verso questa squadra meritava più rispetto. Soprattutto perché ho coinvolto in quello che ritenevo un progetto più sociale che sportivo, anche tanti bambini. Spero che il mio discorso venga portato avanti. Il futuro sono loro. Nei nostri paesi c’è poco e vederli al campo che si divertivano per me è stato un grande successo. Ecco, sarò ultimo in classifica, ma sul piano del mio impegno per il paese, beh, posso dire di aver vinto».
Cosa ti resta di questa esperienza?
«La soddisfazione di aver arricchito una rosa che in inverno poteva contare su una decina di elementi. E poi la stima di molti dei miei giocatori. Li ho chiamati tutti,uno ad uno, dopo l’esonero invitandoli a non mollare. E alcuni di loro mi hanno mandato bellissimi messaggi che di certo conserverò tra i ricordi più belli di questa esperienza».
Che futuro vedi per il “tuo” Comeglians?
«Non saprei rispondere adesso. Mi auguro che la società sappia trovare gente che abbia la mia stessa passione e la mia voglia di impegnarsi. Comeglians è un piccolo paese e la squadra di calcio resta comunque una grande possibilità di aggregazione».
9 Comments
by Antonio
Andrea Stua una persona umile,impulsiva,razionale,polemica in cert frangenti insomma un carattere non facile ma un cuore grande una passione rara una persona BUONA…a preso le redini del Comeglians non x denaro come altri suoi colleghi x vincere cosa poi un carnico o una coppa carnia mi viene da ridere,no x passione x amicizia!!!Poi tutti i professori dei chioschi dirigenti che non sanno se il pallone è rotondo o quadrato o allenatori giocatori del carnico quindi amatori dilettanti niente più,che non sanno che questo uomo era presente ad ogni allenamento arrivando primo ed andandosene x ultimo,prendendosi sempre le colpe non avendole,con l’aggravarsi della malattia del padre,con la perdita del lavoro e non x colpa sua dovrebbero solo sciacquarsi la bocca e chiedere scusa, ma non lo farà nessuno xké non conoscono l’umiltà….caro Andrea parlo x me ma x tanti altri che si considerano tuoi amici TI VOGLIAMO BENE SIAMO CON TE!!!
by William
Sono tutti bravi a parlare senza sapere, posso dire solo una cosa ….. GRAZIE MISTER PER TUTTO FUORI E DENTRO DAL CAMPO!!!!! Siamo con te !!!
by carlo toson
Caro Andrea, Comeglians non è un posto facile. Lo sapevi per le tante battaglie già combattute, molte delle quali insieme. È un paese in forte degrado ormai da molti anni, e non parlo solo di fatti sportivi. Se vuoi capire quello che ti sta succedendo devi staccartene e riesaminare il tutto. Il campionato carnico non è un fatto solamente sportivo ma, come hai scritto, principalmente sociale. Una squadra, un paese, la voglia di stare insieme tirando calci a un pallone. Visto così, partecipare ad un campionato è già un successo e un esonero è uno sproloquio. Quando pero’avviene che su queste premesse si innestino ambizioni sportive, anche naturali e legittime, la programmazione, la struttura, i mezzi, le volontà , la determinazione e l’impegno devono necessariamente diventare altre, immensamente più grandi. Trasformare il degrado in sviluppo richiede uno sforzo enorme da parte di molte persone. Questo va capito e chiarito prima di iniziare la sfida. E per questo la stessa formula dell’esonero suona non appropriata. Tu sei una persona sensibile ed appassionata, a volte fuori dalle righe ed esagerata, forse non ancora pronta per sfide importanti, ma sicuramente”dentro” questo campionato carnico che, quando sta nella sua misura, è unico e meraviglioso. Alza la testa e provaci ancora!
by carlo toson
Ho dimenticato la battuta.
Un paese che tiene De Antoni come sindaco per tre legislature non può sopportare Stua per un campionato?
by dino del fabbro
Andrea Stua, socialmente utile, sportivo indefesso, è dura salvare l’insalvabile anche se la passione x il tuo paese e per la tua squadra, anche amatoriale, sono sempre state oltre misura….Tentar non nuoce, ci hai provato, glistolti si trovano ovunque…..avrai altre occasioni. Ten dur. Mandi e rivediamoci sui campi
by Pompeo
Caro Andrea e inutile che scriva quello che penso lo sai gia visto che sono 40 anni che ci conosciamo…..e so già che domenica sarai in qualche campo a “rompere`le scatole…un abbraccio
by Amedeo
Andrea da avversario sportivo domenica mi mancherai…il Comeglians perde il suo uomo simbolo.nelle nostre chiacchierate sorseggiando un buon rosso mi ha sempre colpito la tua grande passione amore per il proprio paese e attaccamento alla maglia ma soprattutto la tua finta e rispetto che davi ai tuoi ragazzi.. purtroppo una squadra nn si fa in 14partite c vuole almeno un annetto se nn due… giustissimo… concludo con una tua frase che mi è sempre piaciuta “nn importa se perdo le partite ma faccio giocare tutti sia i titolari che le riserve.. tutti meritano e devono divertirsi” grande uomo .c vediamo al chiosco.mandi
by Ferruccio
Andrea, mi dispiace, perchè conoscendo la passione che ci metti, ci sei giustamente rimasto male. Vai avanti con la testa alta, avrai altre occasioni. Un’altra cosa mi dispiace: constatare che certe dirigenze non hanno capito niente del valore sociale che ha una squadra dei nostri paesi. Pensano di essere dirigenti di professionisti? O forse per esibizionismo? Vai Andrea. Mandi!
by Christian
Non si esonera un paesano che ci mette tempo, denaro e passione, ( uno dei pochi allenatori del Carnico che non riceve alcun rimborso ) ….. Lo sappiamo tutti che i risultati non cambieranno e probabilmente finiranno le partite con i giocatori contati.
Andrea, il timp le galantomp
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