E’ un Sandro Beorchia con i giocatori contati quello che ha preparato la Supercoppa. La squadra ha sostenuto un solo allenamento in preparazione della sfida ma è stato più un ritrovarsi per festeggiare con una pastasciutta Flavio Fruch, padre per la seconda volta. L’Ovarese ha preferito, insomma, far leva sullo spirito di gruppo.
“Questo non vuol dire che abbiamo fatto le cose alla leggera – precisa Beorchia -. A questo punto della stagione inutile allenare i muscoli. Abbiamo provato qualche situazione tattica, ma soprattutto abbiamo cercato di stare insieme, per trovare stimoli e concentrazione per un impegno difficile, anzi difficilissimo”.
Parlarti di formazione, quindi, non è semplice …
“No, no … tutt’ altro. Sono di fronte a scelte praticamente obbligate, viste le molte defezioni con le quali devo fare i conti. Non saranno della partita sicuramente Josef Gloder, Luca Cencig, Denis Not e Manuel Gonano. E in più anche tra i disponibili più di qualcuno ha problemini”.
Azzardiamo un undici di partenza?
“Presto detto: il mio 4 – 4 – 2 prevede Bortoluz tra i pali:; reparto difensivo con Antonio Gloder e Primus sulle fasce ai lati dei centrali Borta e Petris; a centrocampo coppia centrale formata da Gortan e De Antoni, con Luca Nodale e Fruch esterni. Coppia d’attacco formata da Felice e Matiz”.
Stagione così così la vostra …
“Diciamo che la vittoria in Coppa è stata un grandissimo risultato, anche in considerazione del fatto che ad indebolire una rosa non certo ampia ci si sono messi di mezzo tanti infortuni. Non è una scusante, ma semplicemente la constatazione di un dato oggettivo”.
Che Cavazzo ti aspetti?
“Il solito Cavazzo: ero a vedere lo spareggio scudetto coi Mobilieri e a livello di gioco obiettivamente non ha incantato. Ma hanno questa forza fisica, la determinazione della grande squadra e tante brave individualità. Una squadra costruita per vincere insomma. In più recuperano Cescutti, non propriamente uno qualsiasi”.
Che stagione è stata la tua a livello personale e quali programmi hai per la prossima?
“Personalmente devo dire che mi sono divertito molto, perché ho ritrovato dentro di me un grande entusiasmo ed una voglia di lavorare davvero sorprendente. Mi sarebbe piaciuto vedere cosa avremmo fatto con tutta la rosa a disposizione. Per il prossimo anno, cosa dire? Ho dato la mia disponibilità poi vedremo se i programmi societari prevedono o no la mia conferma”.