di MASSIMO DI CENTA
Approfittiamo della pausa ferragostana per tracciare un bilancio squadra per squadra del campionato, giunto a due/terzi del suo cammino.
Abbiamo iniziato con la Terza Categoria e proseguito con la Seconda; la chiusura spetta quindi ovviamente alla Prima.
CAVAZZO
Per i viola parla la classifica: primo posto con 5 punti sulla seconda, con un ruolino di marcia impressionante: su 17 partite, 16 vittorie ed una sola sconfitta (quella col Trasaghis). Nel frattempo, anche la Coppa Carnia in bacheca. La formazione di Chiementin ha saputo reggere il perso del pronostico e sarà davvero difficile non vederla bissare il titolo conquistato nello scorso anno.
MOBILIERI
Come Gimondi ai tempi di Merckx. Se non si fosse imbattuto in un mostro come il belga, il nostro ciclista (scomparso nei giorni scorsi) avrebbe vinto molto di più del tanto che ha comunque vinto. Resta l’unica alternativa al Cavazzo, in continuazione di un progetto intrapreso da qualche stagione. Recuperare 5 punti rappresenta però un’impresa quasi titanica.
CEDARCHIS
Una bella sorpresa: la distanza dalle prime due è abissale, ma i giallorossi hanno fatto davvero i miracoli con un rosa che non sempre può prevedere tutti disponibili. La tradizione evidentemente aiuta nei momenti difficili: non abbiamo mai creduto ad un “Ceda” impelagato nella lotta salvezza, ma questo terzo posto è davvero un grande merito.
VILLA
Le prospettive di partenza non erano queste: una campagna acquisti di notevole spessore e con tanti giocatori di qualità arrivati in arancione aveva aperto scenari più ottimistici. Mai in lotta per le prime posizioni ed una finale di coppa persa pesantemente. Conquistare il terzo posto sarebbe comunque una tappa di avvicinamento al vertice per le stagioni a venire.
REAL
Prime giornate da protagonista, poi una notevole inflessione di rendimento, dovuta anche all’indisponibilità di alcuni elementi cardine. A confronto di quanto diceva il tecnico Ortobelli, che a inizio stagione temeva un coinvolgimento nella lotta salvezza, la posizione in classifica pare consona al valore dell’organico, che paga pesantemente l’assenza di una prima punta pesante in termini di finalizzatore della manovra che rimane collaudata.
TRASAGHIS
Francamente ci si aspettava di più da questa formazione: l’arrivo di un elemento come Sasa Ranic sembrava potesse essere in grado di far lievitare il rendimento di tutta la rosa ed invece le cose non sono andate così. La colpa, ovviamente, non è di Ranic (un giocatore non farà mai da solo la differenza). Troppa discontinuità e troppi cali di rendimento generale. Certo che la vittoria sul Cavazzo nelle prime giornate sembrava potesse preludere ad un prosieguo di stagione più importante.
CAMPAGNOLA
Si potrebbe fare, più o meno, il discorso fatto per il Trasaghis, con Komac nelle stesse vesti di Ranic. Invece, evidentemente, qualcosa non è andato nel verso giusto e soprattutto il numero dei gol subiti dovrebbe far riflettere: il “Campa” ha preso 44 reti fino alla pausa, risultando la seconda peggior difesa del girone (solo il Fusca, ultimo, ha fatto peggio con 45). Una posizione di metà classifica che di certo non era nelle ambizioni dell’ambiente biancazzurro.
ARTA TERME
Il bilancio è positivo: da neopromossa ha stentato un po’ nelle battute iniziali, ma poi appena Vincenzo Radina ha trovato la quadratura giusta i risultati sono arrivati, proiettando la squadra in posizione più tranquilla. Una lieve flessione tra fine luglio e agosto aveva fatto riprecipitare i rossoblu, che però hanno parzialmente rialzato testa e morale dopo la vittoria di Imponzo.
PONTEBBANA
Alti e bassi hanno caratterizzato il cammino dei ragazzi di Fabris: come età media i biancazzurri sono probabilmente la compagine più giovane del campionato e questo spiega il rendimento discontinuo. La classifica avrebbe potuto essere migliore se Del Bianco e compagni non avessero buttato la vittoria col Fusca, quando vincevano 3 a 0 fino a pochi minuti dal 90’.
AMARO
Prestazioni sempre all’altezza e una identità tattica definita grazie al lavoro di Talotti. Il vizio di non saper mantenere risultati a favore (emblematico il 3 a 3 con l’Ovarese, con un triplo vantaggio vanificato) è costato punti importanti, che ora farebbero comodo per una classifica più tranquilla. Nel complesso, però, un torneo fin qui in linea con quelle che erano le aspettative iniziali.
OVARESE
Fa un certo effetto vedere la compagine di Beorchia relegata in una posizione di classifica tanto precaria. I gravi infortuni di Bortoluz e Ceconi sono fattori importanti, ma non spiegano tutto sul difficile campionato dei biancazzurri. La pausa potrebbe rivelarsi utile per ricaricare le pile e ripartire per una volata salvezza che si preannuncia difficile. Una stagione, insomma, ancora tutta da vivere.
NUOVA OSOPPO
Sembra un’incompiuta la squadra di Peirano: i suoi ragazzi quasi mai hanno “sbracato”, tenendo il campo sempre con molto ordine e lucidità. Nonostante questo però i punti accumulati sono davvero pochi e la difficoltà a trovare la via del gol è un aspetto sul quale il tecnico dovrà lavorare per alzare il rendimento dei suoi.
CERCIVENTO
Un inizio col botto, poi una caduta verticale preoccupante. La squadra di Moser ha una sua precisa fisionomia, ma ha bisogno che tutti siano al massimo della forma. E invece il calendario fitto dei primi mesi ha spremuto muscoli ed energie mentali. La salvezza è ancora in ballo, ci mancherebbe, ma bisogna che il tecnico ritrovi i suoi ragazzi pronti dopo la pausa.
FUSCA
I numeri parlano da soli: è anche vero però che Brollo ha avuto tanti di quegli infortunati che spesso è stato costretto ai miracoli per mandare in campo una formazione competitiva. Otto punti in 17 partite sono davvero troppo pochi e diciamo pure che la Seconda è lì dietro l’angolo, a meno che, come lo scorso anno, la squadra non venga fuori nel finale.
(nella foto di copertina il Cavazzo)