di MASSIMO DI CENTA
Arriva il giorno della festa per il Cavazzo che sceglie le maniere forti per festeggiare il suo scudetto numero 6: gli otto gol con i quali affonda il Campagnola sono il punto esclamativo per una stagione che rischia di diventare memorabile per i viola, a caccia di triplete (manca solo la Supercoppa) e di record vari. Il Campagnola che aveva bisogno di punti per la sua pericolosissima classifica arriva a Cavazzo con una squadra dove sono quasi più gli assenti che i presenti e si consola con le notizie provenienti dagli altri campi: la sconfitta del Cercivento con l’Amaro, infatti, offre ai gemonesi almeno una piccola speranza di salvezza. Il confronti di Amaro, si diceva, vede i padroni di casa prevalere di misura dopo una partita sofferta e giocata per molto tempo in inferiorità numerica, col Cercivento che spreca anche un rigore. La lotta salvezza è affare tra queste tre, perché le altre che potevano temere coinvolgimenti hanno fatto tutte punti e sono in salvo: l’Ovarese strapazza l’Arta (Boreanaz non smette più di segnare!), mentre il Real passa nel finale sul campo dei Mobilieri (scarichi dopo il ko di domenica scorsa). Si mette bene anche la Nuova Osoppo alla quale basterà un punto nelle prossime due partite per avere anche il conforto matematico, dopo il blitz, firmato Granzotti, sul campo del Trasaghis. Nella lotta per il terzo posto, al Cedarchis, che supera il Fusca grazie ad un gol di Alessandro Radina al 92’, risponde il Villa che cala un poker nel confronto interno con la Pontebbana.
(nella foto di copertina di Alberto Cella la festa del Cavazzo)