VELOX-FOLGORE 5-3 dcr
(0-0 dopo i tempi supplementari)
VELOX: Alessio Dereani, Cella (8’ st Zozzoli), Menean, Davide Del Negro, Nicola Dereani, Josef Dereani (25’ st Marsilio), Stefano Dereani Sr (8’pts Steve Di Gleria), Matiz, Reputin (14’ pts Fabiani), Emanuele Ferigo (10’ sts Brovedan), Maggio. All. Ivano Gressani.
FOLGORE: Candoni, Zanier (12’ sts Martin), Rida (46’st Borta), Pittoni, Cimenti, De Cristofano, Adami, Tolazzi, Iob (48’ st Cucchiaro), Stramondo, Gardelli (40’ st Fachin). All. Davide Pelli.
ARBITRO: Fachin di Tolmezzo (collaboratori: Patat e Vuerich).
NOTE: spettatori 400 circa.
di MASSIMO DI CENTA
Alla fine, il biglietto vincente, in quella che viene detta lotteria dei rigori, lo pesca la Velox e quel biglietto è il titolo di viaggio che porta dritti ditti in Prima categoria. Ma ad Amaro ci sono voluti esattamente 132 minuti e 30 secondi (supplementari e recuperi vari compresi) per concludere l’ultima partita del Carnico 2019, che è diventata così anche la più lunga in senso assoluto. Non è stata una bella partita, come quasi sempre lo sono gli spareggi che devono determinare l’esito di una stagione. E in più, la Folgore si era presentata con tante assenze importanti (non aveva in pratica un attaccante di ruolo!) e la Velox con tanti giocatori acciaccati. Ma tutti hanno cercato di dare il loro contributo e in termini di impegno davvero nessuno si è tirato indietro.
La cronaca starebbe in un foglietto di block notes da borsetta da signora, tanto rare sono state le occasioni per provare a decidere la contesa. Già dalle prima battuta si era intuito quale poteva essere il tema dell’incontro: fare la partita “toccava” alla formazione di Paularo, con la Folgore chiusa dietro e senza grandi alternative per poter dare corpo a iniziative d’attacco. Pelli, in assoluta emergenza, aveva chiesto a “Misu” Iob di fare la punta ma si vedeva lontano un miglio che per quanto si desse da fare il giocatore quel ruolo non ce l’ha proprio nelle corde. Provava Adami, con le sue sgroppate ad allungare la squadra, ma naturalmente il peso offensivo era praticamente irrilevante. La Velox si muoveva con più funzionalità, ma di fatto la sua manovra non risultava mai brillantissima: qualche errore di tocco, piccole sbavature nella fase di rifinitura e l’attenta difesa degli avversari (De Cristofano e Stramondo hanno lasciato davvero le briciole agli attaccanti paularini) hanno di fatto azzerato qualsiasi tipo di emozioni nelle zolle di terreno davanti ai portieri. Stringi stringi, insomma della prima frazione si ricordano una verticalizzazione di Maggio per Josef Dereani (murato da Candoni in uscita), uno spunto di Maggio con conclusione a lato ed una ripartenza della Folgore con Adami e Pittoni a sambiarsi il pallone in spazi larghi: il traversone del capitano biancorosso raggiungeva Adami nel cuore dell’area di rigore, ma il buon Matteo non riusciva ad indirizzare la sfera verso la porta. Ancora più avara di occasioni la seconda frazione, della quale si ricorda solamente un’iniziativa di Stefano Dereani conclusa con un tiro fiacco. Col passare dei minuti le due squadre si facevano ancora più guardinghe: i gialloblu non avevano voglia di allungarsi, mentre la Folgore sembrava davvero mirare ai calci di rigori.
Supplementari praticamente inutili, nel segno del “vorrei ma non posso” e con l’incubo dello sbaglio che avrebbe deciso tutto. Anche la sorte ha voluto lasciare al caso, decidendo di non… aiutare nessuno. Non si è intromessa e quando il bravo Fachin ha fischiato la fine del secondo tempo supplementare, sembrava quasi che la dea bendata avesse detto “ok, io fin qui non inciso, adesso vedetevela voi dal dischetto”. Si è andati così alla serie dagli undici metri: Maggio, Pittoni, Davide Del Negro, Martin Fabiani, Adami e Matiz hanno realizzato i loro rigori. Poi, è toccato a Cucchiaro andare sul discetto: lui è un giovane che il campo l’ha visto poco quest’anno e battere il penultimo rigore della serie gli deve essere pesato come alzare una montagna. E infatti la sua conclusione e finita altissima, il primo atto dello sbriciolamento di un equilibrio che sembrava davvero senza fine. Dopo di lui è toccato a Brovedan, detto “Budino”. Ecco, ci voleva il… dolce per rendere memorabile il pomeriggio di Amaro e “Budino” ha infilato Candoni col rigore decisivo. Due ragazzini, insomma, hanno determinato l’esito dello spareggio.
Ecco il video dei rigori così come è stato proposto in diretta sulla nostra pagina Facebook.
Alla fine è esplosa la festa Velox, con i giocatori storici come “Teto” Dereani e “Totti” Ferigo che piangevano per sciogliere la tensione di una stagione vissuta col cuore in gola. Loro, quelli dello zoccolo duro e col cuore gialloblu forse sentivano più degli altri la responsabilità di riportare il secondo paese della Carnia in Prima. Anche Ivano Gressani aveva gli occhi rossi, ma ha attribuito la cosa al fatto di essere stanco del viaggio di ritorno da Malta, dove ha trascorso una settimana di ferie.
L’ultima immagine spetta però al presidente della Folgore Andrea Brovedani: è scoppiato a piangere nel bel mezzo della nostra videointervista, ringraziando i suoi ragazzi per il cuore e l’impegno che ci hanno messo. Sul campo ha perso, ma quelle lacrime, spontanee, hanno dato alla sconfitta della sua squadra il senso di una vittoria: quella del senso di appartenenza.