di MASSIMO DI CENTA
Tempo di bilanci al termine del campionato. Oggi proponiamo i voti delle 12 squadre di Terza Categoria.
EDERA 8
Una promozione che poteva essere pronosticata, visto il torno scorso, quando i bianchi di Enemonzo videro sfumare la promozione all’ultima giornata. Una lieve flessione tra fine luglio e inizio d’agosto (2 punti in 3 partite) poteva far pensare ad un ridimensionamento mortificante, anche per il trasferimento del bomber Cristofoli. E invece Dzananovic ha saputo ricompattare il gruppo e responsabilizzare molti suoi giocatori. Un nome su tutti? De Caneva.
VIOLA 8,5
Programmazione, crescita, serietà e un allenatore (Alberto Copetti) che sta studiando da grande. E’chiaro che si dice Viola e si pensa al Cavazzo. E invece sarebbe meglio iniziare a considerare la formazione del presidente Squecco come un’entità a parte, perché se è vero che la “matrice” è quella la sensazione è che la Viola sta crescendo e si stia facendo strada da sola. Difficile trovare una stella nell’organico: diciamo che il gruppo e il gioco di squadra sono il vero segreto.
ANCORA 9
Un voto un pochino più alto rispetto alle altre due promosse perché in pochi accreditavano la formazione di Silvano Agostinis per il salto di categoria. E invece la squadra di Prato ha saputo crescere domenica dopo domenica, esaltata dai gol di Polonia e dalla compattezza di un gruppo che ha acquisto fiducia via via. E pensare che Agostinis ad inizio stagione aveva più di qualche dubbio: sulle potenzialità della squadra ma anche e soprattutto sulla sua capacità di guidare la squadra. I fatti lo hanno smentito.
SAN PIETRO 4,5
Personalmente avrei scommesso sulla promozione ei viola, soprattutto dopo le vicende dello scorso anno. E invece l’annata è andata storta. Non è bastato il miglio attacco del torneo per tornare in Seconda. Aldilà di quelli che possono essere i demeriti, di sicuro, la fortuna è passata poche volte dalle parti di Presenaio: infortuni, qualche decisione arbitrale storta e la promozione è svanita. La sconfitta interna col Castello a metà settembre ed il pari (sempre in casa) alla penultima giornata con la Moggese sono stati macigni sulla strada verso la Seconda.
MOGGESE 6,5
La domanda che in molti si fanno è: e se Marcon fosse arrivato prima? Dal suo avvento in panchina i bianconeri hanno tenuto una media punti altissima. Questo non significa colpevolizzare il suo predecessore Cossettini: a volte, nel calcio, le cose non trovano spiegazioni logiche. Di certo Marcon ha riportato serenità ed equilibrio, aiutato anche dai risultati. Due gioiellini sui quali costruire il futuro (Nesina e Revelant) e lo zoccolo duro (Gianni Tolazzi, Monopoli. Linossi e Simone Romanin) a cementare l’ambiente.
AUDAX 6
A pesare è quell’inizio difficile che avrebbe ammazzato un toro. E invece i ragazzi di Forni hanno saputo tenere duro, a dispetto di una situazione difficile. Un plauso va senza dubbio al tecnico Craighero che ha voluto tenere vivo un ambiente caldo e appassionato anche quando c’era davvero da sbattere la testa al muro e mollare tutto. La sufficienza si spiega proprio per questi motivi.
VAL RESIA 6,5
Doveva essere una stagione di transizione e così, alla fine, è stato. Claudio Fortunato, uno che il calcio lo mastica da anni, non ha mai creduto ai miracoli ed ha sempre tenuto il profilo basso, denotando buon senso e realismo. L’incredibile sconfitta interna con l’Ampezzo ha minato certezze che si stavano formando, eppure la squadra ha saputo coltivare speranze fin quasi alla fine. L’ambiente resiano ha fatto il resto, con la passione e l’entusiasmo che da sempre trovano posto al “Rop”.
CASTELLO 6
Sufficienza anche per i gemonesi: durante l’inverno scorso c’erano addirittura dubbi sulla partecipazione della squadra al campionato: se ne erano andati in tanti e non deve essere stato facile allestire una squadra che nel precedente torneo schierava un ex attaccante in porta. Il piazzamento finale conta relativamente: qualche punto in più o in meno non avrebbe fatto differenza. L’importante, mai come stavolta, era partecipare. I gol di Basaldella hanno colmato difficoltà e regalato soddisfazioni a li e alla squadra.
BORDANO 5,5
Nell’anno del Cinquantesimo, forse si aspettavano qualcosa di più. Ma la sorte ci ha messo subito lo zampino, privando la squadra di elementi importanti. Il cambio in panchina (Busutti per Zigotti) è stato il classico gesto per riportare entusiasmo, aldilà di quelli che possono essere stati i demeriti di uno e i meriti dell’altro. Il presidente Niccolini ha entusiasmo e passione per migliorare la squadra in un futuro prossimo e ridare slancio all’ambiente.
LA DELIZIA 5
Le aspettative di inizio stagione sono state più o meno rispettate. Nessuno chiedeva miracoli, ma una crescita lenta e costante che si è avvertita solo a tratti. Certo che 9 punti in meno rispetto allo scorso campionato sono un pochino troppi, ma c’è anche da considerare che il livello della Terza, quest’anno, è stato un pochino più alto.
AMPEZZO 4,5
Anche qui si sta lavorando in prospettiva. Squadra giovanissima e quindi spesso incostante. Il progetto sembra valido ma bisogna avere pazienza perché l’organico è davvero troppo acerbo ancora. Ad Ampezzo non ne fanno un dramma e sanno bene che per processi del genere non bisogna avere fretta.
COMEGLIANS 4
Un punto in 22 partite: troppo poco. Ma l’impegno e la dedizione di questi ragazzi che ogni domenica scendevano in campo cercando solo di limitare i danni meriterebbe 10. Il Comeglians non è una squadra fatta per forza. E’ semplicemente il tentativo di mantenere la squadra del paese, perché certe realtà servono anche al tessuto sociale. Questo era l’intento del sindaco-allenatore Stefano De Antoni.
(nella foto di copertina l’Edera nel giorno della promozione)