di MASSIMO DI CENTA
Al di là degli effetti che le proposte formulate nella riunione delle società del Carnico della scorsa settimana avranno sul futuro del campionato, il dato evidente che in molti hanno notato è stata l’assenza dei vertici regionale della FIGC LND ad un evento che, comunque, rischia di ridisegnare in maniera profonda l’organizzazione del torneo nei prossimi anni.
Ci è sembrato così doveroso sentire le versioni di Marino Corti, delegato della Delegazione di Tolmezzo, e del presidente regionale Ermes Canciani.
Corti ha ribadito come l’assenza di Canciani (ancorché dettata da motivi personali) sia stato un gesto non propriamente corretto nei confronti delle società, assenza (a detta del Delegato) che poteva essere surrogata da un rappresentante del Comitato Regionale. “Eppure Canciani mi aveva assicurato la sua presenza – ha precisato Corti -, ma poi alla fine non si è visto. Al termine del mio intervento alla riunione ho voluto comunque precisare che sarei stato pronto a ridimensionare la cosa di fronte a motivazioni forti”.
Canciani, dal canto suo, ha tenuto a confermare ancora una volta come la sua mancata presenza sia stata motivata da impegni di lavoro e dalla partecipazione alla veglia funebre per il fratello del Delegato Figc di Pordenone, Giorgio Antonini. A ciò, però, ha voluto aggiungere che la sua presenza non era così importante: “Era una riunione tra società, dalla quale sarebbero dovute scaturire proposte che poi, eventualmente, il Comitato Ragionale avrebbe discusso e valutato”.
Alla domanda sull’assenza di qualche rappresentante regionale, Canciani ha risposto: “Avrei potuto mandare il vice presidente vicario Flavia Danelutti, ma in assenza di inviti ufficiali, nonostante la Danelutti sia il dirigente di riferimento per il calcio della montagna, il suo intervento mi pareva del tutto fuori luogo”.
I due, insomma, pur con assoluta serenità e senza voler alimentare ulteriori polemiche, non si sono mossi dalle loro posizioni, ma nella gente del Carnico va prendendo sempre più corpo l’ipotesi di una frattura abbastanza evidente tra Comitato regionale e Delegazione. A tal proposito la sensazione, condivisa da molti in Alto Friuli, è che tra Corti e la Danelutti i rapporti siano al minimo storico ed a questo punto è auspicabile che Canciani intervenga per cercare di ricucirli attraverso dosi massicce di buon senso. Molti, inoltre, si fanno una domanda: il mandato di Corti è su base nominale, non elettiva. Ed allora perché se il Delegato non incontra il favore dei vertici, non si pensa ad una sostituzione?
Sbilanciarsi in ulteriori ipotesi non sarebbe giusto in assenza di motivazioni, diciamo così, “ufficiali” ed allora auspichiamo un rapido “riaggiustamento” delle relazioni, altrimenti a rimetterci sarebbe soprattutto il Carnico, un Carnico già alle prese con molti altri problemi. Se chi ha il compito istituzionale di risolverli diventa a sua volta un problema, il futuro è davvero poco sereno…