di MASSIMO DI CENTA
Sandro Beorchia ha le idee molto chiare sulla sua Ovarese e sul Carnico. Confermato alla guida della squadra, il tecnico , come tutti suoi colleghi, sottolinea subito le difficoltà del momento.
«E’ davvero una situazione difficile quella che si è creta causa il coronavirus – afferma -. Fare previsioni è molto difficile e credo che in questo momento la priorità sia quella di salvaguardare la sicurezza e la salute di tutti. Siamo in attesa che la situazione vada verso la normalizzazione, ma è chiaro che la in tutti i settori questa pandemia abbia creato e creerà ancora disagi forti».
Naturalmente anche nel nostro Carnico, per non allargare il discorso ad altri settori.
«Certamente sì. Da allenatore posso dire che se l’attività dovesse iniziare il 25 aprile, le squadre ci arriverebbero in condizioni fisiche approssimative, con il rischio, poi, che un calendario fitto provochi, come lo scorso anno, una serie di infortuni. Anche nel nostro piccolo, infatti, la preparazione resta un momento fondamentale all’interno di una stagione. Del resto però, non è che ci siano grossi margini per dilatare la stagione e quindi bisognerà fare di necessità virtù».
Ma tu avresti qualche proposta alternativa?
«Visto, come detto, che non si può rimandare l’inizio della stagione con la prospettiva di finire a novembre, si potrebbe pensare di diminuire il numero delle partite».
E cioè?
«Ricalcare quello che venne fatto nel 1976, l’anno del terremoto: tornei di vallata con le squadre classificate al primo posto del girone a giocarsi il titolo in successivi play off».
Ma se si dovesse iniziare regolarmente, che Ovarese si vedrebbe al via?
«Bella domanda. La squadra è sostanzialmente quella dello scorso anno: recupereremo Bortoluz in porta e c’è la riconferma di Boreanaz. Non saranno più con noi Luca Nodale, Danny Clapiz e Rudi Coradazzi e con loro perderemo giocatori ma soprattutto uomini importanti. Volti nuovi saranno Luigi Martinis, un centrale difensivo con trascorsi anche nel calcio semiprofessionistico, Federico Maisano e Davide Beuzer, versatile centrocampista ex Trasaghis».
E poi c’è un altro recupero molto importante, vero?
«Sì, quello di Manuel Gonano. Non potrà essere a disposizione da subito, ma da luglio in poi dovrebbe riassaggiare il terreno di gioco».
Hai dato qualche suggerimento ai tuoi giocatori per queste settimane in cui non ci si può allenare?
«Non ho fatto tabelle personalizzate, chiaramente, ma ho detto loro di tenersi comunque in esercizio, anche semplicemente correndo. E poi, molti di loro tra calcio amatori e calcio a 5 non sono stati fermi durante l’inverno».
A livello societario c’è stata la riconferma di Rinaldo Beorchia. Un bel segnale di continuità, no?
«Il presidente è una persona appassionata e competente, uno di quelli che interpreta il ruolo con sentimento e la cosa, a questi livelli, va letta in chiave molto positiva, diventa davvero un valore aggiunto. Il Consiglio è rimasto praticamente invariato».
E cosa ti ha chiesto la società?
«È normale che le società chiedano sempre il massimo, ma poi, abbiamo visto proprio nell’ultimo campionato, come una stagione possa essere compromessa dagli infortuni in serie. Se tutto andrà bene, cercheremo di essere protagonisti, garantendo prima di tutto impegno e serietà. La rosa è competitiva e soprattutto quest’anno dovrei avere soluzioni per ogni reparto. Fare proclami non rientra nel mio modo di essere. Umiltà, sacrificio ed attaccamento alla maglia sono le basi dalle quali dovremo partire».
Le altre interviste con gli allenatori:
4) Cristian Gobbi – Arta Terme
3) Adriano Ortobelli – Villa
2) Franco Romano – Lauco
1) Giuliano De Conti – Comeglians