di MASSIMO DI CENTA
Sarà ancora il Cavazzo di Mario Chiementin la squadra da battere? Diciamo che i punti di distacco inflitti alle rivali nella scorsa stagione farebbero supporre di sì, ma il calcio è spesso imprevedibile e a questa imprevedibilità si aggiungono i dubbi circa l’inizio della stagione, con conseguenti possibili sorprese, legate ad un calendario affollato ed una preparazione sommaria.
Sei d’accordo mister su questa premessa?
«Argomentazioni valide, anche se poi alla lunga i valori tecnici emergono sempre, per cui non mi nascondo e posso affermare che restiamo la squadra da battere. Certo, gli altri si sono rinforzati, ma anche noi abbiamo preso gente in gamba, quindi ho ragione di credere che tutto dipenderà da noi».
Andiamo per ordine: chi temi maggiormente in ottica lotta per il titolo?
« Le solite: i Mobilieri perché hanno giocatori di qualità e giocano insieme da tanto tempo. Il Villa perché ha inserito in organico gente di notevole spessore tecnico. L’Ovarese per la proverbiale grinta e per individualità di spicco. Poi, potrebbe esserci la grande sorpresa stagionale. Faccio due nomi Pontebbana e Sappada. Mi auguro che il prossimo torneo possa essere più equilibrato, per il bene di tutto il Carnico».
E a Cavazzo chi vedremo di volti nuovi?
«Siamo intervenuti per rinforzare ogni reparto. In porta è arrivato Castelnovo, come dodicesimo. In difesa Nicolas Zanetti, Alex Cargnelutti e Marco Burba. A centrocampo Martino Venuti ed Elia Brovedan. In attacco Ibraimi Ibraim. Rispetto allo scorso anno, non sarà più con noi Orlando, mentre Treleani, Gressani e Marco De Barba, rimangono tesserati, mettendosi a disposizione in caso di necessità».
La società, naturalmente, ti ha chiesto di replicare il pieno in fatto di successi.
«A Cavazzo non potrebbe essere altrimenti, si gioca per vincere il più possibile. Arrivare primi in tutte le competizioni non sarà semplice, anche perché questa storia dell’epidemia farà sentire i suoi effetti nel corso dell’anno. Una preparazione che sarà gioco forza atipica, non è il massimo in vista di tanti impegni da affrontare sempre come protagonisti. Avevamo già fatto due sedute di allenamento, poi è arrivato lo stop del Governo. Ho dato ai mie giocatori un programma per le prossime settimane, allenamenti personali mirati soprattutto alla prevenzione di infortuni muscolari».
Per schemi e tattica c’è tempo, insomma. Hai un modulo di riferimento?
«Di solito adotto il 4-3-3-, poi è chiaro che potrebbero esserci degli adattamenti, anche in base allo stato di forma di qualcuno, alle esigenze di una partita, a qualche infortunio, ma di base il modulo resta quello».
Abbiamo parlato fin qui come se l’inizio di campionato fosse scontato. Cose pensi di questa situazione?
«Sinceramente non vedo una situazione tanto bella. Le conseguenze sulla vita sociale ed economica presenteranno un conto salato. Rimanendo in ambito sportivo, credo che ogni squadra avrà le sue difficoltà e in questo saremo alla pari. Speriamo di partire al più presto, significherebbe che questo brutto periodo è finito. Ho sentito parlare di rivedere la formula del campionato, tipo quello che è successo nell’anno del terremoto. Sarebbe un segnale di vitalità, ma dal punto di vista sportivo credo che i gironi di vallata risulterebbero per certi versi squilibrati, anche se chiaramente alla fine i valori finirebbero con l’emergere».
Le altre interviste con gli allenatori:
8) Andrea De Franceschi – Ravascletto
7) Massimo Marangoni – Campagnola
6) Maurizio Colosetti – Verzegnis
5) Sandro Beorchia – Ovarese
4) Cristian Gobbi – Arta Terme
3) Adriano Ortobelli – Villa
2) Franco Romano – Lauco
1) Giuliano De Conti – Comeglians