di MASSIMO DI CENTA
Molti degli avversari hanno indicato nella Pontebbana di Marco Fabris la possibile sorpresa stagionale.
Marco, che sensazioni hai?
«Nell’epoca dei social si corre il rischio, a volte, di fare una pubblicità eccessiva, anche se questo entusiasmo di dirigenti e giocatori di annunciare i nuovi arrivi mi piace. Basta restare con i piedi per terra quando si inizierà».
Quello della Pontebbana è stato in ogni caso un mercato davvero ricco di movimenti, in entrata ed in uscita. Operazioni importanti.
«Non saranno più con noi, per prestiti vari, Leonardo Fuccaro, Steven Comisso, Matteo Marcon, Nicola Di Bernardo, Ferataj, Luca Micelli, che a settembre andrà a Tolmezzo, Patrick Gardel e Vuerich. Sono arrivati invece Simone Di Bernardo dalla Moggese, Antonio Di Lenadro dal Dal Resia, Gabriele De Marco e Simone Luongo da squadre di Trieste, Steven Cortelazzo dal Bordano e mio figlio Stefano dal Tolmezzo. Inoltre, ci saranno i graditi rientri di Zamarian e Di Marco».
E con tanti nuovi avresti avuto bisogno di una preparazione adeguata.
«Infatti avevo deciso di partire il 7 marzo e insieme al preparatore avevamo buttato giù un programma ben articolato. Poi è successo quello che è successo ed allora ho invitato i miei giocatori ad allenarsi individualmente: una corsa, scatti, allunghi, cose semplici ma utili per rompere la pausa invernale e sciogliere i muscoli, prima di passare alla fase sul campo».
A proposito di campo, a che punto sono i lavori al “Cancianini”?
«Per quest’anno non se ne fa niente: i lavori per le tribune avrebbero dovuto iniziare alla fine del 2019, ma sono stati rimandati alla fine di quest’anno. Poi, a fine 2021 si procederà anche alle opere per l’impianto di illuminazione».
Tornando al lato tecnico, hai un bel gruppo da gestire, vero?
«Siamo in tanti, effettivamente, e questo mi obbligherà a dovere fare delle scelte. Motivare gli esclusi sarà una delle mie priorità. Ma nella cena di presentazione credo di essere stato molto chiaro, facendo presente questa cosa. E’ chiaro che la concorrenza interna sarà importante per mantenere alto il livello di concentrazione e l’impegno, ma tutti sanno di avere le loro possibilità».
Leggendo qualche nome e qualche ritorno, ci pare che tu abbia a disposizione un bel mix tra giovani ed elementi esperti. È stata una scelta tua e della società?
« Abbiamo cercato di mantenere bassa l’età media, inserendo però qualche giocatore in grado di far crescere il gruppo a livello di personalità e mentalità. Ecco, vorrei che quelli con qualche anno in più rappresentino un esempio per creare una mentalità sportiva imprescindibile: in qualcuno, parlo in generale, c’è un impegno più da torneo che da campionato».
Si parla molto bene di De Marco e Luongo. Cosa puoi dirci di loro?
«Li ho visti giocare in qualche torneo e l’impressione è stata positiva. Pur essendo arrivati con buonissime referenze, bisognerà valutare i loro impatto con il Carnico, campionato del tutto particolare».
Come pensi di far giocare la tua squadra?
«Con l’arrivo di Di Lenardo avrei in mente di provare un 4-1-4-1. L’ex resiano è una prima punta, un ruolo che avevamo scoperto nell’organico. Naturalmente bisognerà che tutti facciano un sacrificio in fase di non possesso: essere in grado, cioè, di gestire la fase di copertura».
Sembra strano parlare di calcio nella situazione attuale, non trovi?
«In effetti, non si sa neanche quando si inizierà. Sento proporre formule diverse, tornei di vallata, play off e via dicendo. Personalmente a me va bene tutto, nel senso che l’importante sarà riprendere e giocare, tornare alla normalità. È chiaro che qualsiasi formula dovrà tenere conto del tempo che avremo a disposizione».
Le altre interviste con gli allenatori:
11) Claudio Fortunato – Val Resia
10) Francesco Moser – Timaucleulis
9) Mario Chiementin – Cavazzo
8) Andrea De Franceschi – Ravascletto
7) Massimo Marangoni – Campagnola
6) Maurizio Colosetti – Verzegnis
5) Sandro Beorchia – Ovarese
4) Cristian Gobbi – Arta Terme
3) Adriano Ortobelli – Villa
2) Franco Romano – Lauco
1) Giuliano De Conti – Comeglians