di MASSIMO DI CENTA
Stefano Maggio sarà sicuramente l’allenatore più “osservato” all’inizio della prossima stagione. Toccherà a lui, infatti, guidare la neonata Velox B, all’esordio assoluto del Carnico.
Allora, mister, come è nata l’idea di questa seconda squadra di Paularo?
«È stato in progetto nato quasi per scherzo. Il nostro comune, dal punto di vista demografico, ha numeri importanti ed io, che sono in società da qualche anno, l’ho buttata là: perché non facciamo una seconda squadra? La società si è dimostrata subito entusiasta ed anche Ivan Gressani, che allena la Velox dei “grandi”, ha subito espresso il suo apprezzamento».
Ma questo potrebbe penalizzare il settore giovanile gialloblu?
«Noi crediamo di no: c’è molta incertezza sul settore giovanile, con poche squadre che possono garantire la propria partecipazione. E allora abbiamo pensato di creare una formazione in grado di far giocare, nella squadra del paese, tutti quei ragazzi che altrimenti sarebbero dovuto star fermi o cercare posto in qualche altra formazione».
Che organico avrai a tua disposizione?
«Al momento ho 23 elementi, tutta ragazzi nati dal 1999 al 2006, che così avranno modo di fare esperienza, visto che anche la prima squadra è molto giovane e magari non avrebbero potuto avere lo spazio per crescere».
Il risultato, crediamo, non sarà il primo obiettivo.
«Noi vorremmo che non sia proprio così: si giocherà per divertirci, naturalmente, ma bisognerà anche cercare di vincere, perché i nostri giovani devono crescere con l’idea di essere competitivi. Solo così nascono gli stimoli giusti per migliorarsi. Magari all’inizio ci sarà da soffrire, visto che un conto è giocare nelle squadre giovanili, un altro è affrontare gente navigata. Siamo tutti curiosi di vedere come si comporteranno».
Con gli allenamenti come siete messi tra voi e la prima squadra della Velox?
«Ci alleniamo a giorni alterni, per poi fare qualche amichevole tutti insieme. Abbiamo un solo campo, a parte il campetto sintetico, e bisogna adattarci».
E Stefano Maggio che cosa si sente di promettere?
«Tanto lavoro. So che mi aspetta un compito difficile ma allo stesso tempo gratificante. Ce la metterò tutta, anche perché sono stato uno dei maggiori fautori di questo progetto. Posso dire che comunque non sarà l’impegno di un anno. La Velox Under 23 ha voglia di rappresentare per anni l’alternativa ed il serbatoio per la prima squadra. Il problema sarà se ci dovessimo trovare noi e la Velox nella stessa categoria. Nel caso in cui, per ipotesi la Velox dovesse retrocedere in Terza, a quel punto dovremmo necessariamente costituire una nuova società, ma con i numeri che abbiamo non dovrebbe essere un problema, sia per le risorse umane che per quelle economiche».