di MASSIMO DI CENTA
Al suo quarto anno a Ravascletto, Andrea De Franceschi vorrebbe dalla sua squadra un segnale di crescita. Non tanto e non solo per quanto riguarda i risultati ma a livello di mentalità.
«Credo che questa squadra abbia delle buone potenzialità – conferma -. Negli scorsi anni abbiamo avuto anche problemi in termini di numeri, con un organico appena sufficiente. Adesso che il materiale sul quale poter lavorare offre garanzie, sarebbe positivo poter vedere qualcosa di più».
Nonostante un mercato abbastanza minimalista.
«Siamo quelli dello scorso anno: il ritorno di Giacomo Matiz a Timau e la partenza di Denis Moser verso Sutrio sono stati compensati dall’arrivo di Gabriele Straulino dai Mobilieri ed il rientro di Martino De Crignis, che porta anche quel pizzico di qualità nella zona centrale. Vorrei ripartire da quell’equilibrio che eravamo riusciti a trovare nelle ultime partite in Coppa dello scorso anno».
Te la senti di sbilanciarti in tema di ambizioni?
«Queste ultime due stagioni così anomale non mi consentono di poter fare delle previsioni. Di sicuro in Seconda Categoria ci sono squadre più forti della nostra. Però quest’anno almeno abbiamo potuto fare una preparazione adeguata. Per ora solo in palestra, visto che il nostro campo è ancora indisponibile, ma con la bella stagione contiamo di normalizzare il programma. Comunque noi ce la giocheremo e spero di poter raccogliere i frutti del lavoro che sto cercando di fare da quando sono arrivato quassù. Il modulo non è mai stato un problema, si può giocare a 3 o a 4, dipende anche dagli uomini che si hanno a disposizione. Di certo a me piace uscire da dietro con il palleggio, usando il portiere, anche se questo può comportare dei rischi. Ma deve essere questo il modo di interpretare il calcio».
Cosa ti senti di dire più in generale sul Carnico?
«Vorrei che fossero mantenuti i valori di questo sport, che ai nostri livelli deve essere soprattutto divertimento, cercando però di fare le cose per bene, con impegno e serietà. Credo che migliorando il tasso tecnico, alzando la cifra della qualità a discapito dell’agonismo, si possa provare a vedere anche qualche bella partita. Per condividere le idee e cercare una linea comune da seguire, mi piacerebbe che agli incontri partecipassero allenatori ed arbitri, questi ultimi una componente importantissima. Confrontarsi con loro credo che servirebbe molto ad entrambi».
LE INTERVISTE AGLI ALLENATORI
– Stefano Maggio (Velox U23)
– Claudio Fortunato (Val Resia)
– Giancarlo Peirano (Stella Azzurra)
– Gilberto Buzzi (Mobilieri)
– Alberto Brollo (Fusca)