Da Rin e il ritorno a Sappada: «Non ho potuto dire di no»

di MASSIMO DI CENTA

Ugo Da Rin sulla panchina del Sappada è stata una sorpresa. Il tecnico aveva deciso di mollare per un periodo, prendersi, come si dice, una pausa. E invece …
«E invece non ho potuto dire di no – risponde -. Molti giocatori della squadra, che già avevo avuto con me in passato, hanno iniziato a tormentarmi e non ho resistito. E devo dire che sono soddisfatto della scelta. Sono entrati in società volti nuovi, che hanno portato una ventata di entusiasmo».

Una società che ha cercato di metterti a disposizione un organico all’altezza.
«Essenzialmente la rosa è stata riconfermata in blocco, tranne Amedeo Fauner che è andato al Comeglians. Relativamente agli acquisti, uno dei nuovi arrivati è Maurizio Pellegrina, vecchia conoscenza del Carnico, come peraltro Cristian Ferino, che ci ha risolto il problema del portiere. C’è poi il rientro di Garvi Canato, dopo un’esperienza con il Tolmezzo. Infine, l’arrivo dal San Pietro di Enrico De Betta e un altro “acquisto”: il ritorno al calcio di Giovanni Hoffer, che per motivi personali per qualche tempo si era dovuto fermare».

Che sensazioni hai relativamente a questa ripresa del Carnico dopo gli ultimi due anni?
«Anche se io l’ho quasi sempre vissuto ai margini, ritengo sia sempre stato un “punto fermo” per la gente della Carnia e non solo quella. Sono certo che questa ripartenza abbia creato un sacco di entusiasmo e speranza. Sì, speranza di lasciarci definitivamente alle spalle un periodo complicato e pieno di rinunce e poter rivivere il Carnico per quello che era».

In generale, che Carnico vedi?
«A mio parere, questa stagione che sta per iniziare sarà particolare, perché due anni di inattività causati dalla pandemia hanno sicuramente creato problemi a diverse società, dovuti alla riorganizzazione ma anche riguardo alla ricostruzione delle rose. Ci saranno problemi con la preparazione fisica, che a mio modo di vedere è fondamentale, ma in questo momento specifico può diventare determinante. Ricominciare a lavorare fisicamente dopo parecchio tempo non facendo le opportune valutazioni o in un modo non adeguatamente ponderato, può creare difficoltà ma ancora peggio infortuni che ti possono far perdere giocatori per lunghi periodi e quindi allontanare o modificare gli obiettivi prefissati ad inizio stagione»

E il tuo Sappada quale ruolo potrà recitare?
«Per quel che riguarda gli obiettivi stagionali, penso che una squadra neopromossa abbia il dovere morale di pensare ad una salvezza, magari tranquilla, ed è quello che cercheremo di ottenere nel più breve tempo possibile, poi vedremo. Intanto facciamo un po’ di rodaggio con la Coppa Carnia. Penso che sarà una stagione particolare, in cui avremo delle sorprese, anche se alla distanza le squadre più attrezzate riusciranno ad emergere».

TUTTE LE INTERVISTE AGLI ALLENATORI

Raffaele Agostinis (Illegiana)
Mario Chiementin (Cavazzo)
Max Brovedani (Edera)
Sandro Beorchia (Ovarese)
Marco Fabris (Pontebbana)
Franco Romano (Lauco)
Giacomo Di Bello (Paluzza)
Cristian Gobbi (Arta Terme)
Ivan Gressani (Velox)
Maurizio Talotti (Audax)
Francesco Marini (Real)
Giuliano De Conti (Comeglians)
Andrea De Franceschi (Ravascletto)
Stefano Maggio (Velox U23)
Claudio Fortunato (Val Resia)
Giancarlo Peirano (Stella Azzurra)
Gilberto Buzzi (Mobilieri)
Alberto Brollo (Fusca)

 

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