Clapiz: «Con i giovani mi sono sempre trovato bene»

di MASSIMO DI CENTA

Già da qualche stagione l’Ampezzo sta cercando di lavorare con i giovani. Si spiega così la conferma di Sandro Clapiz alla guida dei biancorossi, uno che coi giovani h dimostrato di saperci fare.

Allora, Sandro, pronto a ripartire?
«Prontissimo e non potrebbe essere altrimenti – risponde -. Sono in questo ambiente quasi da mezzo secolo ed il Carnico è diventato parte integrante della mia vita».

Ripartirai con alcuni volti nuovi e la conferma del gruppo dello scorso anno.
«Sì, quelli dello scorso anno sono rimasti quasi tutti, eccezion fatta per Emanuele Sala. I nuovi arrivi, a parte Claudio Petris, la scorsa stagione alla Folgore, sono tutti ragazzi interessanti: mi riferisco ai due fratelli Agarinis, Nicola e Gabriele, dall’Ovarese, e a Gabriele Ariis, dal Villa».

Prosegue insomma il tuo lavoro coi ragazzi?
«A me è sempre piaciuto “formare” giocatori, lavorare per migliorare la tecnica. Il calcio, ultimamente, ha percorso altre strade. Sembrano quasi più importanti la tattica ed il fisico; invece io ritengo che un giocatore debba avere prima di tutti i fondamentali, saper trattare, insomma, l’attrezzo con cui si gioca. Inutile sprecare tempo per gli schemi se uno non sa stoppare un pallone! E poi, sinceramente, io con i giovani mi sono sempre trovato bene. Anche adesso che ho qualche anno in più riesco ad avere sempre un bel rapporto coi miei ragazzi e la gestione del gruppo non è mai stato un problema».

Cosa ti ha chiesto la società?
«Ad Ampezzo c’è una tradizione calcistica importante e quindi bisogna fare le cose per bene. Io apprezzo i sacrifici che i dirigenti fanno e l’organizzazione che cercano di assicurare alla squadra. Il risultato che mi hanno chiesto? Far crescere questi ragazzi, creare un gruppo che nei prossimi anni possa diventare una squadra in grado di essere degna della storia ampezzana del pallone».

Hai detto che i moduli contano relativamente. Ma ne hai uno di riferimento?
«Diciamo che di base a me piace il 4 – 4 – 2 che garantisce equilibrio ed occupa il campo nella giusta maniera. Se poi dovessi trovare gli interpreti giusti potrei anche utilizzare il 4 – 3 – 3, che richiede però più sacrifici agli attaccanti».

TUTTE LE INTERVISTE AGLI ALLENATORI

Massimiliano Martina (Timaucleulis)
Maurizio Colosetti (Verzegnis)
Maurizio Romanin (Ardita)
Luciano Princi (Tarvisio)
Alberto Copetti (Viola)
Lucio Rapposelli (Amaro)
Massimo Marangoni (Campagnola)
Ugo Da Rin (Sappada)
Raffaele Agostinis (Illegiana)
Mario Chiementin (Cavazzo)
Max Brovedani (Edera)
Sandro Beorchia (Ovarese)
Marco Fabris (Pontebbana)
Franco Romano (Lauco)
Giacomo Di Bello (Paluzza)
Cristian Gobbi (Arta Terme)
Ivan Gressani (Velox)
Maurizio Talotti (Audax)
Francesco Marini (Real)
Giuliano De Conti (Comeglians)
Andrea De Franceschi (Ravascletto)
Stefano Maggio (Velox U23)
Claudio Fortunato (Val Resia)
Giancarlo Peirano (Stella Azzurra)
Gilberto Buzzi (Mobilieri)
Alberto Brollo (Fusca)

 

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