Pittoni: «Priuso mi gratifica come allenatore e come uomo»

di MASSIMO DI CENTA

La Delizia, lo scorso anno, è stata una delle più belle sorprese in Coppa e Davide Pittoni proprio da lì vuole ripartire.
«Mi auguro che quanto di buono fatto nella scorsa stagione possa trovare riscontro anche nella stagione che sta per iniziare – conferma – . Prima di tutto, per chiudere il discorso dello scorso anno, vorrei ringraziare tutti i ragazzi che sono venuti in prestito a darci una mano. Lo hanno fatto con impegno e serietà e mi sembrava doveroso ripeterlo ancora una volta».

Ma siete riusciti a rimpiazzarli, in qualche modo?
«Beh, sono arrivati alcuni nuovi giocatori e spero che sappiano farsi valere, anche perché si tratta di elementi validi: in porta è arrivato Alessandro Zanier, che trascorsi importanti nel calcio. È reduce da un infortunio e quindi bisognerà valutare il suo stato di forma. Ma sul suo valore non si discute. Un altro che potrebbe essere una bella novità per il Carnico è Tommaso Simaz, che ho avuto con me alla Gemonese anni fa. Assieme a loro sono arrivati anche Gianmaria Fabbro e Carlo De Luisa e anche loro non hanno bisogno di presentazioni».

I problemi magari riguarderanno i numeri?
«Effettivamente non siamo in tantissimi, ma non è detto che la cosa sia un problema. Ci sarà possibilità di giocare per tutti e tutti si sentiranno maggiormente coinvolti. Ci saranno giornate in cui magari avrò poche scelte, ma sono convinto che tutti sapranno dare il loro contributo».

Il problema dei numeri però non riguarda solo la tua squadra.
«Il problema credo sia di natura generale e diventa più grave quando la squadra è espressione di una comunità piccola. A questo si è aggiunta la questione Covid: a molti è passata la voglia e in generale anche i giovani non hanno tutta la passione che c’era qualche anno fa, quando il calcio era l’offerta quasi unica. Adesso ci sono molte altre discipline e quindi è chiaro che ci sia maggiore dispersione».

E a Priuso come si sta? Cosa ti ha chiesto la società?
«Priuso credo sia l’ambiente ideale per un allenatore: si respira un clima familiare e la società non mette pressione. Tutti conoscono i problemi che ci sono, ma la passione e la voglia di far bene è sempre la stessa. Io abito a Gemona, eppure il viaggio che devo fare non mi costa alcun sacrificio, proprio perché so di arrivare in un posto che mi gratifica, sia come allenatore che come uomo. I dirigenti non mi hanno dato obiettivi da raggiungere: tutti vorremmo essere ancora una volta una bella sorpresa per diventare, poi, in poco tempo una conferma. Dire se lotteremo o no per la promozione in Seconda è presto per dirlo. Ci sono altre realtà più attrezzate e più strutturate di noi, ma non per questo dobbiamo sentirci inferiori. Proviamo a giocarcela, insomma».

E il clima all’interno del gruppo com’è?
«Vedo tanta voglia di incominciare da parte di tutti. Stiamo cercando di organizzare più amichevoli possibili, ma i campi a disposizione sono pochi e quindi dobbiamo adeguarci. Intanto faremo la Coppa Carnia, che ci servirà per fare un po’ di rodaggio. Questo non significa che la faremo tanto per fare: cercheremo di farci onore ma ad inizio stagione le partite ufficiali servono anche per creare la necessaria coesione».


TUTTE LE INTERVISTE AGLI ALLENATORI

Silvano Agostinis (Ancora)
Francesco Moser (Folgore)
Luca Craighero (Moggese)
Aurelio Picco (Bordano)
Sandro Clapiz (Ampezzo)
Massimiliano Martina (Timaucleulis)
Maurizio Colosetti (Verzegnis)
Maurizio Romanin (Ardita)
Luciano Princi (Tarvisio)
Alberto Copetti (Viola)
Lucio Rapposelli (Amaro)
Massimo Marangoni (Campagnola)
Ugo Da Rin (Sappada)
Raffaele Agostinis (Illegiana)
Mario Chiementin (Cavazzo)
Max Brovedani (Edera)
Sandro Beorchia (Ovarese)
Marco Fabris (Pontebbana)
Franco Romano (Lauco)
Giacomo Di Bello (Paluzza)
Cristian Gobbi (Arta Terme)
Ivan Gressani (Velox)
Maurizio Talotti (Audax)
Francesco Marini (Real)
Giuliano De Conti (Comeglians)
Andrea De Franceschi (Ravascletto)
Stefano Maggio (Velox U23)
Claudio Fortunato (Val Resia)
Giancarlo Peirano (Stella Azzurra)
Gilberto Buzzi (Mobilieri)
Alberto Brollo (Fusca)

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