di MASSIMO DI CENTA
C’era davvero tanta gente oggi all'”Aser” di Stalis di Gemona nel giorno dedicato al ricordo di Paolo Cattani, con un Memorial che portava il suo nome.
C’era la sua famiglia: papà Gianfranco, mamma Sandra e i fratelli Bruno e Giulia. C’erano i colleghi arbitri della Sezione AIA di Tolmezzo e c’erano soprattutto i suoi amici, quelli di sempre, quelli incontrati e scelti nel cammino della vita.
I chioschi, la musica e i racconti sulla vita di Paolo hanno caratterizzato una giornata che ha voluto essere informale e soprattutto dedicata al progetto che lui aveva in mente, prima che quel cartellino rosso (profondamente ingiusto) che il destino ha deciso di riservargli, ne rallentasse il compimento.
L’idea di costruire un asilo per i bambini del Burkina Faso adesso è portata avanti proprio da quegli amici che se ne sono assunti l’onere. Mattia Boezio, per esempio, che è stato il primo a far scattare la scintilla della solidarietà: in pochi mesi ha organizzato il tutto, con la preziosa collaborazione di Marco Perini e Simone Calligaro e poi dei colleghi arbitri Fabrizio Marchetti (presidente della sezione AIA di Tolmezzo) e Andrea Canci. Senza dimenticare l’impulso dato alla cosa da Luca Pretto, presidente del Glemone.
Una squadra perfetta, insomma, capace di mettere su un evento che di triste aveva solo i ricordi, ma proiettato nel futuro, perché il Memorial verrà ripetuto nei prossimi anni. Alla prima edizione gli organizzatori hanno voluto solo la partecipazione di squadra composte da amici di Paolo, ma a quelli a seguire potranno partecipare tutti quelli che vorranno. Tra una birra e un panino funzionava anche la macchina della solidarietà con la vendita di una t-shirt riportante una frase molto significativa e che lui ripeteva stesso: “Vivi la vita che ami. Ama la vita che vivi”.
Sei squadre divise in due gironi si sono disputate il trofeo. Chi ha vinto? Non ha importanza, hanno vinto tutti quelli che sono scesi in campo e quelli che hanno voluto essere presenti in qualsiasi veste. Ha vinto Paolo, che non c’era, ma la sua presenza era negli occhi e nei discorsi di tutti.
E poi, presto, vinceranno quei bambini che potranno avere un asilo tutto per loro: ci piace pensare che quel giorno sul loro volto ci sarà un sorriso, ma ancora di più ci piace immaginare che quello sarà lo stesso sorriso di Paolo, che guardando quei bambini esclamerà il suo immancabile ”Viva”!