È rottura tra Samuel Micelli e i Mobilieri

di MASSIMO DI CENTA

Da qualche domenica le strade di Samuel Micelli e dei Mobilieri si sono allontanate. In molti si sono chiesti il perché di questo fatto, che, naturalmente, costituisce un caso. In un primo tempo si poteva ipotizzare un problema fisico dietro l’assenza del bomber della scorsa stagione (21 reti all’attivo per lui nella Coppa Carnia 2021), visto che nessun allenatore per scelta tecnica avrebbe potuto rinunciare ad un attaccante così prolifico (11 gol in campionato nella gare disputate quest’anno). Poi, finalmente è emerso il vero motivo di una separazione che al momento sembra irreversibile.

La “colpa” è uno di quei tanti tornei di calcio a 5 che si organizzano in estate nei vari paesi. È successo che ad uno di questi abbia preso parte Micelli. Secondo la società gialloblu, il giocatore non avrebbe comunicato la sua partecipazione e così nella successiva partita di campionato Buzzi ha deciso di lasciarlo in panchina.

«Micelli ha accettato la decisione – precisa il presidente sutriese Carlo Di Lena – senza proteste. L’accordo era poi di trovarsi nei giorni successivi per discutere la questione. Solo che a quel punto il giocatore non si è più presentato al campo, rifiutando anche i contatti telefonici».

Questa è la versione fornita dal massimo dirigente dei Mobilieri, mentre interpellato in merito Micelli ha fornito il suo punto di vista: «Mi dispiace che le cose siano andate a finire così con i Mobilieri – specifica Samuel -. Eravamo partiti con altre ambizioni. ma un po’ per la mancanza di risultati, e un po’ per la concorrenza nel reparto offensivo con tanti attaccanti a disposizione il tutto ha preso una piega decisamente negativa. In realtà, forse, i rapporti col mister sono stati condizionati dalla mancanza di un confronto diretto. Non mi pare corretto riportare cose di spogliatoio delle quali gli interessati sono a conoscenza. Ad un certo punto era venuta fuori la voce di un mio passaggio alla Bujese, ma io ho immediatamente avvisato la società che la mia intenzione era quella di finire la stagione a Sutrio e poi prendere le mie decisioni. Qualcosa è cambiato prima della partita con l’Arta: mi sono ritrovato in panchina: Premetto che il venerdì precedente ero arrivato all’allenamento con un quarto d’ora di ritardo perché nello stesso giorno avevo sostenuto un esame ad Urbino a mezzogiorno. Ho accettato le decisioni del mister senza fare polemiche. Arriva poi il giorno del fatidico torneo di calcio a 5, una cosa leggera, da prendere in assoluta scioltezza. Ho sbagliato forse a non avvisare la società, è vero, ma credevo non fosse necessario. Anche Guariniello, il mio compagno di squadra, che è a Sutrio da molti anni non l’ha fatto e quindi credevo non servisse. La domenica successiva si giocava a Paularo e ancora una volta vado in panchina. A fine gara chiedo un chiarimento, non tanto per la scelta tecnica di non mandarmi in campo, quanto per l’atteggiamento tenuto dall’allenatore. Lui mi dice che non deve dare spiegazioni a nessuno e da quella volta ho deciso di abbandonare la squadra anche perché nessuno si è fatto più sentire», conclude Micelli.

(foto di Alberto Cella)

 

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