Il calcio della Carnia piange Elia Bano

di MASSIMO DI CENTA

È scomparso improvvisamente nel pomeriggio di ieri all’età di 76 anni Elia Bano, personaggio da sempre legato al calcio carnico e non solo.
Già, il calcio, la sua grande passione, trasmessa poi anche ai figli. Ha militato nelle due squadre della sua Tolmezzo, la Pro e la Virtus, rivestendo il ruolo di punta: di lui si diceva che era il classico centravanti, figlio del calcio della sua epoca. Pochi fronzoli, tanta sostanza e tantissima generosità, la stessa che ha saputo dimostrare, nel tempo, quando da artigiano (nel settore della panificazione) non ha fatto mai mancare il suo sostegno, il suo aiuto alle varie associazioni del territorio. Altre esperienze calcistiche lo hanno portato a Treppo Grande e poi, nell’ultimo scorcio di carriera a Illegio e Timau, squadre che, una volta cessata l’attività agonistca, ha anche allenato, in forza di quei legami e valore che per lui andavano oltre al terreno di gioco. Ha i
noltre guidato anche il Cavazzo. Una puntata anche nel mondo amatoriale, con il Bar Corrado, della quale è stato una delle colonne.

Possiamo dire che ha chiuso alla grande la propria avventura nel calcio quando nel 2003, era dirigente di quel Tolmezzo Carnia che a Masi Torello conquistò il titolo di campione d’Italia juniores. 

Elia Bano, a destra, alla festa per il titolo italiano juniores del Tolmezzo

«Una persona buona, generosa e di grande compagnia». Lo ricorda così Leandro Benacchio, uno dei tanti amici che Elia si era fatto da queste parti. E Benacchio ci racconta anche un particolare sconosciuto ai più: «Elia ed il pallone erano una cosa sola. Lui iniziava le sue giornate sfogliando la Gazzetta e sarebbe stato ore a parlare di calcio. Aveva un sogno, Elia: mi ha confessato più volte che gli sarebbe piaciuto diventare dirigente di un club professionistico, per vedere come funzionava davvero il grande calcio, scoprire insomma quello che i giornali non raccontano».

L’ultimo saluto a Elia Bano potrà essere dato venerdì 20 gennaio alle ore 10 nel Duomo di Tolmezzo.

Alla moglie Gabriella e ai figli Gabriele e Raffaele crediamo possa andare il grande abbraccio di tutta la Carnia del pallone.

 

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