Fontana ritorna nella sua Sappada: «Grazie Ardita, sono stato benissimo»

di BRUNO TAVOSANIS

Gianluigi Fontana ritorna a Sappada. L’ultimo campionato con la squadra del suo paese risale al 2016, poi il trasferimento nella non lontana Forni Avoltri per vivere l’esperienza all’Ardita, che il bomber non ha dubbi nel definire splendida.
«Non avevo nessun motivo per andarmene – spiega Fontana, 33 anni, autore di più più 180 gol in campionato, coppa esclusa, e sempre in doppia cifra dal 2009 a oggi -. Mi vogliono tutti bene, io mi sono trovato alla grande e ho avuto pure la fascia di capitano. Non è stato per nulla facile effettuare questa scelta, tanto che l’ho posticipata il più possibile. Spero sia stata la decisione corretta».

Perchè allora decidere di lasciare l’Ardita?
«Perchè mi sembrava il momento giusto. A Forni ci sono tanti giovani e rientreranno anche altri ragazzi. Probabilmente c’è più bisogno di me a Sappada e allora ho deciso di rientrare».

Non c’entra quindi nulla la categoria superiore?
«Assolutamente no. Nel 2019 il Sappada mi voleva in vista del campionato di Prima ma io declinai l’invito, perchè l’allenatore “Micio” Romanin mi aveva chiesto di non lasciare l’Ardita, di non metterli insomma in difficoltà. Non è, insomma, questione di categoria. Ora la situazione si è sostanzialmente invertita. E poi non credo giocherà ancora a lungo, una o due stagioni al massimo, anche per motivi di lavoro, e mi sembra giusto concludere questa avventura nel Carnico dove l’ho iniziata».

Come mai avevi lasciato Sappada sei anni fa?
«Nel 2016 il nostro era uno squadrone ma il campionato andò malissimo. Finimmo a metà classifica della Terza, lontanissimi dalla lotta per la promozione. A fine stagione chiesi ai dirigenti della società che intenzioni avessero, se intendessero costruire una squadra per puntare alla Seconda e mi risposero che non sarebbe cambiato nulla. Allora scelsi di andare all’Ardita, anche perchè mia madre è originaria di Forni Avoltri, quindi in sostanza sono sempre rimasto a casa. Ed alla fine su è rivelata un’ottima scelta».

Che cosa ti aspetti dal prossimo campiomato di Seconda?
«Spero che il Sappada possa essere competitivo: di certo l’allenatore e mio ex compagno di squadra Renzo Piller vuole provare a risalire subito in Prima. Io farò del mio meglio, cercando di essere presente il più possibile anche alle trasferte, cosa che negli anni passati era meno semplice. Mi auguro di restare in doppia cifra anche quest’anno: la testa c’è, vediamo se il fisico la segue, considerando la mia mole e l’impossibilità di allenarmi costantemente. Speriamo bene».

Cosa vuoi dire all’ambiente Ardita?
«Semplicemente grazie a tutti, di cuore. Ho vissuto 5 anni splendidi, che non dimenticherò mai».

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