di BRUNO TAVOSANIS
Proponiamo le considerazioni di Samuel Micelli, autore di una doppietta nel 3-1 del suo Cedarchis al Real nell’andata della semifinale di Coppa Carnia.
«Sinceramente mi aspettavo una partita così, non tanto sotto il punto di vista del risultato, ma quanto dell’atteggiamento. Sappiamo tutti che quando abbiamo incontrato il Real in campionato abbiamo subito un pesante 4-1, non tanto fedele con quanto visto in campo a mio modo di vedere. Il rischio era quello di arrivare a questa partita così importante e difficile con qualche paura di essere almeno mentalmente inferiori. Invece già da lunedì nello spogliatoio ho potuto notare un clima di serenità e convinzione dei nostri mezzi, lo stesso che avevo visto prima dei quarti con il Cavazzo. Adesso è chiaro che non possiamo nasconderci, ed essere consapevoli che siamo ad un passo dalla finale. Senza cadere nella presunzione, credo ci sia poco da temere del Real. Il passaggio del turno dipende esclusivamente da noi, abbiamo tutto nelle nostre mani. Andremo a Tolmezzo a fare la nostra partita, sicuramente senza paura ma con tanta consapevolezza. Io sto crescendo di partita in partita, mi sento in una condizione fisica buona, ma non ancora ottimale. C’è da dire, però, che quest’anno sto vivendo una condizione che non si era mai verificata, o almeno mai in maniera così frequente. A tratti durante la corsa mi sento infermabile e mentalmente mi aiuta tantissimo. L’arrivo del primo figlio? È una cosa che ti cambia completamente la vita e probabilmente devo ancora realizzare bene tutto quello che è successo. Essere papà è un sogno e ho l’enorme fortuna di avere una compagna spettacolare, che mi segue in in tutto, anche e soprattutto con il calcio. A 6 giorni dalla nascita di Lionel, ieri ha voluto a tutti i costi esserci con il bimbo, tra l’altro arrivando al campo un’ora e un quarto prima della partita, come ha sempre fatto. E segnare in una partita importante come questa, girarsi ed esultare per tuo figlio presente sugli spalti, è un altro tipo di emozione. Semplicemente inspiegabile».
(foto di Alberto Cella)