Il Verzegnis esonera Luciano Patat, al suo posto Rodriguez Filho

di MASSIMO DI CENTA

Dopo quelle arrivate da Trasaghis, Fusca e Edera, ci sono novità anche in casa Verzegnis. La società ha infatti esonerato l’allenatore Luciano Patat, che abbiamo sentito.

Mister, come l’hai presa?
«Sono rimasto molto amareggiato e infastidito per le modalità. Il presidente Da Pozzo mi ha informato dell’esonero martedì mattina con un messaggio WhatsApp dopo avermi preventivamente anticipato, sempre via messaggio, che la sera precedente ci sarebbe stato un consiglio “virtuale” per decidere che cosa fare. Nemmeno una telefonata precedente, per chiarirsi e affrontare assieme la situazione e nemmeno dopo aver scelto di sollevarmi dall’incarico. La società avrà avuto i suoi motivi, sui quali non entro in merito, anche perché non mi sono stati riferiti. Ritengo, però, che una chiamata avrebbe potuto farla: limitarsi a delle comunicazioni su WhatsApp non mi sembra un modo consono, né tantomeno elegante, di concludere una collaborazione».

Che le cose stessero cominciando a scricchiolare si era intuito già a Bordano…
«A fine primo tempo e sotto per 3-0, come provocazione per scuotere i miei giocatori dopo 45 minuti sottotono e nei quali non avevano recepito le mie indicazioni, ho detto che se fossi stato nella società avrei cacciato l’allenatore. Evidentemente, qualcuno ha preso alla lettera questo mio tentativo di far uscire grinta e personalità dai miei ragazzi… Peccato, ripeto, che tutto si sia risolto senza un confronto diretto».

Il campionato stava procedendo secondo le aspettative?
«Si poteva far meglio, al netto dei limiti di un organico che, comunque, qualche lacuna ce l’ha. Dopo la bella vittoria sull’Ardita, nelle successive tre partite siamo stati poco brillanti e non abbiamo messo in mostra un gioco convincente. A livello personale ho messo tutto quanto potevo, mi spiace molto non aver trasmesso con efficacia le mie idee e l’impronta di gioco che avrei voluto dare».

I giocatori come l’hanno presa?
«È stato un fulmine a ciel sereno per molti. Mi sono arrivati tantissimi messaggi dei ragazzi con sincere attestazioni di stima e solidarietà. Questo mi fa piacere, perché mi sento di aver lasciato loro qualcosa. Il gruppo è sano e unito, le tante presenze ad allenamento erano un chiaro segnale in questo senso. Ci è mancata un po’ di personalità e qualche volta un pizzico di fortuna. A livello umano è stata una bellissima esperienza».

Ti immaginavi un ritorno più felice a Verzegnis?
«Certamente, i tanti chilometri fatti per allenamenti e partite non mi sono mai pesati, speravo questo fosse un anno di partenza per crescere in futuro. Del posto, comunque, conserverò sempre un ottimo ricordo».

George Celso Rodriguez Filho ai tempi del Fusca

Abbiamo affidato la replica della società al vice presidente Alfio Boria.
«
C’è molta amarezza anche da parte nostra – afferma -, perché avevamo altre aspettative. Non si pensava alla promozione, ma ad un percorso di crescita più deciso rispetto al recente passato. Invece le cose sono andate diversamente. Nelle ultime due giornate ci sembrava di vedere una squadra un po’ spenta e quindi, come si dice in questi casi, si è ritenuto di provare a dare una scossa, anche per mettere i giocatori di fronte alle loro responsabilità».

Ma cosa non ha funzionato, in sostanza?
«Non sono analisi semplici e ognuno la vede a modo suo. Potrei dire che probabilmente Luciano ha insistito troppo su un modulo che non era compatibile con le caratteristiche degli uomini che aveva a disposizione. Ma, ripeto, è un mio pensiero».

Intanto si conosce già il nome del sostituto, George Celso Rodriguez Filho, conosciuto nel mondo del Carnico in particolare per la sua esperienza di giocatore con il Fusca.

 

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