Ferataj fa tris e il Cavazzo si riprende la vetta

CAVAZZO-REAL I.C. 4-2

GOL: pt 27’ e 39’ Ferataj; st 6’ Nait (rig.), 30’ Mori (rig.), 38’ Ferataj, 41’ Mori (rig.).
CAVAZZO: Tion, Cimador, Aste (12’ st Pugnetti), Urban (21’ st Lestuzzi), Di Biase, Ursella, Gallizia (28’ st Migotti), Brovedan (16’ st Matteo Selenati), Ferataj, Cescutti, Nait (10’ st Spilotti). A disposizione: Gressani, Copetti, Sferragatta, Dell’Angelo. All. Mario Chementin.
REAL I.C.: Graziano, D’Aronco, Bellina (22’ st Del Frari), Bertolini, Tormo (1’ st Leschiutta), Mori, Candoni, Scarsini (1’ st Carnir), Cecconi (39’ st Collinassi), Mazzolini, Nassimbeni (12’ st Stefano Selenati). A disposizione: Romanin, Martini, Nardella, Nettis. All. Francesco Marini.
Arbitro: Lozei di  Trieste).
Note: ammoniti Scarsini, Bertolini, Mazzolini, Ursella, Urban, Spilotti, Matteo Selenati, Graziano, Leschiutta e l’allenatore del Real I.C. Marini. Angoli 5 a 1 per il Real I.C. Recupero: 6’ + 6’.

di MASSIMO DI CENTA

CAVAZZO CARNICO Dura una settimana il primato del Real che nello scontro al vertice viene battuto dal Cavazzo che si riprende subito il comando della classifica. Contrariamente a quanto succede spesso nella partita di cartello, questa è stata davvero bella,  ben giocata, intensa, viva e col giusto tono agonistico. La vince il Cavazzo, ma il Real fa la sua parte, soprattutto nella prima mezz’ora, quando gioca decisamente meglio degli avversari ma non trova il vantaggio che in questa fase avrebbe meritato. Il Cavazzo attende sornione, rischia in più di una circostanza ma alla prima occasione colpisce: è il 27’ quando un tiro dal limite di Gallizia senza nemmeno grandi pretese viene smanacciato in maniera un po’ maldestra da Graziano. Sul pallone si avventa Nait che serve a Ferataj il più semplice degli assist che il numero 9 vila mette nella porta sguarnita. Prima, però, c’era stato tanto, tantissimo Real. In successione, tre occasionissime per gli ospiti: la prima vede Candoni da destra mettere in mezzo un bel pallone, che Nassimbeni, all’altezza del secondo palo, sfiora appena di testa. La seconda vede protagonista Bertolini (il migliore dei suoi) che dopo un brillante spunto personale, appena entrato in area scocca il tiro che Tion devia con un guizzo sopra la traversa. Poi è ancora il portiere viola ad opporsi con un grande intervento ad una straordinaria rovesciata di Cecconi dal centro dell’area di rigore. Scampati questi tre pericoli, il Cavazzo ha capito che non era il caso di stare lì a giocarsela da dietro, anche perché il Real andava al pressing alto. A quel punto, lanci lunghi per Nait e Ferataj e pochi fronzoli: così è nato il primo gol, e così nascerà il secondo, quando Cescutti lancia in avanti, Graziano è indeciso nell’uscita, con Feratj che arriva per primo sul pallone e di testa lo manda in porta. E poco prima della pausa, ancora Ferataj, liberato oltre la linea difensiva biancorossa da Gallizia, sbaglia la misura del pallonetto sull’uscita del portiere avversario.

La ripresa si apre col terzo gol viola al 6’: lancio di Cescutti per Ferataj, che arriva a contatto con Graziano. Dalla tribuna pare che nessuno dei due tocchi la sfera, ma Lozei vede un tocco del portiere ed indica il dischetto del rigore, da dove Nait fa tris.
Il Real, che già dopo il secondo gol subito, sembrava aver accusato un calo mentale sembra non avere più la forza di reagire, ma al 30’ prova a riaprirla: contatto in area tra Lestuzzi (ingenuo nell’occasione) e Del Frari con susseguente rigore trasformato da Mori. Dura solo 8’ però l’illusione dei ragazzi di Marini, perché il Cavazzo cala il poker: bello scambio al limite dell’area tra Cescutti e De Biase a liberare Migotti che è anticipato dalla difesa biancorossa. Il pallone schizza sulla destra dove è appostato Ferataj che cala il suo tris personale. Strana la partita dell’attaccante del Cavzzo, che non si è visto molto, ma quando è comparso sulla scena è stato devastante: la caratteristica, insomma, dei bomber di razza. Ultimo atto della partita il secondo rigore accordato al Real (fallo di Pugnetti su Carnir) e trasformato ancora da Mori.

(foto di Alberto Cella)

 

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