Daniele Muner all’89’ fa felice il Fusca

FUSCA-TRASAGHIS 1-0

GOL: st 44′ Daniele Muner.
FUSCA: Cargnelutti, Vlaich, Daniele Muner, Caufin (1′ st Andrea Cella), Michele Muner, Matteo Canton, Dereani (22′ st Simonetti), Zanon, Stefano Vidoni, Cucchiaro (44′ st Tomat), Delicato (15′ pt De Toni). Allenatore Intilia (assente, in panchina Pivotti).
TRASAGHIS: Zampa, Massimo Vidoni, Bearzi, Francesco Fossa, Bernardinis (27′ st Davide Fossa), Marcon, Izzo, Pascolo, Pinzano, Silvestri, Montanaro. Allenatore Toffoletto.
Arbitro: Buonavitacola di Gradisca.
Note: ammoniti Michele Muner, Daniele Muner e Zanon.

di FEDERICA ZAGARIA

CURIEDI Partita che, nonostante la quota e l’aria un po’ più “fresca”, è stata viziata dal gran caldo di queste giornate.
Tra le due formazioni chi ha cercato, di più la profondità è stato il Fusca che, con il duo Vidoni-De Toni, ben supportati da Cucchiaro e Zanon ha innescato più volte l’occasione per arrivare al vantaggio con tiri che però sono sempre finiti o poco sopra la traversa o, a fondo campo, a fil di palo.
Al 22′ infatti, De Toni, arriva in area, si gira, palla al piede, per scartare il suo difensore, e si porta così a centro area, effettua il tiro ma la palla finisce fuori.
Zanon ci prova al 26′ , dopo uno scambio tra De Toni, Vidoni e Cucchiaro, tira al volo ma anche questa volta la palla termina fuori.
Al 38′ un Trasaghis che ha sempre giocato con determinazione, nonostante fosse in formazione rimaneggiata, ci prova con Pinzano che costringe Cargnelutti a deviare in angolo.
Il primo tempo finisce con Vidoni che, servito da posizione difficilissima da De Toni, cerca di girarsi e tirare ma calcia addosso a Zampa, che gli si oppone con il corpo.

Nella seconda metà di gioco si vede il Trasaghis cercare la ripartenza dagli affondi dei giocatori di casa che, prima con De Toni e poi con Simonetti ,cercano il gol ma sempre mancando di precisione nella finalizzazione.
A chiudere l’incontro ci pensa Daniele Muner che, al 44′, arriva in velocità a calciare di prepotenza una palla che si trovava nello spazio libero, al limite dell’area e, con un gran tiro, imparabile, mette la sua personale firma e chiude le danze.

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