Aurelio Picco dopo l’espulsione: «Se non avrò giustizia potrei dire basta»

Nel corso della partita Velox B-Bordano di ieri, diretta dall’arbitro Massimo Picco della sezione di Udine, è stato espulso Aurelio Picco. Una decisione che l’allenatore del Bordano non ha affatto digerito, tanto da essersi sfogato la sera stessa sui social, ricevendo attestazioni di stima da amici, colleghi e giocatori, oltre che dalla società, la quale si è pubblicamente stretta attorno al suo tecnico.

Ecco quanto ha scritto Aurelio Picco: «Mi ritengo una persona onesta e in tutta la mia attività calcistica ho preso ben poche sanzioni. Dopo ben 50 anni di calcio oggi mi è successo qualcosa di veramente grave: a un certo punto del secondo tempo accade una situazione in campo che, dopo ennesimi errori, l’arbitro ha interpretato in maniera più o meno corretta. Pazienza, siamo abituati agli errori arbitrali, che nel calcio ci stanno, come i gol sbagliati. Solo che io ho richiamato il mio capitano chiedendogli di far notare all’arbitro che l’interpretazione della situazione in parola non era corretta, senza insultare in nessun modo il direttore di gara. Ebbene, questi è venuto da me e mi ha espulso, tra l’incredulità generale. Ritengo questo atto ingiusto, immotivato ed inqualificabile, in quanto non ho offeso in nessun modo l’arbitro né con gesti né tantomeno a parole. Questo è stato un atto grave e antidemocratico, per non dire fascista, in quanto autoritario e punitivo senza alcuna motivazione, gravemente lesivo della mia persona, che macchia in maniera ingiusta una carriera cinquantennale dedicata alla crescita ed all’educazione calcistica di migliaia di ragazzi. Sono molto deluso e se non avrò giustizia potrei dire basta. Poco male».

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