di MASSIMO DI CENTA
Il 2023 sarà ricordato come uno dei momenti più bassi nella vicenda calcistica dell’Illegiana, con una retrocessione arrivata con ancora cinque partita da disputare. Ma sono i numeri a condannare impietosamente la compagine neroverde, numeri difficilmente riscontrabili nella storia della massima divisione del Carnico: un punto in 17 partite, con 14 gol fatti e ben 68 subiti.
Abbiamo chiesto a Cristiano Iob, giocatore e direttore sportivo della squadra il perché di questo disastro.
«Chiaramente – risponde – di fronte a questo vero e proprio fallimento ci vorrebbe un’analisi approfondita, che sicuramente andremo a fare al termine della stagione. Ma come sempre succede in questi casi, inutile accusare qualcuno in particolare: le colpe sono di tutti. La società per esempio, che pensava di aver allestito una rosa competitiva per centrare quella salvezza che era il nostro obiettivo. Sapevamo che era dura, ma non credevamo di andare incontro ad un tracollo del genere. E forse ci aveva illuso un pochino anche una partenza positiva, perché nonostante le sconfitte la squadra sembrava viva ed in grado di giocarsela con almeno metà delle altre formazioni».
E i giocatori?
«Inutile nascondersi dietro un dito. Anche loro sanno di avere una parte di responsabilità. Le poche presenze in allenamento, un impegno che è venuto sempre meno, qualche dissidio interno che ha portato, per esempio, Emanuele Bearzi ad abbandonare il gruppo. Se poi ci mettiamo infortuni e indisponibilità varie il quadro è completo».
Per quanto riguarda l’allenatore Romano?
«Sinceramente credo che sia quello che abbia meno colpe di tutte. Ritrovarsi con pochi elementi a fare allenamento non è né gratificante né utile per un tecnico. A un certo punto si era messo anche lui in discussione, manifestando l’intenzione di mollare, ma la società non ha accettato. È normale che anche lui abbia sbagliato qualche scelta, ma sinceramente nessuno ha pensato che il male fosse lui. Franco Romano è tecnico preparato ed anzi è stato bravissimo a gestire la situazione. Il fatto che non abbia lo spogliatoio contro è sintomatico».
Ora si riparte da zero?
«In un certo senso sì: ci sono novità importanti, soprattutto a livello societario. Hanno deciso di collaborare con noi persone che hanno a cuore l’Illegiana, oltre che competenze specifiche. Per quanto riguarda la squadra, l’ossatura verrà mantenuta e rinforzata con l’inserimento di qualche giocatore. La speranza è quella di riportare al campo quei tifosi che per la delusione ci hanno abbandonato. Ma noi abbiamo bisogno anche del loro calore, del loro supporto. Lo pretendono la tradizione e il blasone della società».