di MASSIMO DI CENTA
Come se non bastasse il Real, il Cavazzo ci mette anche del suo per rinviare una festa scudetto che sembra sempre lì, a portata di mano, ma non arriva mai. Che non potesse essere questa la giornata per farlo si sapeva fin da sabato, quando nell’anticipo il Real battendo il Villa è riuscito a tenere viva la piccola fiammella della speranza. Speranza alimentata leggermente dal pareggio che i viola hanno subito (in rimonta) sul campo della Folgore. Chiariamo che il titolo può arrivare già nel prossimo turno, con il Cavazzo impegnato in casa contro il Cedarchis, unica squadra quest’anno capace di battere i viola (e per ben due volte, in campionato e in coppa) e i biancorossi sul campo dell’Arta.
A proposito di Cedarchis, i giallorossi hanno vinto il derby, con i rossoblu che ora dovranno affrontare gli ultimi tre impegni con più apprensione. La squadra di Cocchetto vanta un punto di vantaggio sulla Pontebbana (battuta nell’anticipo di venerdì al “Cancianini” dai Mobilieri) e due sulla Velox, che ha vinto in casa dell’Illegiana e si è rifatta sotto. Tutto da decidere anche in coda quindi, dove il Villa, pur perdendo come detto a Imponzo, ha potuto assorbire la sconfitta proprio perché dietro si è mossa solo la Velox.
Nell’unico incontro senza interessi di classifica assillanti, il Campagnola travolge l’Amaro.
IL PROTAGONISTA. Menzione particolare per Ivan Cisotti, che al 92’, trasformando un calcio di rigore, rallenta la corsa del Cavazzo verso il titolo. Un rigore che dal punto di vista psicologico non deve essere stato proprio semplice: la tensione del momento, il fatto di tirarlo contro la sua ex squadra non hanno impedito al centrocampista della Folgore di mantenere la freddezza necessaria. E Francesco Moser ha potuto festeggiare in famiglia, visto che i due gol della sua squadra sono stati realizzati dal figlio Simone e dal nipote Ivan.
(nella foto di Alberto Cella, una fase di Cedarchis-Arta)