C’è tanto di Max Brovedani nella promozione dell’Ovarese

di MASSIMO DI CENTA

Nel vortice del… vertice della Seconda Categoria è arrivata la prima promozione ufficiale, quella dell’Ovarese, che battendo la Viola è matematicamente salita in Prima Categoria, questo perché può essere raggiunta a quota 42 da non più di due squadre.

Una promozione che comunque era nell’aria, visto il rendimento della compagine biancazzurra nello scorcio decisivo del campionato: cinque vittorie di fila (due dei quali negli scontri diretti con Tarvisio e Viola, appunto) hanno proiettato Fruch e compagni in testa alla classifica e ora, come hanno detto in molti al termine del match odierno, si punta alla vittoria del campionato. La promozione non basta, insomma.

Max Brovedani

Ovaro è una delle piazze storiche del Carnico: due campionati vinti (nel 1987 e 1989), quattro affermazioni in Coppa Carnia (nel 1988, 1990, 2010 e 2018) e le due Supercoppe nel 2019 e 2014, albo d’oro importante, insomma, oltre al grande lavoro svolto negli anni dalla società per quanto riguarda il settore giovanile, attività questa che è diventata spesso il punto di riferimento della vallata, tirando su ragazzi che poi sono andati a rinforzare anche altre squadre.
La retrocessione dello scorso anno non era andata proprio giù a tutto l’ambiente ed alla società, che si è subito messa in moto, alla fine dello scorso torneo, per allestire una squadra competitiva. Un presidente saggio e grande conoscitore dell’ambiente come Geremia Gonano, un direttore sportivo come Renzo Timeus che fruga nel Carnico come nelle sue tasche e infine Max Brovedani, il tecnico che è arrivato ad inizio stagione, con il pragmatismo delle sue idee chiare. Grande motivatore, ha avuto il merito di mantenere compatto l’ambiente nei momenti difficili della stagione, facendo leva sul gruppo e sulla voglia di riscatto di molti giocatori. A proposito di questi ultimi, chiaramente tutti hanno portato il loro grande contributo: in difesa, per esempio, ha fatto un figurone Elia Campetti, marcatore implacabile e sempre in grado di leggere le situazioni. Prezioso anche il contributo di Antonio Gloder e Rudi Rupil (quando c’è stato bisogno di lui). A centrocampo, il dinamismo di Elia Della Pietra e dei giovani Capellari e Bassanello è stato sempre un valore aggiunto, assieme al lavoro di Mestriner. Da non sottovalutare la presenza di Luca Nodale e Paolo Gonano, giocatori di esperienza che hanno sempre fatto il loro dovere quando Brovedani ha deciso di utilizzarli anche a partita in corso. E davanti, beh, cosa dire di Flavio Fruch? A 37 anni suonati ha vissuto una delle stagioni più esaltanti di tutta la sua grande carriera, realizzando 13 reti, l’ultima delle quali, per un meritato regalo del destino è valsa proprio la promozione. Uomo squadra carismatico e uomo vero prima che calciatore, ha costituito con Josef Gloder e Gabriel Bego (una delle novità di quest’anno) un tridente capace di produrre 32 reti.
Siamo convinti che Renzo Timeus sta già lavorando per la prossima stagione, per un rientro nell’elite del calcio della montagna in linea con la tradizione societaria. Il primo compito che avrà sarà quello della riconferma di Max Brovedani: il tecnico, nelle ultime settimane, aveva fatto intendere che non era così scontata la sua permanenza sulla panchina dell’Ovarese. Non ci sono stati motivi di attrito con la società, evidentemente ci sono valutazioni da fare da un punto di vista personale. Al termine della partita con la Viola, l’allenatore, però è parso molto possibilista. In fondo sarebbe anche giusto che rimanesse a guidare la squadra anche in Prima, per dare continuità e valore a quanto fatto quest’anno.

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