di MASSIMO DI CENTA
Ha fatto molto discutere nella partita di ieri tra Cercivento e Tarvisio l’episodio del calcio di rigore battuto e trasformato dall’attaccante di casa Alpini. Il giocatore, come si vede dal filmato che proponiamo, dopo una breve rincorsa, si ferma e poi calcia verso la porta avversaria insaccando quello che, al momento, sarebbe stato il 2 a 1 per il Cercivento. Dalle immagini si vede il direttore di gara, Grosseto di Pordenone, che dopo il tiro rimane fermo nella sua posizione e non corre verso il centro del campo, come normalmente succede ai direttori di gara dopo un gol realizzato. Ragioniamo naturalmente sulla scorta del breve filmato, attenendoci anche alla qualità delle immagini, nelle quali non è assolutamente chiaro se l’arbitro sollevi il braccio per indicare il centrocampo oppure per segnalare l’assegnazione del calcio di punizione a favore del Tarvisio, come poi di fatto è accaduto.
Secondo la Regola n.14 del “Regolamento del gioco del calcio” la decisione sembra giusta, avendo ravvisato il direttore di gara nel comportamento di Alpini una “finta non regolamentare”. In questo caso, dunque, la regola prevede il calcio di punizione a favore della squadra che ha subito il rigore e l’ammonizione del giocatore che ha calciato dagli 11 metri “per condotta non regolamentare”. Non siamo a conoscenza del referto arbitrale, ma pare che Alpini non sia stato ammonito.