di MASSIMO DI CENTA
Il Carnico 2023 rivisitato attraverso le lettere dell’alfabeto: ad ognuna di esse corrisponde un personaggio, una situazione o un concetto.
A come ALPINI. L’attaccante del Cercivento è stata forse la maggiore novità del campionato. I suoi gol non sono bastati a trascinare la squadra alla promozione e i successo nella coppa di categoria attenua solo in parte la delusione. Ma il Carnico ha trovato un grande attaccante. Con quel cognome, poi, non poteva non trovarsi bene nel calcio della montagna!
B come BELGRADO. L’attaccante dell’Arta ha dichiarato di voler chiudere la sua vicenda agonistica. Un addio rovinato dalla retrocessione della sua squadra. Una carriera caratterizzata da giocate incredibili, strafalcioni tecnici, tiri da posizione impossibile ma sempre tanta, tanta generosità.
C come CENTO. Tanti sono gli anni del Villa. Un secolo costellato più da cocenti delusioni che grandi soddisfazioni. Alla fine di 36.525 giorni di esistenza la società arancione si ritrova con due successi in Coppa Carnia. Da qualche anno, per lo meno, è finito però quel saliscendi tra le categorie che era una costante.
D come DE TONI. Gildo, difensore del Comeglians, è il calciatore ancora in attività con più titoli vinti: 6 scudetti, 4 Coppe e 4 Supercoppe. Cinquantasei anni, ma di smettere non se ne parla!
E come EDERA. La squadra di Enemonzo, per un motivo o per un altro, è sempre il pezzo forte alla lettera E di questa rubrica. Quest’anno lo spunto arriva dal successo in Coppa Disciplina. Un volta si diceva che chi vince la Coppa Disciplina non vince i campionati: sarà anche così, ma un premio alla correttezza rimane sempre un bel riconoscimento.
F come FORNI AVOLTRI. Il comune dell’Alta Val Degano ha vissuto un’annata importante: la promozione dell’Ardita, la squadra del paese con un bel progetto nonostante la marginalità geografica, la Coppa di categoria e la festa organizzata nel locale teatro per i settanta anni del Campionato Carnico.
G come GEMONA. La cittadina pedemontana è stata la grande protagonista di questa stagione: l’ottimo piazzamento del neopromosso Campagnola in Prima, le promozioni alle categorie superiori di Stella Azzurra e Castello e la finale di Coppa Carnia disputata al “Simonetti” sono tutti eventi da “Glemone parone”.
H come HOFFER e HOXHALLARI. Rispettivamente, Giovanni, difensore del Sappada, e Alessio, centrocampista dell’Ancora: sono gli unici due calciatori del Carnico il cui cognome inizia con questa lettera…
K come KO. Impressionanti quelli subiti dal Paluzza che ne ha messi insieme 17, perdendo tutte le partite del ritorno, che a quel punto è diventato un… ritorno in Terza inevitabile.
J come JOSEF. Nel senso di Gloder, attaccante dell’Ovarese autore di alcuni dei gol più belli dell’intera stagione. Assieme a Flavio Fruch è stato il trascinatore della sua squadra anche nei momenti più difficili. A lui si era interessata anche la Gemonese…
I come ILLEGIANA. Come sono lontani i tempi di Roberto Fachin, Onorato Iob e quello squadrone neroverde che seppe conquistare campionati e Coppe negli anni Novanta! Con sette punti conquistati nell’intero campionato, è la formazione che ha ottenuto il punteggio più basso di tutte le categorie. Succede, nel calcio ci sono cicli fortunati e periodi no.
L come LESTUZZI. Alessandro, capitano del Cavazzo. Ha vinto gli ultimi sei scudetti dei viola. Rispetto a Gildo De Toni ha qualche coppa in meno, ma anche 24 anni di differenza: a 32 anni, insomma, ha sempre tempo per recuperare.
M come MAGGIO. Nel senso della famiglia: papà Stefano ha guidato la Velox B ad un campionato più che dignitoso manifestando però l’intenzione di prendersi un periodo di riposo almeno per il prossimo anno. Il figlio, Marco, con i suoi gol (14 sui 26 realizzati dalla Velox, ovvero quasi il 54 per cento) stava quasi salvando i gialloblu. Poi è arrivato il gol di Marcon (a proposito, M… anche lui) e a salvarsi è stata la Pontebbana.
N come NOVANTESIMO. Tante le partite decise in prossimità del fischio finale, a confermare un trend che, dai professionisti in giù, sta diventando un costante. Una volta le partite si potevano considerare chiuse già sul due a zero. Adesso non più: la salvezza della Pontebbana e quella della Val del Lago sono i classici esempi di come tutto posso cambiare qualche minuto prima della doccia.
O come OVARESE. Dura un anno il purgatorio della seconda per i biancazzurri. Retrocessa al termine del campionato 2022, la squadra del presidente Geremia Gonano riconquista subito la Prima e non è affatto una cosa scontata. Brovedani ha trovato nella straordinaria stagione di Flavio Fruch e nei gol di Josef Gloder la chiave per un pronto ritorno nella categoria che per nobiltà e tradizione la società merita.
P come PREONE. Il paese non ha la squadra di calcio, ma ha un campo sportivo: quello dove ha giocato l’Edera per quasi tutta la stagione. Gli altri comuni carnici che hanno un impianto ma non la squadra sono Zuglio, Raveo, Forni di Sopra e Rigolato. E poi ci sono Sauris e Treppo Ligosullo, che non ha né squadra né campo.
Q come QUARTI DI FINALE. Si è fermata qui l’avventura del Cavazzo in Coppa Carnia. È davvero curioso come la squadra che sta dominando il campionato da alcuni anni incontri tante difficoltà in questa manifestazione. E quest’anno c’è stato già un miglioramento, visto che nel 2022 fu il Villa ad eliminare i viola addirittura agli ottavi…
R come RETI. Sono state esattamente 1393 quelle realizzate in tutti gli incontri disputati quest’anno nelle varie categorie. Ben 260 in meno rispetto allo corso anno, quando furono segnati 1653 gol.
S come SLOT. La federazione sembrerebbe intenzionata a portare anche nel mondo dei dilettanti la regola relativa alle sostituzioni. La possibilità dei cinque cambi era stata introdotta nel maggio 2020, durante la pandemia, e più volte estesa. Resta in vigore la regola per cui i cambi si potranno effettuare durante massimo tre interruzioni di gioco (i cosiddetti slot), oltre all’intervallo. Sarebbe bella notizia per noi giornalisti, che spesso abbiamo avuto problemi nel raccapezzarci nel vortice selvaggio dei cambi.…
T come TRASAGHIS. Non è stato un anno facile quello dei biancoverdi, perché ripartire non è mai facile. Aldilà dei risultati, aver rivisto la squadra giocare il campionato è già una piccola vittoria. Così come lo è stata quella del San Pietro, che sta lavorando sul settore giovanile per garantirsi futuro e continuità.
U come ULTIMA. Quella del 15 ottobre è stata l’ultima trasmissione di “A tutto Carnico” condotta da Renato Damiani, che per 32 anni ha dato e preso la linea dagli studi di Radio Studio Nord per raccontare le vicende del Carnico. È stato scritto molto in merito, ma vogliamo citarlo in questo alfabeto per un’ulteriore momento di gratitudine, riconoscenza e affetto.
V come VIOLA. È il colore di moda nel Carnico: il Cavazzo ha vinto il titolo sia con la prima squadra che con la formazione juniores, mentre il San Pietro ha trionfato nel campionato Giovanissimi. Se nel mondo dello spettacolo il viola non porta bene, beh in quello del nostro calcio il discorso è completamente diverso, evidentemente.
W come VIVA. Eh sì, W il Carnico, per quello che regala al territorio, per la capacità che ha di andare avanti tra mille difficoltà, per l’interesse che riesce a suscitare, per tutto quell’insieme di umanità che c’è prima e dopo ogni partita, per i campi, i chioschi, le polemiche, le discussioni. Settant’anni e non vederli!
X come X. Il segno in schedina preferito dal Sappada che ha collezionato ben nove pareggi in tutta la stagione e invece sconosciuto all’Audax, che non ha mai diviso la posta con nessuno. E pensare che ai fornesi ne sarebbe bastato uno per evitare lo spareggio poi perso con l’Ampezzo…
Y come YURI. Miolo, ll centrale difensivo del Cavazzo. Chiementin nelle interviste, non si è mai lamentato delle assenze (e ti credo, con quella rosa…), ma quando mancava lui lo ha sempre sottolineato. A proposito delle interviste, ogni volta che lo abbiamo cercato, il giocatore non ha mai voluto. Visto che i fatti li ha dimostrati sul campo, ci sarebbe piaciuto sentire anche qualche parola…
Z come ZULIANI. Giannino è il segretario più longevo del Carnico. Dopo aver giocato nel Villa per diverse stagioni, è passato dietro la scrivania, continuando a servire la causa arancione. Tra campo, carte e marche da bollo, saremmo curiosi di sapere quanti anni dei suoi ci sono all’interno del secolo della società…