di FEDERICA ZAGARIA
Marisa Veritti è la moglie del compianto bomber di Pro Tolmezzo, Gemonese, Ampezzo e Cedarchis Gino Di Gallo, persona conosciuta e stimata in tutto l’ambiente del Carnico.
Lei ora è in pensione e quando può va a vedere qualche partita del campionato, perché non si è mai completamente allontanata da quest’ambiente. Super tifosa dell’Inter e grande appassionata di calcio, probabilmente tutti hanno sentito, almeno una volta nella vita, la sua voce dagli spalti incitare Gino e la squadra in cui giocava; alcuni, vista la sua tenacia, ci avranno anche discusso durante le partite!
Marisa è una di quelle donne da campo, che sapevi di trovare ad ogni incontro: partiva da casa, con i figli (magari piccoli) e i bagagli per assistere alle partite, che fossero domenicali o infrasettimanali.
«Ho scoperto questo campionato nel 1978, quando Gino, dalla Gemonese, è approdato all’Ampezzo – ci racconta -. Poi la mia storia sui campi del Carnico è continuata nel Cedarchis, dal 1987 in poi».
Sei sempre stata appassionata di calcio?
«Fin da piccola, avevo 4 anni, tifo Inter e facevo la raccolta delle figurine Panini. Da notare che la mia famiglia era un covo di milanisti e poi ho sposato Gino, juventino fino al midollo. Quando le nostre due squadre del cuore giocavano contro, da noi scoppiava la guerra del tifo e Gino, per non litigare con me, a volte andava a finire di vedersi la partita in camera, in santa pace».
Cosa ti ha regalato il Carnico e cosa invece ti ha tolto?
«Grazie a questo mondo, ho avuto la fortuna di trovare grandi amicizie e trascorso del tempo piacevole, spensierato ed allegro. Non rimpiango nulla, perché essendo, appunto, una grande appassionata di calcio, ho sempre avuto piacere a tifare e seguire le squadre di cui Gino ha fatto parte».
Hai qualche aneddoto che ti piacerebbe raccontarci?
«Il primo risale all’inizio della mia storia con Gino: giocava con la Pro Tolmezzo ed era la prima partita a cui assistevo. Mi sono presentata alla biglietteria come la fidanzata di Di Gallo e il bigliettaio mi ha risposto che erano gia entrate due fidanzate di Gino; la mia pronta risposta è stata “Vabbè, io sono la terza!”. E sono entrata al campo. La mia passione per il calcio, poi, l’ho sempre resa visibile. A volte, se mio marito era ammalato e non poteva giocare, andavo ugualmente alla partita, poi tornavo a casa e gli raccontavo come era andata».
Il calcio è considerato da molti ambiente maschile: come donna, come ti sei sentita accolta?
«Sempre bene e a casa mia tutti hanno sempre trovato ospitalità: un salame da affettare in compagnia ed un buon bicchiere di vino non mancavano mai».
Un aggettivo per descrivere il Carnico?
«Se non avessimo il nostro bel campionato, in questa zona ci sarebbe ben poco che crei socialità. Per quanto mi riguarda, il Carnico è famiglia ed amicizia».
(nella foto Marisa Veritti e Gino Di Gallo)