Francesco Moser: «Alla Velox si lavora senza pressioni»

di MASSIMO DI CENTA

Ha preso il via a inizio marzo la preparazione della Velox, agli ordini del nuovo allenatore Francesco Moser, voluto fortemente dalla società per il dopo Gressani.
E il tecnico ha subito accettato la proposta della dirigenza gialloblu.
«Appena contattato dal presidente Revelant – conferma Moser – non ci ho pensato molto. Del resto è una società che ho sempre ammirato da fuori o da avversario per l’opportunità di lavorare con la gran parte di ragazzi della zona, cresciuti soprattutto dal loro settore giovanile, ma sempre senza perdere di vista anche il risultato, naturalmente».

Ti ritieni soddisfatto del lavoro fatto dalla società sul mercato?
«La campagna acquisti, almeno per quest’anno non necessitava di grandi investimenti vista la conferma di quasi tutta la rosa e la non iscrizione della Velox B. L’unico giocatore nuovo è Gianluca Blanzan, arrivato dall’Amaro. Ho a disposizione una rosa di trenta giocatori. Ci sono le basi insomma per lavorare bene e la possibilità di fare scelte ampie».

Cosa ti ha chiesto la dirigenza?
«La società mi ha proposto un programma a lungo termine, senza mettermi eccessiva pressione. Ritengo che gli obiettivi da provare a raggiungere, siano, in primis, il ritorno in Prima Categoria, anche se non è una cosa semplice, visto che, a mio parere, al via del torneo ci sono almeno sei, sette squadre molto ben attrezzate. Ci sarà inoltre da valutare l’inserimento dei molti giovani ed avremo bisogno di tutti, perché se è vero che la rosa è molto ampia è anche vero che comunque si gioca su tre competizioni, con la coppa di categoria che mi stuzzica molto».

Impressioni dopo i primi allenamenti?
«Sono molto soddisfatto dei ragazzi nel lavoro fatto fin qui: noto molta serietà e l’impegno non manca. Il gruppo è sicuramente molto numeroso ma con me ci sono Stefano Maggio come secondo e ottimo conoscitore dei ragazzi più giovani, Antonino Blanzan e Mauro Chiapolino per i portieri, Marco Gressani e Cristian Ferigo sempre disponibili ad aiutare sul campo. Ci sono tutte le premesse, insomma, per fare bene. Noi di certo ce la metteremo tutta, poi come sempre sarà il campo a darci le risposte».

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