VIOLA-IL CASTELLO 1-0
GOL: st 37′ Rottaro.
VIOLA: Mianulli, Pugnetti (22’st Longhino), Bellina, Ursella, Pellizzari, Cianciaruso (34’st Agostinis), Lazzara, Orlando, Rottaro, Sgobino, Puppini (8’st Marin). All. Angelo Dionisio.
IL CASTELLO: Filacorda, Tondolo, Nacchia, Persello, Focan, Ndoi, Plos (42’st Crapiz), Debellis, Spizzo (23’st Megdiu), Rossini, Zekiri (31’st Edhemi). All. Claudio Carnelutti.
Arbitro: Fachin di Tolmezzo.
Note: ammoniti Ursella e Sgobino. Angoli 2-2. Recupero: 1’+ 6′.
di BRUNO TAVOSANIS
CAVAZZO CARNICO La Viola si conferma capolista della Seconda Categoria vincendo l’anticipo del venerdì sera a 8′ dalla fine con un gol che Il Castello non ha decisamente digerito e non solo perché non avrebbe meritato di perdere. Anzi, nel secondo tempo la squadra di Carnelutti si era fatta preferire, a conferma che la neopromossa gemonese è destinata a una stagione da protagonista. La Viola porta a casa tre punti pesantissimi in un campionato che, come fa tradizione, si preannuncia molto equilibrato e probabilmente senza una dominatrice.
Le due squadre propongono inizialmente schieramenti similari, ovvero un 4-4-2, in entrambi i casi con esterni alti (Puppini e Plos a destra, Lazzara e Zekiri a sinistra) propensi per caratteristiche a spingere. Nel mezzo sono Cianciaruso e Persello i perni del gioco. Al centro delle rispettive difese i due giocatori più esperti presenti in lista, ovvero Pellizzari (1977) e Focan (1982). La partita inizia con un gran ritmo: si corre molto da ambo le parti, senza però insidiare i portieri, sia per qualche errore all’atto della finalizzazione, sia per la buona disposizione tattica. Bisogna così aspettare il 34′ per il primo tiro di una certa pericolosità, con Lazzara che si accentra e lascia partire un destro a filo d’erba sul primo palo che finisce fuori non di molto, con Filacorda che comunque si era tuffato con i tempi giusti. Lo stesso portiere castellano è decisivo 2′ dopo sull’iniziativa di Rottaro, che va via sulla sinistra, entra in area e lascia partire una conclusione, deviata con i pugni in angolo. Il Castello si fa pericoloso al 43′, con Zekiri che prova a piazzare il pallone sul secondo palo e il pallone esce non lontano dall’incrocio.
Nella ripresa succede poco fino al 15′, se non l’ingresso nella Viola di Marin che si piazza a destra al posto di Lazzara (a sua volta spostato a sinistra, con Puppini sostituito), quando Mianulli respinge una conclusione di Plos. Dal corner conseguente Persello lascia partire un destro potente poco fuori l’area di rigore che finisce alto sopra alla traversa. Al 27′ l’occasione più clamorosa della partita, almeno fino a quel momento: Megdiu, entrato da pochi minuti al posto di Spizzo, vince di forza un contrasto all’interno dell’area e manda il pallone a sbattere sulla traversa in quello che possiamo considerare un rigore in movimento. Lo stesso numero 14 rosanero due minuti dopo si ritrova un altro pallone invitante in area, ma invece di calciare cerca un compagno, senza trovarlo. Ancora Castello pericoloso al 36′ con Rossini, che al termine di un’azione personale calcia debolmente, consentendo a Mianulli la respinta con i piedi. L’azione riparte e Marin va via solo sulla destra, entra in area e mette nel mezzo un pallone che Rottaro deve solo spingere in rete. Proteste vibranti del Castello per un fallo in partenza di un giocatore cavazzino e per la posizione di Marin, che i gemonesi ritengono irregolare. Al 40′ ancora Marin protagonista, con una gran conclusione bassa a giro che colpisce il palo interno alla destra di Filacorda. Nell’ultimo minuto di recupero, sulla punizione battuta poco oltre la metà campo da Persello, Debellis colpisce di testa in area, la conclusione è centrale e non particolarmente potente, così Mianulli può bloccare. Al fischio finale grande festa in casa Viola, con praticamente tutto il Castello a chiedere spiegazioni a Fachin. Spiegazioni che, a occhio, non hanno convinto i richiedenti.
(foto di Alberto Cella)