di BRUNO TAVOSANIS
La qualificazione dell’Italia agli ottavi degli Europei come seconda del suo girone, arrivata all’ultimo respiro con il gol di Zaccagni alla Croazia, ha portato in dote agli azzurri la sfida con la Svizzera, in programma sabato 29 alle 18, in concomitanza con cinque anticipi del Carnico. Alle 17.30 si giocano infatti Cavazzo-Ovarese, Cercivento-Ravascletto, Comeglians-Paluzza e Verzegnis-Bordano, alle 18 Velox-Val del Lago. Poi alle 20.30 è in programma Amaro-Mobilieri e a quell’ora Italia-Svizzera sarà ancora in corso se si andrà ai supplementari (o ancor di più ai rigori).
Che fare, quindi? Perché ci sono le esigenze delle squadre (giocatori, allenatori, dirigenti, collaboratori, eccetera) e degli arbitri, molti dei quali immaginiamo non vorrebbero perdersi l’appuntamento, ricordando che ieri la partita con la Croazia ha radunato davanti agli schermi 14.100.000 spettatori, a conferma che l’interesse per gli azzurri, almeno nei grandi eventi, è sempre alto. E poi è facile supporre che gli anticipi sarebbero visti da pochi intimi, magari da chi darà un’occhiata al campo ma anche allo schermo dello smartphone. Quindi anche il chiosco “piangerebbe”.
Spostare “d’imperio” le partite da parte della Federazione non è un’ipotesi percorribile, così come giocare alla domenica, visto che permane il problema del numero degli arbitri (nell’ultimo turno Strazimiri di Udine ha arbitrato sabato sera e domenica pomeriggio, per dire). E allora? La sola soluzione è accordarsi tra le due squadre per un’altra data, oppure per chi ha i fari magari sabato stesso alle 21. Di certo, mancando solo 4 giorni, l’accordo deve essere trovato rapidamente.