CAVAZZO-CEDARCHIS 2-0
GOL: pt 33’ Nait; st 46’ Samuel Micelli.
CAVAZZO: Angeli, Aste, Cimador, Polonia (36’ st Selenati), Miolo, Urban (24’ st Valent), Cimenti, Gallizia, Samuel Micelli, Cescutti (13’ st Luca Micelli), Nait (15’ st Spilotti). A disposizione: Fedele, Ursella, Sferragatta, Copetti, Vidoni. All. Manuel Sgobino.
CEDARCHIS: Pagnucco, Zanier, Simone Puppis (24’ st Puntel), Nassivera (33’ st Di Giusto), Treleani (19’ st Fabiani), Tassotti, Candoni, Zancanaro, Gollino, Mazzolini (17’ st Drammeh), Serini (30’ st Fantin). A disposizione: Michael Puppis, Faccin, Messina, Mereu. All. Vincenzo Radina.
Arbitro: Canci di Tolmezzo.
Note: ammoniti Polonia, Tassotti, Cescutti e Fabiani. Angoli 6 a 1 per il Cedarchis. Recupero 0’ + 5’.
di MASSIMO DI CENTA
CAVAZZO CARNICO In una giornata di grande sofferenza, il Cavazzo alla fine riesce addirittura ad allungare sulla Folgore che a Ovaro ci lascia le penne. Non può essere una giornata decisiva (e ci mancherebbe, con tante partite ancora da giocare, tra cui lo scontro diretto tra le due), ma sicuramente è stata un vittoria importante quella che i viola colgono alla fine. Importante anche per il valore e la prestazione dell’avversario che è venuto a giocarsela sul campo dei campioni a viso aperto e non si fa torto a nessuno nel dire che i giallorossi hanno giocato meglio, decisamente meglio, tanto che alla fine un pareggio sarebbe stato più che giusto. Il Cavazzo ha vinto come sanno vincere le squadre di personalità che anche nelle giornate non proprio brillanti sanno raschiare il fondo del barile, intuendo le difficoltà e badando soprattutto al sodo. Già dall’approccio al match si era visto quello che poi il resto della partita ha dimostrato: il “Ceda” scatta dai blocchi come un centometrista anticipando di qualche ora la finale olimpica della specialità e nei primi cinque minuti si costruisce due palle gol mica male: prima è Serini che a tu per tu con Angeli non trova la porta qualche centimetro dopo il dischetto del rigore, poi lo stesso portiere cavazzino è bravo a mettere in angolo una conclusione di Zancanaro liberato al limite da una combinazione di grande spessore tecnico. Nonostante i due pericoli corsi, la squadra di casa non riesce a scrollarsi col Cedarchis che pur non creando più occasioni nitide mantiene iniziativa e inerzia. Il primo squillo dei viola è alla mezzora, quando Nait prima mette alto un tentativo di pallonetto davanti a Pagnucco, poi colpisce la traversa con un tiro che sembrava abbastanza comodo ed infine si rifà realizzando il gol del vantaggio, con un intervento ad alzare di testa sopra il portiere avversario un pallone servitogli da sinistra da Micelli. L’1 a 0 è oggettivamente un premio eccessivo vista la prova sconclusionata dei viola fino a quel momento, ma tant’è, il calcio funziona in questo modo. Nella ripresa è ancora il “Ceda” a comandare il gioco, sospinto dalla furia agonistica di Candoni e Zanier e dalle geometrie del sempre lucido Zancanaro. Ai giallorossi manca l’istinto del killer, come quando Gollino, raggiunto sul secondo palo da un bel cross di Serini, sceglie male il tempo di stacco e spedisce alta l’inzuccata. Con il passare dei minuti gli ospiti perdono comprensibilmente un po’ di lucidità e pur mantenendo l’iniziativa non creano granché dalle parti di Angeli. Il Cavazzo si adegua, cerca di tenere i ritmi bassi e prova ad amministrarla. La gara si accende e anche uno bravo come Canci fatica a tenerla nei binari giusti, con l’unica pecca di risparmiare qualche cartellino, visti gli eccessi sia agonistici che verbali dei protagonisti. Negli ultimi minuti l’undici di Radina prova il forcing finale, vanificato nel primo minuto di recupero da un pasticcio di Pagnucco: il portiere cedarchino cincischia col pallone tra i piedi al limite della propria area e invece di rinviare si fa sorprendere da Samuel Micelli che piomba su di lui come un falco, gli soffia la sfera per poi portarla nella porta vuota. Lo stesso Micelli, qualche minuto dopo, parte in contropiede, entra in area ma Pagnucco stavolta è bravo in uscita bassa a fermare la palla in maniera pulita: il terzo gol sarebbe stato davvero troppo! Sospiro di sollievo al fischio finale di Canci, sospiro che si trasforma in un grido di gioia quando da Ovaro giunge la notizia che la Folgore ha perso. I punti di vantaggio ora sono quattro: pochi per parlare di fuga, ma intanto fanno soprattutto morale, per dimenticare i rigori di Villa di mercoledì scorso…