Quante emozioni per il ritorno del Ravascletto sul suo campo!

di MASSIMO DI CENTA

Domenica 8 settembre, in occasione della partita con l’Ardita, il Ravascletto torna a giocare sul suo campo dopo ben 1792 giorni: tanti ne sono passati dal 13 ottobre 2019, quando i biancoverdi persero in casa contro l’Illegiana nell’ultima giornata di quella stagione. L’anno dopo, il 2020, fu quello di inizio dei lavori al Comunale, proprio quando il Covid stoppò qualsiasi attività e quello successivo il “Rava” disputò le partite di quella Coppa Carnia extralarge a Cercivento, terreno di “casa” anche nelle due stagioni seguenti e per buona parte di questa.

È un ritorno a casa che va aldilà dell’aspetto sportivo e, se vogliamo, anche di quello più strettamente economico. Il perché ce lo spiega Roberto “Bebe” Da Pozzo, consigliere del sodalizio della Val Calda e personaggio storico all’interno della società, prima come giocatore, poi come allenatore e infine entrato a far parte dei quadri dirigenziali.
«Torneremo sul nostro campo – spiega Da Pozzo – con tanta gioia ed un pizzico di emozione. I lavori di sistemazione degli spogliatoi erano stati affidati a mio papà Mario, titolare della nostra ditta di famiglia. Nel 2022 un incidente sul lavoro gli costò la vita e per me proseguire i lavori iniziati con lui era diventata una questione di principio».

Ma non c’è solo la figura di tuo papà a rendere in qualche modo speciale il ritorno sul campo di casa, vero?
«In effetti, in questi spogliatoi ci ha lavorato anche Valter Fracas, per anni presidente della nostra squadra, che ha effettuato la pavimentazione degli spogliatoi. Credo che domenica tutti avvertiremo la loro presenza ed un pensiero andrà anche a Renè Pustetto (altro ex presidente) e a Rudi De Infanti, giocatore scomparso giovanissimo, anche lui vittima di un incidente sul lavoro. Credo che sarebbe bellissimo dedicare ad ognuno di questi personaggi un pezzo della nostra struttura: il campo, gli spogliatoi, il chiosco, perché ognuno di loro ha lasciato qui segni importanti e ricordi incancellabili».

Altra coincidenza curiosa riguarda proprio la partita di domenica prossima, confermi?
«In effetti – sorride Da Pozzo – affronteremo l’Ardita, nella quale sono tesserati Fabio Del Fabbro, progettista e direttore dei lavori, e Gianluca Ferrari, responsabile del procedimento. E proprio Ferrari mi ha assicurato di aver lavorato come un matto per poter giocare la partita contro di noi su questo campo».

A Massimo Pustetto, vero e proprio factotum della società, chiediamo più nel dettaglio quali lavori sono stati effettuati.
«Nonostante tutto questo tempo di inattività – risponde “Passione” – siamo stati bravi a mantenere il terreno di gioco in ottime condizioni. Quest’anno poi, c’è stata la Triestina a fare la preparazione quassù e devo dire che ci ha dato una grossa mano nella manutenzione del manto erboso, mettendo a disposizione due giardinieri tutti i giorni».

Come è articolata la nuova struttura?
«C’è una parte esterna che da un lato prevede 4 servizi igienici per il pubblico e dall’altra un garage per il ricovero dei macchinari per la manutenzione del prato e un locale adibito al lavaggio e all’asciugatura delle maglie. Per quel che riguarda la parte che più ci interessa dal punto di vista sportivo, ci sono due spogliatoi per le due squadre e altrettanti per gli arbitri, in modo da poterne adibire uno per un’eventuale direzione di gara femminile. Poi, naturalmente, ci sono in previsione altri progetti come un magazzino per le biciclette da utilizzare da parte del comune per i turisti e lo spazio sovrastante il tetto per installare il fotovoltaico. Un impianto da Prima Categoria, insomma, nella speranza di poter quest’anno mantenere almeno la Seconda!».

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