Yuri Miolo sta meglio: «Spero di esserci contro la Folgore»

di MASSIMO DI CENTA

Yuri Miolo, centrale difensivo del Cavazzo, è stato, suo malgrado, il protagonista principale del fine settimana calcistico del Carnico. Del malore che lo ha colpito durante la partita con l’Ovarese abbiamo scritto, ma sentiamo da lui come ha vissuto quei momenti che hanno tenuto tutti col fiato sospeso.
«Devo ammettere – ci dice – che anch’io, a un certo punto, avevo un po’ di preoccupazione. Quella sensazione di malessere non mi faceva stare tranquillo, anche se non ho mai perso conoscenza».

Ma era proprio necessario il tuo rientro in campo subito dopo il contatto con Josef Gloder?
«Dopo qualche minuto mi sembrava di stare meglio, i giramenti di testa sembravano attenuarsi e poi non volevo lasciare i miei compagni in un momento delicato. Negli spogliatoi, tra primo e secondo tempo, avevo la sensazione di poter riprendere senza problemi. Poi invece, dopo pochi minuti della ripresa, i giramenti di testa sono diventati più forti e avevo anche la sensazione di dover vomitare. A quel punto non ce l’ho più fatta».

Ricordi qualcosa della dinamica del duello aereo con Josef Gloder?

«Certo, so di essere saltato per primo e lui, ricadendo, è finito col gomito proprio alla base del collo. Posso dire in tutta sincerità che è stato uno scontro veramente fortuito, cose che succedono in ogni partita. Ho apprezzato molto il suo interessamento circa il mio stato di salute: anche mentre ero a terra in campo mi è stato vicino chiedendomi come stavo e tra il primo e secondo tempo mi ha ripetuto più volte la stessa cosa. Non ho davvero dubbi sull’assoluta casualità della cosa».

E il viaggio in elicottero come è stato?

«Devo dire che avevo già fatto un viaggio in elicottero, ma quella volta mi ero divertito molto. Stavolta decisamente meno: ero immobilizzato e poi il fatto che fossi stato sedato con tranquillanti mi ha proiettato in un mondo a parte. Mi preme sottolineare la grande professionalità di tutti gli operatori sanitari intervenuti, da quelli che mi hanno prestato le prime cure a Ovaro a quelli di Udine che hanno fatto davvero tutto quello che c’era da fare. A loro va il mio più vivo ringraziamento».

E adesso come stai?

«Ho sempre un po’ di dolore nella zona del collo e qualche formicolio, ma penso di poter migliorare con l’aiuto del fisioterapista».

Immaginiamo che domenica vorresti esserci nella sfida con la Folgore?

«Farò di tutto, ma è chiaro che dovrò attenermi alle indicazioni dei medici. Oltre a loro c’è anche mio padre, che naturalmente mi ha già detto che posso scordarmelo di scendere in campo!».

Parliamo di calcio: che partita sarà domenica?

«Noi abbiamo solo un risultato a disposizione, la vittoria, e scenderemo in campo con tutta la voglia che abbiamo dentro. Sicuramente loro hanno il destino nelle loro mani e se escono battuti, chissà, potrebbero avere ripercussioni dal punto di vista psicologico, anche se la partite che li aspettano sulla carta non sono di grande difficoltà. Ma la testa, spesso, fa la differenza. Come ho detto, non so se ci sarò, ma al campo vado di sicuro perché ho voglia di stare vicino ai miei compagni».

(nella foto di Alberto Cella il contrasto tra Miolo e Josef Gloder alla base del malore)

 

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