di MASSIMO DI CENTA
È durato un anno il purgatorio della Seconda Categoria dell’Illegiana: grazie al pareggio di oggi con il Cercivento, i neroverdi tornano in Prima. Dopo la dolorosa retrocessione del 2023, il dilemma a Illegio era questo: chiudere o ripartire? Questa è la domanda che si è posta la società alla fine del campionato scorso, essendosi ritrovata con un organico di squadra ridotto e con una dirigenza svuotata di tutti gli stimoli.
La scelta è stata quella di procedere ad un rinnovamento totale: nuova società, nuovo presidente e nuovo direttore sportivo. Il primo importante gol della nuova Illegiana è stato convincere l’allenatore Giacomino Radina. La scelta è derivata dal fatto che, per la società, il tecnico incarnava tutte le caratteristiche della figura che stavano cercando: allenatore molto preparato, vincente e che aveva già vissuto l’esperienza di un ciclo di crescita personale culminato con la vittoria della Coppa Carnia con il Cedarchis l’anno prima.
La prima parte della stagione, come previsto, è stata vissuta tra altri e bassi, sia perché la squadra è stata fortemente rinnovata (e quindi si doveva creare la giusta alchimia tra i ‘’nuovi’’ ed i ‘’vecchi’’) sia perché i concetti ed i metodi dell’allenatore dovevano essere fatti propri dai giocatori. Nel girone di ritorno, invece, è arrivata quella continuità di risultati che è stata fondamentale per il salto di categoria. Sicuramente, uno dei momenti di svolta è stata la sconfitta in finale di coppa di categoria che ha fatto scattare nella squadra quella scintilla che porta propositi di riscatto.
Ruolo fondamentale è senza dubbio quello che ha svolto la nuova presidentessa, Daniela Franz, che con il suo carattere vulcanico e coinvolgente ha portato in società un’aria frizzante, una ventata di entusiasmo e il pungolo per sfide continue. Allo stesso livello di importanza Giacomino Radina, perché oltre alle già citate ottime doti tecniche ha avuto la capacità e la bravura di far mantenere l’equilibrio alla squadra ed all’ambiente nei momenti difficili, superati sempre col buonsenso e con la consapevolezza della forza della squadra. Il direttore sportivo Pietro Iob ha saputo allestire una rosa all’altezza, preoccupandosi anche di mettere a disposizione del tecnico alternative di assoluto valore. Citazione di merito anche per la società: dal consiglio direttivo ai responsabili del settore sportivo, del chiosco, del campo sportivo, del settore contabile, alle ragazze del chiosco. Tutti hanno lavorato con spirito di collaborazione e con un entusiasmo ritrovato, creando un ambiente protetto e sereno in cui la squadra è potuta maturare con i suoi tempi, senza fretta e senza isterismi.
Dal punto di vista prettamente tecnico, si può dire che ogni elemento ha portato qualcosa: la sicurezza del reparto difensivo, la dinamicità dei centrocampisti, i guizzi di Alessandro Radina, i gol spesso decisivi di Luca Scarsini e Picco, la freschezza del 2003 Ruben Iob (giovane con grandi margini di crescita) e infine uno dei giocatori rivelazione dei neroverdi, Matteo Banelli, ragazzo umile, mai sopra le righe, uno che in campo non si risparmia mai e dà tutto se stesso per i compagni. In questa stagione sotto la guida di Giacomino Radina è cresciuto tantissimo, diventando un perno fondamentale della squadra.